UN INGANNO DI TROPPO
GENERE: thriller, drammatico
ANNO: 2024
PAESE: Gran Bretagna, USA
DURATA: 8 episodi (miniserie tv)
DA UN’IDEA DI: Harlan Coben
CAST: Michelle Keegan, Richard Armitage, Adeel Akhtar, Marcus Garvey, Jade Anouka, Emmett J. Scanlan
Un Inganno di Troppo è un thriller psicologico ricco di suspense, dove nulla è come sembra e ogni personaggio nasconde un lato oscuro. Maya ex soldatessa, indaga sulla morte del marito Joe, una telecamera nascosta però rivela segreti e bugie.
Siamo a Winhurst, una cittadina immaginaria dell’Inghilterra. La storia inizia con il funerale di Joe Burkett (interpretato da Richard Armitage, il Thorin Scudo di Quercia de Lo Hobbit) ucciso in un parco a colpi d’arma da fuoco durante una rapina. Appartenente a una famiglia influente, con una madre psichiatra di forte personalità, Joe lascia la sua affranta moglie Maya, interpretata da Michelle Keegan, una pilota dell’esercito, e la dolce figlia Lily. La disperazione di Maya si acuisce considerando che poco tempo prima aveva perso sua sorella, compagna di lavoro di Joe nell’azienda farmaceutica di famiglia, vittima di un omicidio in casa durante un tentativo di furto. La trama si sviluppa intricata, intrecciando le vite di questi personaggi in una rete di misteri e tragedie. Maya riceve da un’amica fidata una cornice digitale con telecamera integrata. Decide di collocarla nella camera della sua piccola. Durante una serata di revisione delle immagini, rimane sconvolta da un video che mostra suo marito Joe, deceduto, giocare e abbracciare la loro bambina. In cerca di spiegazioni, affronta la babysitter, che fuggendo le spruzza negli occhi uno spray al peperoncino. Un momento inquietante che getta ulteriori ombre sulla trama. La giovane vedova, insospettita da questa e da altre stranezze, avvia un’indagine personale sulla morte del marito, parallelamente a quella che sta conducendo il detective Kierce, un investigatore con un passato di alcolismo e black out nervosi. La rivelazione scioccante che l’arma che ha ucciso suo marito è la stessa usata per sparare a sua sorella la sconvolge. Oltre ad elaborare il lutto per Joe e la familiare, Maya deve fare i conti pure con la sindrome post traumatica da stress, legata a una tragica azione militare in Iraq che ha causato la morte di civili e di cui lei è stata la responsabile. L’indagine ora non abbraccia solo la morte di Joe ma si estende anche alla morte della sorella, mettendo in discussione tutte le ipotesi fino a quel momento elaborate. Nel frattempo, emergono altri tristi dettagli nella storia della famiglia Burkett, tra cui il suicidio del fratello di Joe, Andrew, avvenuto su una barca a vela insieme a compagni di squadra del college.
Un inganno di troppo è una miniserie tv tratta da un romanzo di Harlan Coben – altre sue opere sono diventate serials molto apprezzate dal pubblico, Safe e The Stranger su Netflix e Shelter su Disney+ – ed è composta da 8 episodi attraverso i quali si dipana una trama che ti svelerà la verità solo nell’ultima puntata con un finale spiazzante. Sembra quasi superfluo ricordare come anche questa serie con i suoi misteri, le sue verità non dette e le sue menzogne ricordi la madre di tutte, Twin Peaks.
La prima puntata si apre con un effluvio quasi scomposto di informazioni che, attraverso un ritmo frenetico, ti bombarda letteralmente di nozioni e di personaggi difficili da collocare nella trama, specialmente quando non conosci ancora le loro relazioni e parentele. Dopo questo inizio un pochino traballante, la narrazione migliora notevolmente in un crescendo costante che dalla quarta puntata in avanti sarà in grado di stravolgerti minuto dopo minuto. Proprio da metà racconto, “Un inganno di troppo” subisce una trasformazione radicale: il ritmo cambia e diventa più riflessivo, intrecciando tra loro le due indagini, quella di Maya e quella della polizia.
Uno dei motivi principali che ti farà amare questa miniserie è la caratterizzazione precisa e puntigliosa dei protagonisti. Maya, la vedova ex militare che affronta il secondo lutto in breve tempo; Judith, la matrona che controlla la famiglia e il suo immenso patrimonio con ferree abitudini; Sami, il poliziotto simpaticamente goffo afflitto da un misterioso problema di salute e il novellino Marty, un altro personaggio intrigante. Il passato militare della protagonista emerge sempre di più e stimola una curiosità che sarà appagata solo nel finale. Ogni personaggio rivela segreti, alcuni facilmente intuibili ma altri veramente spiazzanti. I main characters sono a tutti gli effetti l’arma vincente, la vicinanza emotiva che viene a crearsi con i protagonisti guida la credibilità della trama, e comprendere le ragioni di tutti diventa cruciale. Questa regola si applica sia ai buoni che ai cattivi.
Il messaggio intrinseco di questa narrazione è inequivocabile: la giustizia, in un modo o nell’altro, si fa strada. Non sempre al momento opportuno e non sempre per mano di coloro che dovrebbero esserne i custodi, ma in qualche maniera le vittime trovano vendetta.