OLGA – In fuga per le Olimpiadi

OLGA - In fuga per le Olimpiadi

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GENERE:         drammatico

ANNO:             2021

PAESE:            Svizzera, Ucraina

DURATA:         85 minuti

REGIA:             Elie Grappe

CAST:              Anastasia Budiashkina, Sabrina Rubtsova, Caterina Barloggio, Thea Brogli

Il giovane regista Francese Elie Grappe firma il suo primo lungometraggio con "Olga - in fuga per le Olimpiadi". Film che esplora, dal punto di vista di una quindicenne, le conseguenze emotive di una fuga in un altro paese per poter inseguire i propri sogni e affermare la propria libertà.

La storia di Olga (Anastasia Budiashkina, atleta professionista anche nella vita reale) è quella di un’adolescente di quindici anni di Kiev, di padre svizzero e madre ucraina. Olga è una giovane promessa della ginnastica artistica. A causa delle inchieste della mamma giornalista, si vede costretta a trasferirsi dai nonni paterni in Svizzera. Da Macolin, villaggio olimpico, Olga continua i suoi allenamenti e parteciperà ai campionati europei gareggiando con la squadra Svizzera.

È la frattura interiore ed emotiva della protagonista, filo conduttore del film. Divisa tra due paesi, tra la voglia di gareggiare e la paura per la vita di sua madre. La contrapposizione dei due mondi, Ucraina e Svizzera, e di due famiglie: quella paterna e quella materna.

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Olga viene infatti catapultata in un mondo che non conosce, a parlare una lingua che non conosce e a vivere con una famiglia che non conosce. Si trova improvvisamente sola. Alla solitudine si aggiunge il timore e la frustrazione nel vedere (principalmente da youtube) la violenza da cui è pervaso il suo paese. Olga fa fatica a parlare con la madre, risucchiata dai conflitti della rivoluzione dell’ Euromaidan. Anche la sua amica Sasha sembra in qualche modo allontanarsi da lei. La contrapposizione tra questi due mondi è resa visivamente dal contrasto dal confortevole nido tranquillo e ovattato delle distese innevate Svizzere alternate al caos delle violente immagini (vere, di repertorio) delle manifestazioni in una Kiev messa a fuoco e fiamme.


Le nuove compagne di squadra sembrano a malapena conoscere l’esistenza dell’Ucraina e la famiglia del padre non approva ciò che sta accadendo sono episodi che portano per un attimo in superficie la nostra difficoltà a capire fino in fondo dinamiche di altri paesi, distanti, arrogandosi il diritto di fornire in nostro giudizio, a volte forse un po’ troppo semplicistico.

Olga sceglie di incanalare le proprie emozioni nei duri allenamenti e a raggiungere i suoi obiettivi a qualsiasi costo. Olga non partecipa alle manifestazioni in Ucraina ma le sue scelte sono ugualmente un grido, una proclamazione alla libertà, scegliendo di perseguire i propri sogni
anche a costo “dell’esilio”. Perché alla fine è di questo che il film parla: di libertà e del diritto alla libertà. Di un singolo individuo che si fa portavoce (inconsapevole, forse) di un intero paese.

Cinema e sport da sempre luoghi dove essere liberi.

Lady Snowblood

Sono Giorgia, alias Lady Snowblood. Cuneese cresciuta a pane e celluloide fin da piccolissima. Grazie a Steven Spielberg ho capito, a 12 anni, che il cinema sarebbe stata la mia vita. Impiegata in un ufficio, poter girare un BEL film rimane sempre il mio sogno (e obiettivo) più grande. Appassionata anche di serie televisive, musica, teatro e dell'arte in generale, mi piace cercare citazioni, omaggi e collegamenti tra una forma e l'altra. Volete saperne di più? Rimanete sintonizzati!