RAPITA ALLA LUCE DEL SOLE

RAPITA ALLA LUCE DEL SOLE

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GENERE:         docufilm, documentario, drammatico

ANNO:             2017

PAESE:            USA

DURATA:         91 minuti

REGIA:            Skye Borgman

CAST:              Jan Broberg Felt, Emily Kincaid, Jill Klopp, Sinclair DuMont, Jon Jacobs, James DuMont

Netflix nel corso degli anni ha diversificato la sua offerta aggiungendo alla consueta produzione di serie tv quella di film veri e propri, talvolta passati anche su grande schermo, una transizione avvenuta non senza polemiche ed un clamore non sempre giustificato. Tutto sommato non credo vi sia molta diversità tra un film prodotto da una rete televisiva, cosa normalmente accettata, ed uno prodotto da un servizio on-line, così come non c’è grande differenza tra un film ‘straight to video’ ed uno ‘straight to streaming’. Nel contempo, con assai meno chiacchiericcio, nella library Netflix sono stati inseriti anche molti documentari che trattano gli argomenti più disparati, a volte frivoli, altre più seri. Anche se ho trovato la qualità media di questi prodotti abbastanza deludente alcuni di essi meritano uno sguardo più attento, un esempio è ‘Rapita alla luce del sole’.

Il documentario, diretto da Skye Borgman, racconta l’incredibile storia di Jan Broberg, attrice di fama abbastanza limitata, prevalentemente impegnata in produzioni di matrice televisiva pur avendo avuto piccoli ruoli anche in blockbuster come Iron man 3 e Maniac. La storia raccontata inizia in una piccola città dell’Idaho, Pocatello, negli anni settanta, le famiglie Broberg e Berchtold abitano a poca distanza l’una dall’altra e sono legate da una forte amicizia, in particolare Mary Ann Broberg diventa molto amica di Gail Berchtold e lo stesso accade ai due mariti, che condividono il medesimo nome di battesimo, Robert.

Il quarantenne Robert Berchtold, chiamato da tutti B, diventa una costante presenza a casa dei Broberg e sviluppa un forte legame anche con le 3 figlie della coppia, soprattutto con la più grande, Jan, che ha 12 anni. Quello che la famiglia Broberg non sa, è che B in passato ha dovuto affrontare accuse di molestie sessuali nei confronti di minorenni. Molte volte B resta solo con Jan e capita anche che si addormenti a fianco della ragazzina nella sua camera da letto ma tutto questo non sembra preoccupare i Broberg ai quali B fa credere di avere necessità di stringere uno stretto rapporto di carattere ‘terapeutico’ con i bambini a causa di un trauma infantile.

B nel frattempo si dimostra anche uno straordinario imbonitore e denunciando una profonda crisi con la moglie Gail sfrutta il suo fascino per avere un rapporto omosessuale con Robert ed in contemporanea flirtare con Mary Ann, cose che si rivelano essere nei mesi successivi un’arma importante in un ambiente bigotto come quello nel quale si svolgono i fatti. Il 17 Ottobre 1974 B passa a prendere Jan per portarla in un maneggio, la cosa appare normale a Mary Ann che non si preoccupa ed acconsente, B da delle pastiglie antiallergiche alla ragazzina, tali pastiglie in realtà sono una droga che le fanno perdere conoscenza durante il viaggio, Jan si risveglia nella roulotte di B in un luogo imprecisato fuori città. I Broberg, soprattutto a causa dei loro rapporti intimi segreti con l’uomo, ci mettono diversi giorni ad allertare le autorità, nel frattempo B ha messo in moto il suo piano ed è già in Messico. B fa credere a Jan di essere stata rapita dagli alieni, anche con l’uso di un interfono che diffonde delle registrazioni, e di essere per metà aliena ella stessa, i presunti alieni danno così alla ragazza una missione, quella di avere un figlio con B entro i 16 anni, se ciò non accadrà l’onere della missione passerà alla sorellina più piccola. 

