KYASHAN – IL RAGAZZO ANDROIDE

KYASHAN - IL RAGAZZO ANDROIDE

Shinzō ningen Kyashān

新造人間キャシャーン

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KYASHAN - IL RAGAZZO ANDROIDE

Shinzō ningen Kyashān

新造人間キャシャーン

GENERE:          azione, drammatico, sci-fi

ANNO:               1973

STUDIO:            Tatsunoko

IDEATORE         Tatsuo Yoshida

REGIA:               Takao Koyama 

Un ragazzo sacrifica la sua umanità per salvare il mondo. Kyashan è un androide dalle sembianze umane che lotta per salvare il genere umano dalla tirannia di un gruppo di robot malvagi. La serie, creata da Tatsuo Yoshida, prodotta dalla Tatsunoko e composta da 35 episodi, è ambientata in un futuro distopico ed esplora temi profondi e significativi, come la lotta tra il bene e il male e la tematica ambientale, rendendolo tutt'oggi un anime estremamente attuale.

Il dottor Azuma, un brillante e visionario scienziato, crea quattro androidi intelligenti per aiutare l’umanità a risolvere il grave problema dell’inquinamento. Questi robot, chiamati Bryking, Sagure, Akubon e Barashin, sono dotati di un’intelligenza artificiale avanzata e sono in grado di svolgere attività estremamente complesse. Tuttavia, a causa di un violento corto circuito, acquisiscono una volontà propria e si ribellano al genere umano diventando malvagi. Il loro obiettivo è la sottomissione dell’umanità, che considerano responsabile del degrado ambientale (come dargli torto!!). Il capo degli androidi, Bryking, è un tiranno spietato e crudele dotato di un carattere autoritario e intransigente, e non esita a ricorrere alla violenza per raggiungere i suoi scopi. I suoi generali sono anch’essi malvagi e potenti: Sagure è un genio della scienza, Akubon è un guerriero feroce e Barashin è un mago oscuro. Il dottor Azuma, disperato per quanto accaduto, non sa cosa fare ed è costretto a rifugiarsi in una base segreta dove viene raggiunto da suo figlio Tetsuya, un ragazzo intraprendente e talmente altruista al punto da sacrificare la propria umanità per salvare il mondo. Decide infatti di farsi trasformare in un super umanoide in grado di annientare i cattivi.

L’esperimento ha successo e Tetsuya diventa Kyashan, un androide con poteri straordinari. Accompagnato da Flander, un cane robot fedele e coraggioso con la capacità di trasformarsi in diversi veicoli, inizia la lotta contro Bryking e il suo esercito. Si troverà ad affrontare una serie di battaglie in giro per il mondo, incontrerà molti amici ed altrettanti nemici e si cimenterà in sfide pericolose dalle quali, grazie al suo coraggio e alla sua determinazione, uscirà sempre vittorioso. Alla fine, il nostro riporterà la pace sulla Terra. Il finale però non è totalmente positivo, Tetsuya/Kyashan è costretto a rimanere un androide poiché la tecnologia attuale non consente il processo inverso di trasformazione.

“Kyashan il ragazzo androide” presenta molte differenze rispetto ai prodotti dell’epoca. In primis sono assenti i momenti ilari che lasciano il posto a storie dalle atmosfere cupe e drammatiche. Inoltre il protagonista non è il paladino di tutti come avviene ad esempio nelle serie robotiche ma, a causa della sua doppia natura, metà umana e metà meccanica, viene sempre visto con ostilità e cade vittima di tradimenti molto frequenti. Un’altra differenza risiede nel fatto che Kyashan non salva l’umanità con le sue sole forze, anzi spesso riesce a portare a termine le sue missioni con l’aiuto di alleati che si sacrificano o grazie a circostanze esterne propizie.

Kyashan, il cui nome originale è Casshern, mette in scena uno studio accuratissimo del corpo umano: fino a quel momento non si era mai vista tanta plasticità e tanto realismo nei movimenti, il tutto messo in risalto dalla tuta bianca con le due strisce scure. Veramente un capolavoro di character design.

Sono diverse ed intense anche le tematiche che la serie tratta. Il conflitto tra umani e androidi riflette le paure dell’umanità nei confronti della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (argomento anche questo di grande attualità). La lotta per la giustizia di Kyashan, emblema esasperato dello spirito di sacrificio nipponico, è un messaggio di speranza per tutti coloro che, nel corso della loro esistenza, lottano per la giustizia. Il tema ambientale è la scintilla che fa scoppiare il dramma e lancia il monito di come l’inquinamento possa portare alla distruzione del mondo. La lotta tra il bene e il male che il nostro eroe conduce riflette il conflitto interiore insito in ogni essere umano. Per non parlare dell’argomento tanto caro ai giapponesi, la deumanizzazione, la macchina prende il posto dell’uomo facendogli perdere tutto ciò che lo caratterizza qui messa in contrasto con la natura ibrida di Kyashan il quale non perde la sua capacità di provare sentimenti e lancia un messaggio positivo.

Puntata dopo puntata non potrà sfuggirti l’assonanza tra la caratterizzazione dei cattivi e la dittatura nazista: il gerarca dei robot, Bryking, è palesemente un crossover tra Benito Mussolini – del quale richiama l’aspetto e la gestualità – e Adolf Hitler – del quale riprende gli interessi come l’amore per la pittura e per gli animali -, gli stessi androidi sottoposti si rivolgono a lui inneggiando con il saluto nazista.

Nel corso degli anni Kyashan è tornato sia sulle pagine dei manga che sugli schermi attraverso remake e reboot, segnalo il lungometraggio live action dal titolo “Kyashan – La rinascita”, remake dell’anime diretto da Kazuaki Kiriya al suo debutto come regista.

Kyashan è un eroe che ha ispirato generazioni di fan. La sua è una storia di coraggio, sacrificio e speranza, un simbolo di ciò che è giusto e di ciò per cui vale la pena combattere.