Bagman: quando gli incubi d’infanzia diventano realtà

"Bagman", l'ultimo lavoro del regista Colm McCarthy, si rivela un'inquietante esplorazione delle paure infantili che perseguitano anche gli adulti. Il film, uscito nelle sale italiane il 23 gennaio 2025, porta sullo schermo una storia che fa riaffiorare i terrori più profondi dell'infanzia.

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Sinossi.

Bagman: un’antica e malefica creatura si cela nell’oscurità, nutrendosi delle paure dei bambini e portandoli via per sempre. Patrick (Sam Claflin), convinto di essersi lasciato alle spalle i suoi terrificanti incubi infantili, si ritrova a doverli affrontare nuovamente quando strani sussurri e ombre inquietanti minacciano la sua famiglia. Suo figlio Jake, preso di mira da Bagman, è in grave pericolo. Nessun luogo è sicuro, nessuna luce è abbastanza potente da scacciare l’oscurità che avanza.

Questa creatura, nota come “Bagman” in quasi tutte le culture, rapisce i bambini, preferibilmente quelli gentili e innocenti, cibandosi della loro paura. Patrick, da bambino, è riuscito a sfuggire a quest’essere, ma il trauma lo ha segnato profondamente. Ora, l’incubo riaffiora, mettendo in pericolo sua moglie Karina (Antonia Thomas) e il piccolo Jake (Caréll Vincent Rhoden).

Il film, diretto da Colm McCarthy (Outcast, La ragazza che sapeva troppo, Peaky Blinders, Black Mirror) e scritto da John Hulme, esplora il ritorno dei traumi infantili nell’età adulta e la lotta di un padre per proteggere la sua famiglia. La pellicola è uscita negli Stati Uniti il 27 settembre 2024, distribuita da Lionsgate, e in Italia il 23 gennaio 2025, con la distribuzione di Notorious Pictures. Nel cast troviamo anche Steven Cree, Frankie Corio e William Hope.

Sam Claflin interpreta magistralmente Patrick McKee, un uomo apparentemente normale che si porta dentro un trauma infantile legato alla figura del “Bagman”, un’entità soprannaturale che, secondo la leggenda, rapisce i bambini usando un sacco maleodorante. Quando il passato torna a bussare alla sua porta, Patrick si trova costretto a proteggere la sua famiglia, interpretata da Antonia Thomas e dal giovane Caréll Vincent Rhoden.

La regia di McCarthy, già noto per il suo lavoro in “Peaky Blinders”, riesce a creare un’atmosfera claustrofobica e tesa, giocando sapientemente con le ombre e gli spazi chiusi. La sceneggiatura di John Hulme intreccia abilmente elementi del folklore con temi universali come il trauma generazionale e la paura di non riuscire a proteggere i propri cari.

Ciò che distingue “Bagman” dai classici horror è la sua capacità di esplorare come le paure infantili possano plasmare la nostra vita adulta. Non è solo un film di spaventi, ma una riflessione profonda su come i traumi si tramandano e su quanto sia difficile affrontare i propri demoni interiori.

Il film brilla anche per la sua fotografia cupa e per una colonna sonora che amplifica la tensione nelle scene chiave. L’interpretazione del cast di supporto, che include Steven Cree e William Hope, contribuisce a creare un mondo credibile dove l’orrore soprannaturale si fonde con quello psicologico.

“Bagman” si rivela quindi non solo un efficace horror soprannaturale, ma anche un’intensa esplorazione delle paure che ci portiamo dentro dall’infanzia. Un film che vi farà pensare due volte prima di aprire quell’armadio buio in camera da letto.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.