SHIN GODZILLA

GENERE: azione, sci-fi, drammatico
ANNO: 2016
PAESE: Giappone
DURATA: 120 minuti
REGIA: Hideaki Anno, Shinji Higuchi
CAST: Hiroki Hasegawa, Yutaka Takenouchi, Satomi Ishihara, Ren Osugi, Akira Emoto, Kengo Kora, Mikako Ichikawa, Jun Kunimura,
Nel 2016 il leggendario Godzilla torna sul grande schermo per la trentunesima volta, sempre prodotto dalla Taho Company, non come ennesimo sequel del film capostipite del 1954 bensì come reboot che ne ridisegna le origini in un Giappone più contemporaneo. La regia è stata affidata a Hideaki Anno, noto per aver creato l'anime Neon Genesis Evangelion e il suo collaboratore di sempre Shinji Higuchi (che ne ha curato anche gli effetti speciali).
Mentre la Guardia Costiera indaga su un’imbarcazione abbandonata, la Baia di Tokyo viene sconvolta da quello che sembra un potente terremoto sottomarino. Presto si scoprirà che dietro c’è ben altro, una mostruosa creatura radioattiva esce dalle profondità del mare e inizia ad attraversare la città portando distruzione. Nel suo procedere cambia forma e dimensioni mutando molto velocemente; il governo giapponese è in crisi, non sa come gestire il disastro e manca una legislatura che detti le regole in una situazione così anomala; i ministri si rimpallano le responsabilità d’intervento e il primo ministro è nel panico totale; le soluzioni sono due o l’attacco militare o lo studio del mostro per capire come raffreddare il reattore nucleare insito al suo interno ovvero il cuore pulsante che gli da vita. Quando tutto sembra perso, a peggiorare la situazione entrano in campo gli Americani preoccupati dalla possibilità che Cina e Russia possano intromettersi nella questione. La soluzione proposta ed imposta è l’attacco nucleare: il Giappone sarà nuovamente colpito da un’ordigno atomico. Solo la perseveranza e l’audacia di un ristretto gruppo di politici integerrimi ed esperti porterà alla risoluzione di entrambi i problemi.


Sebbene quella di Godzilla (o Gojira come lo chiamano in Giappone) sia una storia semplice, è altresì ricca di contenuti, di metafore e di inviti alla riflessione. Già agli esordi (Godzilla del 1954 diretto da Ishirō Honda e capostipite del Cinema dei Mostri, Kaijū Eiga) il suo intento era chiaro, un forte atto di denuncia contro i pericoli della guerra nucleare alla luce dei fatti di Hiroshima e Nagasaki.
Anche in Shin Godzilla di Hideaki Anno e Shinji Higuchi non mancano le denunce. In primis ad una classe politica, quella giapponese, schiava della burocrazia, impreparata ed incapace a prendere decisioni; debole agli occhi di una politica internazionale che si sente, di conseguenza, in dovere di intervenire proprio per la mancanza di coraggio e di determinazione da parte dei governanti nipponici. Un film tutt’altro che patriottico quindi! Gojira ci dimostra che è necessario essere uniti e coesi per far fronte alle avversità, non serve fare a gara a chi ha l’esercito più potente se dietro non c’è spirito di collaborazione.
L’America viene palesata per quello che è, uno stato arrogante e supponente che pretende di comandare a casa degli altri; interviene per paura della guerra fredda, non chiede autorizzazioni a nessuno e stabilisce lei come risolvere la questione: con l’ennesima bomba atomica sul Giappone.
Gli scenari in cui è ambientato Shin Godzilla sono quelli del post disastro di Fukushima Dai-ichi e del terremoto di Sendai e del Tōhoku del 2011. Il mostro si presenta al mondo con un terremoto, si sposta muovendosi come uno tsunami e contamina al suo passaggio; le macchine accatastate, la quantità di detriti, lo dispiegamento di forze sembrano immagini rubate ai notiziari dell’epoca di quei tragici eventi
La regia, il montaggio e la narrazione seguono lo stile del manga, non ci sono regole stilistiche, Anno e Higuchi hanno usato la telecamera come fosse carta e penna: angolazioni sempre diverse, originali, che ci descrivono cosa succede ma per tornare sempre ad inquadrare il fulcro della storia, lui, Godzilla, mostro che non a caso ci ricorda quelli di Neon Genesis Evangelion: intelligente e calcolatore a differenza degli umani caotici e male organizzati.
Senza nulla togliere alle produzioni americane, ricche di effetti speciali sfavillanti e ammalianti, la versione giapponese dell’iconico mostro esprime contenuti di ben altra caratura e resta, a parer mio, di un livello nettamente superiore.