RUN

RUN

Run i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         thriller,  drammatico, horror

ANNO:             2020

PAESE:            USA

DURATA:         90 minuti

REGIA:            Aneesh Chaganty

CAST:              Sarah Paulson, Kiera Allen, Pat Healy, Erik Athavale, Sharon Bajer

Run è un film thriller fortemente psicologico a tinte horror diretto da Aneesh Chaganty che parla del difficile rapporto tra una madre ed una figlia disabile e di come sia spesso labile ed impercettibile il confine tra egoismo ed altruismo. Una bella sorpresa nel panorama cinematografico del 2021.

Diane Sherman (Sarah Paulson) è una madre sola alle prese con le difficoltà di avere una figlia, Chloe (Kiera Allen), disabile ed affetta da diverse patologie fin dalla nascita. Con grandissimo amore e totale dedizione la segue e l’accompagna in ogni momento della sua vita. La ragazza d’altro canto affronta i suoi limiti con coraggio e determinazione ed essendo molto intelligente è in attesa della risposta alla sua domanda d’iscrizione ad un prestigioso college. Risposta che però tarda ad arrivare. L’idilliaca pace che regna nella famiglia inizia ad incrinarsi quando Chloe, già sospettosa per la lettera che non viene recapitata, scopre che sua madre la sta ingannando sui farmaci che le fa assumere; da questo momento in avanti la storia prende una direzione sempre più drammatica ed inaspettata.

È proprio questo il momento che scinde il film in due parti distinte ed antitetiche, la prima dove regnano la serenità (forzata), il calore umano, i colori caldi e la seconda dove tutto ciò che di positivo abbiamo visto prima lascia il posto all’angoscia, alla paura, alle stanze chiuse a chiave e agli scantinati bui e claustrofobici.

L’ombra di “Misery non deve morire” di Rob Reiner aleggia per tutta la pellicola: i prigionieri entrambi resi disabili sebbene con modalità diverse, la ricerca spasmodica della libertà attraverso la fuga, i carcerieri morbosamente affezionati alle loro vittime.

Sarah Paulson si conferma un’altra volta attrice dalla grande potenza e confido che presto ne arrivi la definitiva consacrazione. Kiera Allen, realmente disabile nella vita e qui al suo debutto sul grande schermo, offre una recitazione di livello altissimo anche alla luce del fatto che Run è un film sorretto da due soli personaggi.

Aneesh Chaganty, regista americano di origini indiane alla sua seconda opera, ci regala quindi un thriller strettamente e totalmente psicologico. Nessun elemento soprannaturale e nessuna scena di violenza gratuita, solo suspence e una storia svelata abilmente poco alla volta attraverso la prospettiva della giovane ragazza rea di ricercare, giustamente, la sua affermazione e guadagnarsi la sua indipendenza da adulto.

Le tematiche affrontate sono molteplici: la relazione madre-figlia, le difficoltà che deve affrontare giornalmente chi è affetto da disabilità e il rapporto difficile con chi lo accompagna; i sentimenti di una donna che si dedica totalmente alla figlia si per amore ma soprattutto per egoismo perchè la soddisfazione nel mostrare al mondo il suo valore è una lusinga irrinunciabile. Si ha la costante sensazione che quando Diane cerchi di convincere Chloe che senza di lei non sia in grado di affrontare la vita sia in realtà il perfetto contrario.

La storia ha preso probabilmente spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, la vicenda di Dee Dee Blanchard e sua figlia Gypsy Rose. Non c’è nessuna dichiarazione in merito ma le similitudini sono così tante da lasciar pensare questo.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.