OPERAZIONE U.N.C.L.E.

OPERAZIONE U.N.C.L.E.

Operazione UNCLE i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         azione, commedia

ANNO:             2015

PAESE:            Usa, Gran Bretagna

DURATA:         116 minuti

REGIA:            Guy Ritchie

CAST:              Henry Cavill, Armie Hammer, Alicia Vikander, Elizabeth Debicki, Hugh Grant, Jared Harris

Prendendo ispirazione dalla serie televisiva statunitense degli anni ‘60 “The man from U.N.C.L.E”, Guy Ritchie crea una spy story, ambientata durante la guerra fredda, brillante ed elegante, arricchita da quel sottile humor inglese che ci piace tanto.

“America teaming up with Russia. That doesn’t sound very friendly”
(Gaby Teller)

1963.
Napoleon Solo (Henry Cavill), spia al soldo del governo Americano e Ilja Kuryakyn (Armie Hammer), agente del Kgb, sono costretti a collaborare per evitare un disastro nucleare da parte di un’organizzazione criminale, con l’aiuto di Gaby (Alicia Vikander) , la figlia dello scienziato che progettò la bomba e collaborò con i nazisti durante la guerra.

 

Gli opening credits, affidati alla canzone di Roberta Flack “Compared to what” già catturano l’attenzione dello spettatore e gli strizzano l’occhio.
Il film si apre nella Berlino degli anni ’60 al Checkpoint Charlie, passaggio tra il settore sovietico e quello americano. La storia si sposta poi nella Roma anni ’60. I costumi e le acconciature dei personaggi (gli occhiali da sole di Gaby e le pettinature di Victoria Vinciguerra) sembrano quasi esasperarli.

Il ritmo del film è veloce, non annoia. I dialoghi offrono siparietti comici brillanti e divertenti.
Guy Ritchie è, come sempre, abile a costruire un montaggio non lineare al fine di rendere il film dinamico.

La scelta della musica è vincente. Come detto prima, il film si apre sulle note di “Compared to what” e prosegue regalandoci altri momenti soul, con Solomon Burke. Memorabile la scena in cui alla radio parte una piccola perla tutta italiana, “Che vuole questa musica stasera”, di Peppino Gagliardi.

La forza del regista, come anche nei film precedenti, è quella di smontare i clichè di genere (di identità e cinematografici). I tre protagonisti sono molto diversi e distanti tra loro e dal loro ruolo: da una parte abbiamo Solo e Kuryakyn, due spie eleganti e colte che battibeccano di Haute Couture e dall’altra Gaby, la fanciulla che però è più un maschiaccio, che fa il meccanico in una piccola officina di Berlino est. La Spy Story viene rimescolata con una carica di comicità e giusto una punta di romanticismo, così da accontentare un po’ tutti.
Il risultato è esilarante.

Quando escono film come questo sembra che finalmente si sia trovata la strada giusta per ridare dignità a un genere che, negli ultimi decenni, ha attraversato una profonda crisi d’identità: la commedia.

Consigliatissima la visione… magari con tanto di pop corn!

Lady Snowblood

Sono Giorgia, alias Lady Snowblood. Cuneese cresciuta a pane e celluloide fin da piccolissima. Grazie a Steven Spielberg ho capito, a 12 anni, che il cinema sarebbe stata la mia vita. Impiegata in un ufficio, poter girare un BEL film rimane sempre il mio sogno (e obiettivo) più grande. Appassionata anche di serie televisive, musica, teatro e dell'arte in generale, mi piace cercare citazioni, omaggi e collegamenti tra una forma e l'altra. Volete saperne di più? Rimanete sintonizzati!