NON APRITE QUELLA PORTA (2022)

NON APRITE QUELLA PORTA

Non aprite quella porta 2022 i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         horror, slasher, splatter

ANNO:             2022

PAESE:            USA, Bulgaria

DURATA:         83 minuti

REGIA:            David Blue Garcia

CAST:              John Larroquette, Alice Krige, Nell Hudson, Elsie Fisher, Mark Burnham

Il catalogo Netflix si è arricchito di un nuovo titolo che gli amanti del genere horror attendevano con ansia: Non aprite quella porta, diretto da David Blue Garcia.. Questo nono capitolo della saga, iniziata da Tobe Hooper nel 1974, non si presenta ne come un remake ne come un reboot ma vuole essere il sequel diretto dell'opera del regista texano.

Sono ormai passati 50 anni dal massacro perpetrato da Faccia di Cuoio e dalla sua malata famiglia ai danni di un gruppo di ragazzi. Del “mostro” si sono perse ormai le tracce, sembra sparito nel nulla mentre l’unica superstite dell’epoca, Sally Hardesty, è diventata una ranger e ha fatto del desiderio di vendetta lo scopo della sua vita. In un Texas arido che porta ancora le cicatrici del passato un gruppo di giovani imprenditori decide di investire nel paese abbandonato di Harlow, la loro ambizione è quella di crearne un’attrazione turistica e commerciale. Acquisite tutte le proprietà (o così credono), organizzano un grande evento durante il quale i possibili acquirenti possono visitare ed acquistare gli stabili. Non hanno però fatto i conti con la vecchia signora Virginia Mc, direttrice del vecchio orfanotrofio e l’unica a non aver ceduto l’immobile. Disabile e malata vive in compagnia di un losco figuro imponente e minaccioso. I giovani non prendono bene la scoperta e ne nasce un animato contenzioso nel quale l’anziana donna muore. Il suo accompagnatore, che altro non era che Leatherface, per il dolore perde il controllo del suo labile equilibrio mentale e, dopo essersi creato una nuova maschera di pelle umana, re imbraccia la sua vecchia motosega…

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Quando ci si confronta con un film come “Non aprite quella porta”, perla di cinema indipendente diventato cult assoluto, non è mai facile soprattutto se, nel corso degli anni, è stato prodotto di tutto e di più sul tema. Motivo per cui questo nono capitolo della saga è un vero flop, un fallimento totale. Analizziamo il perchè. In primis la sceneggiatura praticamente inesistente; sono assenti sia una storia concreta a fare da impalcatura alla vicenda che una connessione efficace con il film originale di cui l’opera di Blue Garcia si autoproclama “seguito diretto”. Come mai Leatherface ricompare in un ex orfanotrofio in un paese abbandonato? Non si sà… Che fine ha fatto la terrificante famiglia Sawyer? Non è dato saperlo…

Il collegamento potrebbe essere Sally, unica superstite e prima “final girl” della storia del cinema horror; purtroppo il suo personaggio non viene sviluppato ed è chiamato in causa solo nel finale per venire subito eliminato sommariamente; poteva essere il fulcro di un bel “revenge movie” ma così non è stato. Anzi sembra di essere davanti ad una bella e buona scopiazzatura di Halloween del 2018 di David Gordon Green. Il problema della poca caratterizzazione è comunque una piaga che ammorba un po’ tutti i protagonisti, un gruppo di ragazzi, con i quali è impossibile empatizzare, presi e mandati al macello senza saper nulla di loro.

Gli aspetti negativi non si fermano qui ma proseguono in una trama infarcita di buchi e di situazioni poco probabili. Vogliamo parlare della motosega? Rimessa in moto dopo 49 anni funziona perfettamente, ha carburante infinito e, nonostante il lungo inutilizzo, non si inceppa mai una volta. Assente anche l’effetto sorpresa: il killer è sempre dove te lo aspetti e le vittime muoiono senza un minimo di suspence e in maniera veloce e sommaria; se sono presenti jumpscare non me ne sono mai accorto.

A questo punto mi chiedo: si salva qualcosa di questo “Non aprite quella porta 2022”? Sì, una soltanto: è un buon film slasher/splatter. Il vostro morboso appetito di sangue, budella e violenza sarà pinguamente saziato. La sequenza dell’autobus è notevole e di tutto il film ricorderò solo la ragazza che, mentre erca di scappare da un finestrino semi aperto, viene segata in due con le viscere che scivolano sulla lamiera, scena per me già cult.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.