THE SINNER - Stagione 2
GENERE: thriller, drammatico
ANNO: 2018
PAESE: USA
DURATA: stagione 2 – episodi 8
DA UN’IDEA DI: Derek Simonds
CAST: Bill Pullman, Elisha Henig, Carrie Coon, Natalie Paul, Hannah Gross, Tracy Letts
In questa seconda stagione della serie antologica The Sinner, il detective Harry Ambrose (sempre interpretato da un fantastico Bill Pullman) si trova ad indagare su un nuovo caso incentrato su un bambino che ha ucciso i suoi genitori. Ci troviamo, come nella prima serie, ad assistere all’indagine non sul chi sia il colpevole, perchè lo sappiamo fin da subito, ma sulla causa psicologica che ha portato una persona normale a commettere un efferato omicidio.
Julian Walker sta andando con i suoi genitori in vacanza alle Cascate del Niagara, lungo il tragitto si fermano per passare la notte in un motel ma la mattina seguente accade qualcosa di impensabile: i genitori, dopo aver bevuto una tazza di tè per colazione, muoiono avvelenati dal loro stesso figlio. L’inesperta neo capo della polizia, Heather Novack, si rivolge al detective Ambrose, vecchio amico di suo padre, per avere un’aiuto nell’ investigazione. Ed è così che Harry torna, dopo quindici anni, a Keller, la sua città natale alla quale è legato da un tragico ricordo connesso a sua madre. Le cose si complicano quando appare Vera Walker (Carrie Coon) che si rivela essere la vera madre di Julian e la coordinatrice della discussa comunità di Mosswood Grove, una setta che si trova ai margini della cittadina. Tutti hanno interessi con Mosswood ma al tempo stesso tutti si adoperano a tenerlo segretamente nascosto.
Non sarà impresa facile per il detective Ambrose scavare nella storia del giovane assassino per arrivare a capire le motivazioni del suo gesto. È un’intricata matassa che ha le sue origini nel cuore più profondo di Keller e nelle storie, non sempre pulite, che legano i suoi abitanti: Keller è
un po’ una Twin Peaks, avvolta dal mistero e soffocata nei segreti. Puntata dopo puntata la trama si infittisce, prende strade che poi abbandona, crea aspettative che poi delude, plasma convinzioni che poi sgretola.
Come nella prima stagione ci troviamo davanti ad un prodotto di grande qualità sotto tutti i punti di vista. La recitazione è a livelli altissimi, Carrie Coon, Bill Pullman ed Elisha Henig dominano la scena. La caratterizzazione dei personaggi è precisa e approfondita così come la loro descrizione psicologica; Harry Ambrose, un’uomo con le sue debolezze e i suoi peccati, non un super eroe senza macchia ma una persona comune, uno di quelli che hanno sofferto e di quel dolore hanno fatto tesoro per la loro crescita interiore, uno dei migliori personaggi visti negli ultimi anni; Vera Walker una donna succube di una comunità patriarcale opprimente della quale a fatica riesce a prenderne le redini per cambiarne la direzione, non è il personaggio negativo che si potrebbe credere all’inizio; Heather e Marin, due amiche con due background familiari differenti e una storia d’amore non corrisposta, la delusione della non comprensione dell’altra che conduce alla deriva; il piccolo Elisha Walker che altro non cerca che la sicurezza di un luogo da poter chiamare casa.
Questa seconda stagione di The Sinner affronta il tema del difficile rapporto tra genitori e figli e lo fa creando un parallelismo tra la storia di Julian e i traumi passati ed irrisolti di un giovane Harry entrambi legati alla figura materna (non a caso tra i due nasce un rapporto di empatia e di fiducia molto forte). Ma anche Marin vive una relazione travagliata con la madre e Heather stessa ha un rapporto idilliaco con un padre di cui però non conosce i più sordidi segreti. Se pensiamo all’intera comunità di Mosswood Grove è facile capire che tutti i suoi adepti si trovano lì solo per far parte di una famiglia che, per una causa o per l’altra, è assente.
Sebbene un paio di colpi di scena siano intuibili ad un pubblico più attento, The Sinner si conferma una delle migliori serie tv degli ultimi anni.