OCCHIALI NERI

OCCHIALI NERI

Occhiali neri i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         thriller, horror

ANNO:             2022

PAESE:            Italia, Francia

DURATA:         90 minuti

REGIA:            Dario Argento

CAST:              Asia Argento, Ilenia Pastorelli, Maria Rosaria Russo, Gennaro Iaccarino, Guglielmo Favilla, Andrea Gherpelli, Xinyu Zhang

Occhiali Neri, riadattamento di una sceneggiatura scritta dallo stesso regista insieme a Franco Ferrini nel 2002, è l'ennesimo buco nell'acqua di un autore che, duole dirlo, non imbrocca più un film decente da innumerevoli lustri.

La escort Diana (Ilenia Pastorelli) entra nel mirino di un misterioso serial killer di prostitute che si muove su un furgone bianco; l’uomo sperona la sua auto al culmine di un inseguimento, ma nella carambola che si innesca rimane coinvolta una famiglia di cinesi: il padre muore, la madre rimane in coma mentre l’unico ad uscirne illeso è il figlio di dieci anni, Chin, che viene affidato ad un istituto di suore; Diana invece, in conseguenza dell’urto, perde per sempre la vista e trova aiuto in Rita (Asia Argento), un’assistente sociale che la guida insieme al cane Nerea. In seguito, Chin si allontana dall’istituto rifugiandosi a casa di Diana: questa strana coppia dovrà così affrontare numerose peripezie per sfuggire all’assassino che nel frattempo è tornato alla carica…

Occhiali Neri, riadattamento di una sceneggiatura scritta dallo stesso regista insieme a Franco Ferrini nel 2002, è l‘ennesimo buco nell’acqua di un autore che, duole dirlo, non imbrocca più un film decente da innumerevoli lustri (l’ultima prova interessante rimane forse Non ho sonno); Argento è sempre stato un cineasta di grandi intuizioni visive, ed è proprio la “mano” dietro la macchina da presa che sembra essersi perduta per sempre: possiamo soprassedere di fronte ad un plot che più esile e scontato non si può, a dialoghi imbarazzanti che spesso sfociano nel ridicolo involontario, ad un assassino (una sorta di “canaro” 2.0…) dal movente demenziale, ma ciò che rattrista, pensando al fiammeggiante talento che nei settanta-ottanta ha marchiato a fuoco un intero genere, è una messa in scena sciatta e prevedibile, incapace ormai di alcun guizzo creativo e degna al massimo della puntata di una dozzinale fiction poliziesca…

Si salvano giusto gli effetti speciali di un sempre grande Sergio Stivaletti, ma è davvero troppo poco.

Anton Chigurh

Mi chiamo Mattia, alias Anton Chigurh, classe 1975, ho fatto studi classici e sono orgogliosamente spezzino; cosa chiedo ad un film o ad una serie tv? Di farmi riflettere, di inquietarmi, di lasciarmi a bocca aperta, di divertirmi... Per sapere dove trovo tutto questo, leggete le mie recensioni su I Cinenauti!