Gli anime, termine ormai universalmente riconosciuto, designano un genere di animazione che ha le sue radici più profonde nella cultura e nell’arte giapponese. Questa parola, che ci evoca immediatamente immagini di personaggi dai grandi occhi e storie avvincenti, è molto più di un semplice sinonimo di “cartone animato”. Esploriamo insieme l’etimologia, le origini e la ragione per cui solo le produzioni giapponesi possono fregiarsi di tale nome.
Etimologia.
Il vocabolo “anime” deriva dal termine “animeshon”, una traslitterazione giapponese del noto termine inglese “animation”. Anime, nel paese del Sol Levante altro non è che un’abbreviazione appunto di “animēshon” (アニメーション). Nella lingua giapponese questo gioco linguistico di abbreviazione è molto frequente, sono moltissimi i casi in cui parole più lunghe vengono “tagliate” per facilitarne l’uso nel parlare quotidiano.
Origini.
Le origini di questo fenomeno risalgono agli inizi del XX secolo, quando in Giappone fecero la loro apparizione i primi film di animazione occidentali, i cartoni animati. Pittori come Seitarō Kitayama e vignettisti come Oten Shimokawa e Jun’ichi Kōuchi furono tra i primi a sperimentare con questa nuova forma d’arte iniziando a narrare storie con vignette disegnate su lavagne animate con semplici movimenti.
Il primo film di animazione giapponese risale al 1917, ma fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che il fenomeno iniziò a crescere vertiginosamente fino ad avere un vero e proprio boom con l’avvento del colore e del sonoro.
Perchè possiamo chiamare anime solo le opere nipponiche?
La ragione per cui solo i prodotti giapponesi possono essere etichettati come anime è intrinsecamente legata alla loro identità culturale e artistica. Essi non rappresentano una semplice forma di intrattenimento, vanno ben oltre e affondano le loro radici nella più profonda tradizione artistica giapponese, ispirata dal manga, il fumetto giapponese.
Inoltre, il termine “anime” è ormai diventato come un marchio di fabbrica che distingue queste produzioni da quelle del resto del mondo. Sebbene in Giappone il termine si riferisce a qualsiasi tipo di cartone animato, a livello internazionale esso definisce esclusivamente le opere animate originali giapponesi, riconosciute per il loro stile unico e per la complessità dei temi narrati spesso più maturi e profondi.
Come puoi ben capire gli anime sono molto più di semplici “cartoni animati”. Sono il risultato di un’evoluzione culturale e artistica che ha permesso al Giappone di esportare un pezzo della sua anima nel mondo. Ogni opera è un tassello di un mosaico che racconta storie di eroismo, amore, avventura e vita quotidiana, con una profondità e una sensibilità che solo l’arte giapponese può trasmettere. Un termine che, da semplice abbreviazione, è diventato simbolo di un intero genere artistico, amato e apprezzato in tutto il mondo.