IRISH CRIME

IRISH CRIME

Irish crime i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:                  poliziesco, thriller, drammatico

ANNO:                      2019

PAESE:                     Germania

DURATA:                  2 stagioni (6 episodi) 

DA UN’IDEA DI:        Christian Schiller, Marianne Wendt

CAST:                        Désirée Nosbusch, Declan Conlon, Mercedes Müller, Rafael Gareisen.

Thriller tedesco si svolge nella pittoresca città di Galway, in Irlanda. Una psicologa specializzata in crimini si vede costretta a rientrare nella collaborazione con le forze dell'ordine quando, in una buca, emergono i resti del marito, misteriosamente scomparso anni prima.

I tedeschi sembrano averci preso gusto e dopo ‘Jack Taylor’ tornano a calcare il suolo d’Irlanda in questa serie tv ambientata nuovamente a Galway. Si tratta, ancora di più in questo caso, di una serie poliziesca tipicamente teutonica, ma più corale di ‘Jack Taylor’, che per lunghi tratti (e per il frequente cambio del cast di contorno) sembrava spesso uno ‘one man show’. La protagonista della serie è una psichiatra che collabora con la polizia, Cathrin Blake, moglie di un poliziotto ucciso dal crimine locale, Liam. Al suo fianco hanno però ruoli di rilievo anche il figlio tormentato della donna, Paul, un fotografo, la sua giovane fidanzata, la giovane poliziotta Emma Walsh, il capo della Garda, la polizia irlandese, e vecchio amico del marito della psichiatra, alcuni colleghi corrotti di Liam, in particolare Callum, colui che lo tradì e ne cagionò la morte, ed il capo di un gruppo criminale locale che gestisce lo spaccio ed il contrabbando di armi, coprendo il tutto con attività legali, avvalendosi anche della copertura fornitagli da alcuni membri delle autorità locali corrotte, William Joyce. La produzione di Irish crime da parte di ARD, per un totale di sei episodi, è stata piuttosto discontinua, nel 2019 sono stati realizzati i primi due episodi, nel 2021 altri due e, nel 2022 gli ultimi, per il momento inediti in Italia.

Nel cast, in prevalenza di origine tedesca nonostante l’ambientazione (con frequenti campi larghi sulle praterie irlandesi), salta all’occhio la protagonista Desiree Nosbusch, nota anche con lo pseudonimo di Desiree Becker, attrice, cantante e presentatrice televisiva lussemburghese di origini italiane da parte di madre. Poliglotta, la Nosbusch ha partecipato a numerose produzioni cinematografiche e televisive di lingua francese, tedesca ed italiana fin dall’adolescenza. In Italia la si ricorda infatti in ‘Sing Sing’ e ‘Questo e quello’ di Sergio Corbucci, in ‘Good Morning Babilonia’ dei fratelli Taviani ed in un pugno di serie tv meno note, all’estero il suo nome resta invece legato soprattutto alla presentazione dell’Eurovision Song Contest del 1984 e ad una canzone nella quale duettava con il famoso cantante austriaco Falco. Di recente la Nosbusch si è anche dilettata alla produzione e alla regia ma non mi risulta che nessuna delle sue opere sia ancora giunta in Italia.

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La serie racconta tramite flashback la storia personale di Cathrin, la sua crisi sfociata nell’alcool dopo la morte del marito, la sua difficoltosa ripresa e le tracce che hanno lasciato su di lei e sui suoi rapporti con il giovane figlio, a lungo affidato ai nonni, le sue vicissitudini. Il tutto sullo sfondo del tentativo della donna di far riaprire il caso della morte del marito e scoprire finalmente esecutori materiali e mandanti. Cathrin alla fine riuscirà nel suo intento (nel quarto episodio) trovando finalmente le prove per accusare William Joyce, resta dunque la curiosità di capire come gli sceneggiatori abbiano deciso di proseguire la storia nei due episodi successivi. Storia che, in verità, mischia fin dall’inizio parecchi elementi che poco hanno a che fare uno con l’altro (contrabbando, droga, IRA, criminalità comune) risultando talvolta confusa ed altre volte ripetitiva e tirata un po’ per le lunghe. Risultano poco sfruttate le location, che sarebbero state una ottima carta da giocare e che invece restano a fare da sfondo alle vicende o poco più, in questo modo la serie fatica ad elevarsi dal livello medio di tante altre serie poliziesche tedesche simili ad essa.

Hannibal the Cannibal

Il mio nome è Cristiano, alias Hannibal the Cannibal, sono cresciuto girovagando con la famiglia al seguito di mio padre, che si spostava molto per lavoro, ho seguito le sue orme lavorando alcuni anni in Nord Africa. Nel nuovo millennio sono tornato 'a casa' ed oggi sono lead programmer in una azienda che crea software gestionali. Amo tutto il cinema ma sono attratto in modo particolare dal cinema 'di genere' e da tutto ciò che è di nicchia.