
GIORNO MALEDETTO
GIORNO MALEDETTO

GENERE: drammatico, thriller, western , noir
ANNO: 1955
PAESE: USA
DURATA: 81 minuti
REGIA: John Sturges
CAST: Spencer Tracy, Robert Ryan, Anne Francis, Dean Jagger, Walter Brennan, John Ericson, Ernest Borgnine, Lee Marvin
"Giorno maledetto", film diretto da John Sturges, racconta di un ex soldato americano mutilato, John Macreedy, che arriva in una cittadina desolata del profondo sud americano, Black Rock, alla ricerca dei genitori di un ragazzo di origine giapponese che aveva combattuto al suo fianco, salvandogli la vita.
Le vicende si svolgono durante 24 ore nell’autunno del 1945, a pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale e sono scandite dall’arrivo del protagonista e dalla sua conseguente ripartenza, col medesimo treno della compagnia Southern Pacific. Macreedy vuol consegnare personalmente al Signor Komoko, padre dell’ex compagno d’armi, una medaglia commemorativa per onorare l’amico morto in battaglia. Al suo arrivo l’uomo resta sorpreso dall’ostilità degli abitanti del luogo, nessuno dei quali pare volergli indicare dove si trovi la fattoria dei Komoko.
John però, nonostante le apparenze, si dimostra assai ostinato e risoluto e non si tira indietro neppure di fronte alle minacce dei rednecks locali, capitanati dal trucido Reno Smith, scoprendo ben presto che i Komoko sono stati uccisi e la loro fattoria è stata rasa al suolo. John inizia quindi ad indagare per capire cosa sia successo, scoperchiando un microcosmo che è un vespaio fatto di violenza, ignoranza e razzismo.

Sceneggiato da Don McGuire e Millard Kaufman il film è tratto dal racconto ‘Bad time at Honda’ di Howard Breslin, apparso in ‘The American Magazine’ del Gennaio 1947 e fu presentato a Cannes dove Spencer Tracy vinse il premio per la miglior interpretazione. ‘Bad day at Black Rock’, questo il titolo originale del film, come spesso accade molto più efficace di quello italiano, è un’opera coraggiosa, con degli interpreti straordinari (in primis Spencer Tracy, con un solo braccio per esigenze sceniche) che pur non essendo classificabile come un film di denuncia, si tratta piuttosto di un thriller pervaso da atmosfere western, ha il coraggio di toccare un argomento molto scottante per l’epoca (va considerato che il film è stato realizzato nel 1955, solamente 10 anni dopo l’armistizio), quello dei ‘nisei’, americani a tutti gli effetti, ma figli di giapponesi. I ‘nisei’ furono loro malgrado protagonisti di una disdicevole (e dimenticata) persecuzione sul suolo americano quando, dopo l’attacco alla base di Pearl Harbor, vennero posti in arresto ed internati in campi di concentramento, in ossequio al famigerato ‘Ordine esecutivo 9066’ promulgato da Franklin Delano Roosevelt, circa 110.000 cittadini di origine giapponese e 10.000 di origine italiana e tedesca.
Non mancarono, purtroppo, svariati episodi di violenza, quello raccontato dal film non è un fatto reale ma ne ricorda altri realmente avvenuti. Un esempio del clima di quel periodo è il selvaggio stupro di cui fu vittima, a soli 9 anni, Tura Luna Pascual Yamaguchi, la Tura Satana di ‘Faster,pussycat! Kill! Kill!’ di Russ Meyer, da parte di cinque uomini. La Yamaguchi, sulla cui complicata (e brevissima) vita è da diversi anni in produzione un documentario dal titolo ‘Tura!’, era stata rinchiusa in un campo di concentramento in California perché di padre giapponese, nonostante la madre fosse americana. Per approfondire l’argomento dei ‘nisei’ consiglio anche il romanzo ‘Perfidia’ di Ellroy del 2015.