L’anomala coppia si sposa in Messico ma la ratifica del matrimonio negli Stati Uniti deve passare per la famiglia di lei (che ovviamente non da il benestare), il fratello di B collabora con la polizia indicando la posizione del fuggitivo che viene quindi fermato e consegnato alle autorità americane mentre la ragazza viene rimandata alla famiglia, quando questo accade i due sono in fuga da oltre un mese.

La ragazza, che ha subito enormi pressioni psicologiche, pare essere innamorata dell’uomo che difende a spada tratta, questo, la mancanza di evidenze mediche di uno stupro e le minacce di B di far trapelare la scappatella omosessuale del capofamiglia, convincono i Broberg a far cadere le accuse nei confronti del rapitore che viene accusato di reati minori e patteggia 45 giorni di reclusione, scontandone solo una decina per buona condotta. La famiglia di Berchtold resta a Pocatello mentre lui si trasferisce nelle sue zone di origine, cioè a Jackson Hole, in Wyoming. Tra il 1975 ed il 1976 incredibilmente B intreccia nuovamente una relazione con Mary Ann che si separa dal marito, ma il suo obiettivo è solo di circuirla e farla trasferire vicino a lui con le figlie. Mary Ann si ravvede e torna infine dal marito ma si fa comunque convincere da B a mandare la figlia da lui a Jackson Hole, da sola, per una vacanza di due settimane.

Al suo ritorno Jan è sempre più convinta di voler sposare B ed il 10 Agosto 1976 la ragazza scompare lasciando un biglietto in camera che annuncia la sua fuga, apparentemente B non ne sa nulla ed è disperato per la sparizione della ragazza quanto i suoi genitori, nei giorni successivi B sostiene di ricevere alcune telefonate da Jan e da conto delle sue conversazioni con lei a Mary Ann. Nei mesi successivi, nei quali Berchtold sconta anche la sua pena, l’uomo si trasferisce nel suo camper a Salt Lake City e resta in contatto telefonico sia con Mary Ann che con Jan, la polizia però non si fida e lo tiene sotto controllo. Dopo qualche tempo infatti gli agenti scoprono che B ha progettato la fuga da casa di Jan portandola in una scuola cattolica in California fornendo false generalità, e vi si reca in visita tutti i week-end, questa volta la sparizione della ragazza dura oltre 3 mesi.

Arrestato ed incarcerato B paga due compagni di cella per incendiare il negozio dei Broberg ma riesce a cavarsela dalle varie accuse con una condanna totale di soli 6 mesi in manicomio per infermità mentale. Jan continua a restare in contatto con il suo aguzzino nei mesi successivi ma in modo sempre più saltuario, solamente a 16 anni però inizia a dubitare della storia delle minacce aliene e racconta tutto a sorella e genitori. Dopo 28 anni Mary Ann e la figlia scrivono un libro sulla storia (libro a cui si ispira questo documentario) ed in quel contesto si ritrovano ad essere perseguitate da Berchtold che contesta la loro versione dei fatti, le due donne si rivolgono al tribunale ottenendo una ingiunzione per stalking. Dopo uno scontro con dei motociclisti che fungono da scorta alle Broberg durante la presentazione del loro libro Berchtold ferisce un uomo e viene condannato a 3 anni, decide quindi di suicidarsi per evitare di tornare in carcere.


Il documentario è uscito dopo la morte di Berchtold ed anche di Robert Broberg, ed è basato su audio e foto originali, interviste ai protagonisti e ricostruzioni in studio realizzate con l’uso di una pellicola invecchiata digitalmente per sembrare dell’epoca. Non si tratta di un’opera tecnicamente indimenticabile ma ha l’indiscutibile merito di tentare di far luce su un fatto tanto incredibile da non sembrare neppure vero.

Hannibal the Cannibal

Il mio nome è Cristiano, alias Hannibal the Cannibal, sono cresciuto girovagando con la famiglia al seguito di mio padre, che si spostava molto per lavoro, ho seguito le sue orme lavorando alcuni anni in Nord Africa. Nel nuovo millennio sono tornato 'a casa' ed oggi sono lead programmer in una azienda che crea software gestionali. Amo tutto il cinema ma sono attratto in modo particolare dal cinema 'di genere' e da tutto ciò che è di nicchia.