GUZOO: LA COSA DIMENTICATA DA DIO – PARTE 1
GUZOO: LA COSA DIMENTICATA DA DIO – PARTE 1
GENERE: horror, splatter
ANNO: 1986
PAESE: Giappone
DURATA: 40 minuti
REGIA: Kazuo ‘Gaira’ Komizu
CAST: Yumiko Ishikawa, Naomi Kajitani, Kyôko Komiyama, Hidemi Maruyama, Tomoko Maruyama
Se amate il vero j-horror fatto di belle adolescenti, fontane di sangue e mostri plasticosi ributtanti e tentacolati, Guzoo del maestro Kazuo ‘Gaira’ Komizu è il mediometraggio che fa per voi. Puro intrattenimento nipponico indipendente senza grandi pretese ma perfettamente funzionante.
Quattro giovani ragazze si recano in vacanza presso una baita in montagna; sono ospiti della dottoressa Minako Takamura, una ricercatrice archeologica che affitta alcune stanze della sua abitazione mentre lei svolge misteriosi studi nello scantinato della casa, il cui accesso è categoricamente vietato agli ospiti. Mentre le adolescenti si divertono tra bagni in piscina ed escursioni in bicicletta accadono fatti sempre più strani che sembrano ricondurre al laboratorio… al suo interno vive infatti Guzoo, un’abominevole creatura demoniaca, un ibrido tra una pianta carnivora e un insetto coi tentacoli di una piovra, famelicamente desiderosa di carne umana…
‘Gaira’ è un noto regista indipendente giapponese famoso per gli “ero guro” (così chiamano in patria gli splatter/erotici), portano infatti la sua firma opere cult come “Guts of A Virgin” e “Guts of a Beauty”, ed è tra i padri fondatori del Japan Exploitation che vede in film come Tokyo Gore Police una delle massime espressioni. Con questo Guzoo getta le basi del sottogenere di film che hanno come protagonisti mostri forniti di tentacoli. Sebbene in molti altri prodotti (non solo video ma anche anime e manga) i tentacoli abbiano una funzione sessuale, in questo caso il loro scopo è puramente “alimentare”, ovvero non profanano nessuna parte intima femminile ma aiutano il mostro ad intrappolare le vittime per cibarsene.
Sebbene la parte iniziale descriva in modo un po’ troppo sbrigativo le origini di Guzoo, il resto del mediometraggio è piacevole e dona allo spettatore tutto ciò di cui necessita, giovani lolite graziose e pacatamente sensuali, litri di sangue, sequenze gore con budella esplose ovunque ed effetti speciali pratici ben realizzati e molto più gratificanti di tanta malfatta cgi attuale. Quasi tutte le riprese sono girate con camera a mano e montate in modo frenetico ed ansiogeno.
Per chi si aspetta una seconda parte, ahimè, resterà deluso perché non esiste.