THE EXORCISM OF EMILY ROSE

The Exorcism of Emily Rose i cinenauti recensioni film serie tv cinema

THE EXORCISM OF EMILY ROSE

THE EXORCISM OF EMILY ROSE

The Exorcism of Emily Rose i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         horror, possessione demoniaca

ANNO:             2005

PAESE:            USA

DURATA:         119 minuti

REGIA:            Scott Derrickson

CAST:              Laura Linney, Tom Wilkinson, Jennifer Carpenter, Shohreh Aghdashloo

È il 2005 quando il regista Scott Derrickson, all’epoca noto solo per due pellicole di scarso valore, Hellraiser 5 e Urban Legend: Final Cut, ci propone The Exorcism of Emily Rose, film sospeso tra horror, dramma e legal thriller che narra le vicende giuridiche di un prete sotto accusa per le conseguenze di un’esorcismo da lui stesso praticato. In quanto osannato da molti come uno degli horror migliori degli anni 2000, mi sono avvicinato alla visione con curiosità ma, ahimè, ne sono rimasto abbastanza deluso.

Erin Bruner è una giovane avvocatessa rampante, ambiziosa e determinata; reduce da una vittoria in una causa molto difficile, il suo studio le affida un caso ostico per la sua definitiva consacrazione: difendere Padre Richard Moore, accusato di aver ucciso con un’esorcismo la giovane Emily Rose; il compito più arduo è evitare che testimoni e che si crei scalpore poiché la Chiesa esercita forti pressioni affinché la storia resti lontana dai riflettori. Secondo l’accusa, guidata dall’avvocato Ethan Thomas, l’ecclesiastico avrebbe travisato una forte depressione della ragazza in possessione e l’avrebbe condotta alla morte prima dissuadendola dal prender le sue medicine e poi usandole violenza nel corso della pratica religiosa. Ci troviamo quindi ad essere spettatori di questa battaglia giudiziaria, inframmezzata di flashback, tra Erin, per sua stessa definizione agnostica, che si abbandona all’irrazionalità degli eventi ed Ethan, cattolico convinto che, in contrapposizione alla sua fede, non esce dai binari della più ferrea razionalità. Nel susseguirsi degli eventi l’unico punto fisso è la volontà di Padre Moore di testimoniare e di raccontare al mondo intero la storia di Emily Rose con lo scopo di avvisare il genere umano che il demonio è quanto mai presente e che i deboli sono le sue vittime.

The Exorcism of Emily Rose i cinenauti recensioni film serie tv cinema
The Exorcism of Emily Rose i cinenauti recensioni film serie tv cinema

Il tema delle possessioni è sicuramente uno dei più gettonati nel mondo dell’horror e il confronto con L’Esorcista di William Friedkin è palesemente scontato ma Scott Derrickson è stato abilissimo nell’evitarlo impostando The Exorcism of Emily Rose su un binario completamente diverso: la battaglia giudiziaria, l’aula di tribunale dove fede, raziocinio, superstizione, scienza e religione si scontrano; peccato però che il regista esuli dal prendere una posizione e resti neutrale ed ambiguo.

Per quanto il lungometraggio si lasci piacevolmente guardare, le lacune sono parecchie; in primis la scarsa caratterizzazione dei personaggi che ci vengono descritti quel tanto che basta ma senza mai entrare nel loro intimo. Questo porta a non identificarsi in nessuno di loro e a restare come spettatori esterni delle vicende. Non voglio assolutamente dire che il cast non sia stato all’altezza, anzi! Gli attori hanno fornito prestazioni ottime soprattutto Jennifer Carpenter (Emily Rose) che è istrionica e la sua recitazione è probabilmente l’unica cosa che salvo, a pieni voti, del film. Altra grossa pecca è il maligno che cerca di interferire con le indagini, terrorizzando l’avvocatessa e causando incidenti ai testimoni; la messa in scena di questa parte la trovo assolutamente superficiale e di conseguenza poco credibile.

Sicuramente mi aspettavo più terrore e maggior “disturbo”, sebbene le platee più impressionabili lo definiscano un horror terrificante, io definirei The Exorcism of Emily Rose di Scott Derrickson un thriller giuridico dai toni drammatici. Jennifer Carpenter, con la completa padronanza del corpo e con la sua espressività, ci regala un paio di sequenze notevoli ma, per me, paura e disagio sono altra cosa.


Se contestualizziamo L’Esorcismo di Emily Rose (tratto tra l’altro da una storia vera verificatasi in Germania) in un periodo storico dove il cinema horror ha poco dire merita sicuramente una menzione e una visione ma gridare al capolavoro e al cult risulta veramente eccessivo.