IL TEOREMA DI MARGHERITA
IL TEOREMA DI MARGHERITA
GENERE: drammatico
ANNO: 2023
PAESE: Francia, Svizzera
DURATA: 112 minuti
REGIA: Anna Novion
CAST: Ella Rumpf, Jean-Pierre Darroussin, Clotilde Courau, Julien Frison, Sonia Bonny.
È arrivato nelle sale italiane il nuovo lungometraggio della regista francese Anna Novion “Il teorema di Margherita", distribuito da Wanted Cinema. Il film è stato presentato al Festival Di Cannes alla sezione Un Certain Regard e ha vinto il CTS YOUNG FILM TECHNICIAN AWARD. Il ruolo della protagonista, Margherita, è stato affidato alla talentuosa Ella Rumpf (resa nota al pubblico dal film Raw- una cruda Verità) che si aggiudica ai César il premio Lumière 2024 per Miglior Rivelazione femminile.
Margherita (Ella Rumpf) è una brillante studentessa di matematica all’ Ecole Supérieure National. Ha dedicato la sua vita allo studio e alla ricerca. Tuttavia, il suo mondo crolla quando, durante la dimostrazione della sua tesi davanti ad altri ricercatori, scopre un errore che invalida tutto il suo duro lavoro. Allontanata dal suo professore che le consiglia di trovarsi un altro relatore, essa decide di lasciare la scuola e la matematica per sempre, ritrovandosi senza prospettive e senza lavoro. Questo evento segna l’inizio di una crisi esistenziale per la ragazza che si trova ad affrontare il fallimento e la perdita della sua identità. Decide quindi di rimettersi in gioco, cercando nuovi percorsi. Attraverso incontri casuali e circostanze impreviste, si apre a nuove esperienze che l’aiuteranno a crescere e a riconquistare quella parte di vita (irrazionale e non calcolata) che aveva sacrificato.
La Normale di Parigi rappresenta la comfort zone per la laureanda. Tanto da girare per la scuola in pantofole. Non cura il suo aspetto, probabilmente per poter passare inosservata in un ambiente prettamente maschile. All’interno dell’ ecole non c’è spazio per le emozioni. La matematica non lo permette. Non ha stretto amicizie e l’unico legame che ha è quello con il suo professore. Quando quest’ultimo, a seguito di ciò che è successo, non vuole più essere il suo relatore e le consiglia di cercare qualcun altro. Margherita, che vede in lui una sorta di figura paterna, si sente rifiutata e abbandonata e crolla definitivamente.
Uscita dalla comfort zone, la giovane donna scopre un mondo nuovo. Va a vivere con Noa, una ballerina sensuale e con un’ attiva vita sociale, nel quartiere cinese di Parigi. Per pagare l’affitto finirà per giocare clandestinamente a Mahjong, un gioco da tavolo della tradizione cinese, che richiede concentrazione, buona memoria e pianificazione strategica (sembra che i migliori giocatori siano appunto i matematici). Questo cambio di prospettiva, di vita è ciò che aiuta Margherita a crescere, ricostruirsi e a ritrovare il suo posto nel mondo. Durante questo percorso Margherita acquisisce sicurezza, consapevolezza di sé e inizia parallelamente a costruire la fiducia nel prossimo.
Margherita dunque attraversa un vero e proprio percorso di formazione, imparando a dare spazio anche ai suoi sentimenti e ad abbracciare la vulnerabilità. Questa evoluzione è ben rappresentata grazie anche alla bravura dell’attrice protagonista Ella Kumpf.
Unico neo del film, a mio parere, è ritrovare il solito cliché cinematografico del matematico che si ossessiona a tal punto di alienarsi dal mondo e rasentare la pazzia. Lampante è il collegamento con “A beautiful mind” di Ron Howard, che però si concentra sulla storia vera del matematico John Nash e la sua lotta con la schizofrenia. Ne Il Teorema di Margherita, la scelta di far “impazzire” la protagonista (seppur per un breve periodo) risulta forzata.
Il tema del paternalismo, nonostante la regista Anna Novion dichiari che sia centrale, a mio avviso è solo una sensazione che si può provare all’inizio, perché successivamente la storia ci porta da tutt’altra parte.
Il film ci ricorda che aprirsi alle nuove emozioni e permettere alle esperienze di trasformarci è dove risiede il vero coraggio.