L'UOMO DELLE CASTAGNE
L'UOMO DELLE CASTAGNE
GENERE: thriller, noir
ANNO: 2021
PAESE: Danimarca
DURATA: Miniserie (6 episodi)
DA UN’IDEA DI: Dorte Warnøe Hagh, David Sandreuter, Mikkel Serup
CAST: Esben Dalgaard Andersen, Morten Brovn, Danica Curcic, David Dencik, Iben Dorner
L’Uomo delle Castagne è una serie thriller/noir danese ispirata al romanzo omonimo del 2018 di Søren Sveistrup, divenuto famoso in quanto sceneggiatore dell’ acclamata serie The Killing. Protagonisti della storia sono una coppia di investigatori sulle tracce di un’omicida seriale che semina il panico massacrando donne in una cupa e tetra periferia di Copenaghen.
L’area suburbana di Copenaghen è attraversata da una sequenza di cruenti assassinii, giovani madri vengono trovate morte e brutalmente mutilate. Il filo conduttore che lega gli omicidi è il ritrovamento, vicino ad ogni cadavere, di un’omino fatto con le castagne . Sul caso indagano la detective Naia Thulin (Danica Curcic), madre single con una vita privata non facile e il suo collega dell’Europol Mark Hess (Mikkel Boe Følsgaard), trasferito momentaneamente per punizione e in attesa di tornare a svolgere i suoi compiti di polizia internazionale. Le indagini ristagnano e l’unica pista convincete é quella che lega gli omicidi alla sparizione della figlia, scomparsa e data per morta l’anno precedente, della politica Rosa Hartung (Iben Dorner). Sarà proprio scavando nel passato della donna che, attraverso inaspettati sviluppi e colpi di scena, i due poliziotti arriveranno alla risoluzione del sanguinoso enigma.
L’uomo delle castagne ci parla innanzi tutto dei bambini, dei loro bisogni e delle drammatiche realtà che sono obbligati a vivere. La loro necessità di essere tutelati e protetti si infrange spesso contro il muro della violenza domestica, dell’abuso sessuale, del dramma delle adozioni difficili dove la loro insicurezza e sofferenza viene alimentata dal rifiuto della famiglia affidataria. Possiamo vedere tutto questo nell’evoluzione del serial killer che da adulto è semplicemente il frutto del suo passato da bambino; nella figlia di Thulin che ha disperatamente bisogno della presenza di sua madre che è però schiava della sua professione e inevitabilmente assente. La periferia di Copenaghen, con i suoi colori freddi, i suoi grigi persistenti e le sue atmosfere cupe non poteva essere uno sfondo migliore alle vicende narrate.
L’uomo delle castagne è infine una serie tv che appassiona e coinvolge; regia, sceneggiatura e fotografia funzionano perfettamente pur non mettendo in scena nessun contenuto originale; il cast è all’altezza e non possiamo esimerci dall’affezionarci ai protagonisti e, in alcuni momenti, anche ad emozionarci.
Il finale lascia le porte aperte ad una probabile seconda stagione e, in cuor mio, me lo auspico.