HARRY PALMER - IL CASO IPCRESS

GENERE: thriller, spionaggio
ANNO: 2022
PAESE: Gran Bretagna
DURATA: 6 episodi (miniserie tv)
REGIA: James Watkins
CAST: Joe Cole, Lucy Boynton, Tom Hollander, Ashley Thomas, Paul Higgins
Harry Palmer è un personaggio creato dallo scrittore inglese Len Deighton all’inizio degli anni ’60, protagonista di 7 romanzi tra il 1962 ed il 1976. In realtà Leighton non nomina mai il protagonista dei suoi scritti, nome che quindi viene svelato solamente nelle successive trasposizioni cinematografiche, nelle quali Palmer viene interpretato da Michael Caine per 5 volte tra il 1965 ed il 1996. La particolarità della cosa si riflette anche sul fatto che nel film ‘Spy story’ di Lindsay Shonteff, tratto da un romanzo di Deighton che farebbe effettivamente parte della serie di romanzi di cui Palmer è protagonista, ma che non fa invece parte della serie cinematografica interpretata da Caine, il protagonista viene chiamato Patrick Armstrong.
In un periodo nel quale sia a livello cinematografico che su carta stampata James Bond la faceva da padrone, Leighton propose un agente segreto totalmente diverso da quello a cui il pubblico si era abituato, non bello né raffinato, con un’etica non propriamente cristallina, Palmer non è certo una persona affascinante o interessante, risultando invece per lo più noioso. Una ricetta che, comunque, ebbe un discreto successo, ma che non ci si attendeva certamente venisse riportata alla luce dagli inglesi di ITV nel 2022. La miniserie ‘Il caso Ipcress’ si ispira al primo romanzo di Leighton del 1962, già trasposto a livello cinematografico da Sidney J. Furie nel 1965 ed è diretta da James Watkins. Il ruolo dell’occhialuto protagonista è affidato all’inglese Joe Cole, bravo anche se forse un po’ troppo giovane per il ruolo, al suo fianco viene notevolmente ampliato lo spazio a disposizione di Jean Courtney, affidato alla affascinante Lucy Boynton. La storia originale di Leighton rimane presente sullo sfondo pur essendo stravolta nello svolgimento, nel finale ed anche nell’importanza dei protagonisti, ma questo è tuttavia secondario, visto che lo spirito originale è comunque rispettato. Sono 6 gli episodi che ci raccontano questa storia anomala svolta in piena guerra fredda, nella quale i rapporti tra chi sta su due diverse sponde sono molto fluidi, tanto da trasformare amici in nemici, e viceversa.

Il giovane militare inglese Harry Palmer si trova a Berlino Ovest dopo la fine della seconda guerra mondiale, annoiato e per nulla interessato alla politica, il giovane ha organizzato un giro di contrabbando con Berlino Est che gli consente di vivere con un certo agio, almeno fino a quando non finisce nel mirino delle autorità occupanti e viene arrestato, riportato in patria e rinchiuso nella prigione di Colchester. La conoscenza della città di Berlino e soprattutto del suo sottobosco criminale, uniti all’aver avuto rapporti di affari con molte persone oltrecortina, rendono però Harry l’uomo ideale per una operazione sotto copertura dei servizi segreti inglesi, quindi il giovane ex militare viene liberato ed arruolato, con una vaga promessa di uno sconto di pena. Il neoagente viene subito inviato a Berlino Est per prelevare un fisico nucleare britannico, il Professor Dawson, rapito da una organizzazione criminale che lo vuol rivendere al miglior offerente, ma la missione fallisce rivelandosi una trappola. Il capo di Palmer, il maggiore Dalby, apprezza però l’acume e la destrezza del giovane, quindi decide di tenerlo con sé e ne fa una pedina importante del suo scacchiere. Palmer fa coppia con una affascinante collega, Jean, con la quale finisce per allacciare una relazione sentimentale, e continua la missione. I sospetti per il rapimento di Dawson, nel frattempo, finiscono per coinvolgere anche la CIA oltre all’Unione Sovietica, da subito sospettata, e portano a scoprire un misterioso piano di manipolazione mentale chiamato ‘IPCRESS’ ed un complotto internazionale che coinvolge le più alte sfere della politica.
Il mio giudizio non può che essere di parte, quando mi trovo davanti ad una spy story sono già contento prima di iniziare a vederla, qui siamo però di fronte ad una operazione di ottimo livello, testimoniato anche dalla minuziosa ricostruzione della Berlino post-bellica. L’impressione è quella di una realizzazione di grande professionalità, non un semplice revival derivativo, come da moda di questi ultimi anni, e la scelta dell’ottimo Watkins alla regia (‘Eden lake’, ‘The woman in black’) lo testimonia. Si privilegiano l’intrigo all’azione, le persone alla politica, si ricrea, insomma, una storia ben delineata storicamente eppure senza tempo, alla quale si perdonano quindi un Palmer più donnaiolo di quello che dovrebbe essere e due figure per l’epoca piuttosto improbabili come l’agente CIA di colore ed una spia di sesso femminile fin troppo emancipata.