5 È IL NUMERO PERFETTO

5 È IL NUMERO PERFETTO

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GENERE:        thriller, drammatico

ANNO:             2019

PAESE:            Italia

DURATA:         100 minuti

REGIA:             Igor Tuveri

CAST:               Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Emanuele Valenti

Il sardo Igor Tuveri, in arte Igort, sceneggiatore, romanziere e fumettista, esordisce al cinema con la trasposizione di un suo fumetto: 5 è il numero perfetto. L’opera omonima che origina il film ha avuto una genesi molto lenta visto che la sua stesura è iniziata nel 1994 per concludersi solamente nel 2002, un lungo lavoro che ha però ripagato l’autore con diversi riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale (libro dell’anno al Festival di Francoforte 2003 e Gran Premio Romix al Festival di Roma dello stesso anno).

Il film è quasi una trasposizione ‘letterale’ del fumetto del quale mantiene la stessa struttura a capitoli.

Giova all’operazione il solito, gigantesco, Toni Servillo nel ruolo del protagonista, al suo fianco Valeria Golino è una ‘pupa del gangster’ matura e riflessiva mentre Carlo Buccirosso, da sempre più a suo agio nella commedia, ha un ruolo, per lui anomalo, da spietato gangster.

La Napoli di Igort, piovosa ed uggiosa ricorda la Chicago anni ’30 di Dick Tracy, certamente non mancano rimandi ad altri fumetti e film americani come ‘Sin City’, ‘Spirit’ o ‘The killers’, del quale è chiaramente visibile la locandina ad inizio film. Insieme ad essi ci sono inserimenti più fini a se stessi come il momento in cui Peppino entra al cinema a vedere ‘5 dita di violenza’, cult assoluto prodotto dagli Shaw Brothers che poco ha a che vedere con la storia che viene raccontata, oppure la citazione dei fumetti italiani ‘Kriminal’ e ‘Diabolik’ in contrapposizione con l’americano ‘Uomo gatto’ che porta alla battuta ‘Gli americani non hanno capito mai ‘nu cazzo’.

Ha una valenza diversa la citazione di ‘Totò e Cleopatra’ che unita ai nomi dei due protagonisti serve a rafforzare il legame con Napoli dell’autore, un legame che però si legge chiaramente già nei ritratti umani dei personaggi del film così come del fumetto.

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Hannibal the Cannibal

Il mio nome è Cristiano, alias Hannibal the Cannibal, sono cresciuto girovagando con la famiglia al seguito di mio padre, che si spostava molto per lavoro, ho seguito le sue orme lavorando alcuni anni in Nord Africa. Nel nuovo millennio sono tornato 'a casa' ed oggi sono lead programmer in una azienda che crea software gestionali. Amo tutto il cinema ma sono attratto in modo particolare dal cinema 'di genere' e da tutto ciò che è di nicchia.