VAMPIRE GIRL VS FRANKENSTEIN GIRL
GENERE: horror disturbante, commedia, azione
ANNO: 2009
PAESE: Giappone
DURATA: 84 min
REGIA: Naoyuki Tomomatsu, Yoshihiro Nishimura
CAST: Yukie Kawamura, Takumi Saitô, Eri Otoguro, Sayaka Kametani, Jiji Bû, Eihi Shiina, Kanji Tsuda, Takashi Shimizu
Vampire Girl vs. Frankenstein Girl è un film horror-commedy gore nipponico del 2009 - diretto da Naoyuki Tomomatsu e Yoshihiro Nishimura e basato sull'omonimo manga del 2007 di Shungiku Uchida - che mescola splatter e umorismo nero in una bizzarro triangolo amoroso tra due ragazze e un timido protagonista: la vampira Monami e la Frankenstein Keiko si scontrano per conquistare il cuore di Mizushima, dando vita a una battaglia sanguinosa e grottesca.
La trama di “Vampire Girl vs. Frankenstein Girl” ruota intorno a un triangolo amoroso tra tre liceali: Monami, interpretata da Yukie Kawamura, Keiko, interpretata da Eri Otoguro, e Mizushima, interpretato da Takumi Saitō. La storia si svolge in concomitanza di San Valentino; secondo la tradizione giapponese, regalare cioccolato a qualcuno in quel giorno equivale ad una dichiarazione d’amore. Il povero Mizushima si ritrova messo alle corde e costretto ad accettare il dono di Keiko, la bulla della scuola e figlia del vicepreside, uno scienziato pazzo ed eccentrico che gestisce un folle laboratorio negli scantinati dell’edificio. Tuttavia, anche Monami è innamorata di Mizushima e gli offre un cioccolatino fatto con le sue stesse mani. Quest’ultimo, incuriosito, lo assaggia, ignaro che sia stato preparato con il sangue della giovane che si rivelerà essere una vampira. Da quel momento, la trama subisce una svolta: Mizushima dopo aver bevuto con l’inganno il sangue di Monami, viene trasformato in vampiro ma Keiko scopre il segreto e ingaggia un violento confronto con la sua rivale, che culmina con la morte stessa della ragazza. Il padre/scienziato matto di quest’ultima, devastato dal dolore, decide di riportarla in vita sotto forma di una mostruosa creatura Frankenstein-donna, con l’aiuto della sua assistente che non poteva essere che ninfomane. Da qui, scoppia una sanguinosa (si fa per dire, perché è molto di più!) e spettacolare battaglia tra i due mostri per ottenere il possesso del passivo Mizushima.
La prima considerazione che potresti avanzare è che la storia del triangolo amoroso tra adolescenti sia un tema già trattato innumerevoli volte, e in questo potresti anche avere ragione. Tuttavia, è fondamentale ricordare chi sono i registi di “Vampire Girl vs. Frankenstein Girl”: Naoyuki Tomomatsu, autore della piccola perla zombie “Stacy” e di numerose pellicole porno/horror, e Yoshihiro Nishimura, regista ed esperto degli effetti speciali del celebre film cult “Tokyo Gore Police” e di molte altre pellicole gore/splatter. Entrambi sono autentici “macellai”.
La pellicola in realtà si presenta come un trionfo dell’assurdo, un’esplosione di creatività grottesca e sfrontata. L’accento è posto sulla spettacolarità visiva, con effetti speciali audaci (nonostante il poco budget a disposizione) e una dose abbondante di sangue e ultra gore che trasformano le scene in veri e propri sipari macabri. Ogni momento sembra essere studiato per sbalordire lo spettatore e portarlo in un mondo dove nulla è troppo bizzarro o impossibile. La trama quindi, sebbene esile, non è altro che un pretesto per dare vita a situazioni sempre più demenziali e inaspettate. I personaggi non sono approfonditi, ma caricature esagerate che si muovono in modo imprevedibile attraverso questa stravagante commedia horror. L’umorismo nero e le situazioni paradossali dominano la scena, e persino la morale è messa in discussione con una leggerezza irriverente. In questo mondo bizzarro e assurdo, tutto può succedere, e il limite tra il serio e il grottesco è completamente offuscato.
Il cast vede anche la presenza di due figure iconiche del cinema made in Japan, Eihi Shiina di Audition, nonché una breve comparsata addirittura di Takashi Shimizu, il regista della saga di Ju-On/The Grudge. I rimandi cinematografici sono molteplici, i vampiri, Frankenstein, lo scienziato pazzo nonché vari omaggi a Re-Animator .
Premetto che, sebbene ne sia affascinato, non sono un esperto di cultura giapponese e al tempo stesso cerco sempre di trovare un significato nei film che guardo. Ho fatto lo stesso con “Vampire Girl vs. Frankenstein Girl”, che affronta diverse tematiche complesse, ma lo fa in modo superficiale perché i registi, a mio avviso, vogliono offrire intrattenimento e non insegnamenti morali. Anzitutto ci vedo una presa in giro al voler per forza primeggiare – in Giappone, fin da quando vieni al mondo, sei educato alla competitività… qualsiasi cosa fai devi essere maniacalmente il numero uno – non importa se la competizione è vincere il primo premio nel taglio delle braccia col cutter, devi vincere.
Ci sono poi le geniali “ganguro girls”, un gruppo di ragazze che estremizzano la loro attrazione verso la razza afroamericana con comportamenti e trucco grotteschi, raffigurandosi come caricature di schiave zulù vestite con abiti Adidas e idolatrando Obama come una divinità. Questa rappresentazione è estremamente eccessiva e, per molti, al limite dell’accusa di razzismo.
Noi maschietti poi non ne usciamo bene, il sesso forte del film sono le donne, cazzute e determinate, sono loro che prendono le decisioni e portano avanti gli eventi… non certo Mizushima, sempre indeciso, apatico, succube delle decisioni prese da altri per lui, non è di certo una bella rappresentazione del genere maschile.
Infine nasce spontanea una riflessione sull’amore, sul concedersi agi altri per poi scoprire che era solo una questione di interessi. Insomma, scavando a fatica tra litri di sangue e brandelli di carne, anche questa tamarrata j-horror giapponese a basso budget qualcosa da dire ce l’ha.