GRAND BLUE DREAMING
Guranburu
ぐらんぶる
GENERE: commedia, slice of life, seinen
ANNO: 2018
STUDIO: Zero-G
IDEATORE Kenji Inoue, Kimitake Yoshioka
REGIA: Shinji Takamatsu
Era il lontano aprile 2014 quando, sulle pagine della rivista “good! Afternoon”, i sensei Kenji Inoue e Kimitake Yoshioka iniziarono una proficua collaborazione per pubblicare una serie completamente nuova rispetto ai loro ambiti (Kenji Inoue, ad esempio, era ed è tuttora il main scenario writer di Fate/Kaleid Prisma Illya, serie facente parte del proficuo franchise di Fate che prima o poi tratterò in un lungo approfondimento). Con i disegni del sensei Yoshioka e la scrittura del sensei Inoue nacque Grand Blue Dreaming, un’opera davvero unica nel suo genere eppure così tremendamente familiare la cui popolarità sta finalmente crescendo persino qui nel bel paese dove il manga, dopo anni di silenzio, è stato finalmente edito da Goen mentre l'adattamento animato, ad opera dello Studio Zero-G, è disponibile sottotitolato in italiano su Prime Video. Preparate boccaglio, pinne, costume da bagno ed alcolici, perchè Gran Blue Dreaming è questo e molto altro!
Inizia un nuovo capitolo nella vita di Iori Kitahara, poiché ha preso la decisione di trasferirsi a Izu per iniziare il suo percorso universitario. Si stabilisce presso suo zio, il proprietario di un negozio di attrezzature per immersioni chiamato Grand Blue. Sarà un’avventura ricca di scoperte per Iori, in cui si immergerà nelle meraviglie dell’oceano, incontrerà donne affascinanti, uomini appassionati di subacquea e si lascerà coinvolgere in festini all’insegna di alcol e divertimento. La vita universitaria che Iori si era immaginato prenderà una piega inaspettata, come ad esempio ritrovarsi in boxer nel cortile del campus, dopo una notte di eccessi, proprio durante la cerimonia inaugurale dell’anno accademico, con tutti gli studenti che lo riprendono e fotografano… Insomma, l’estate è arrivata e porta con sé un benvenuto molto movimentato!
Quando leggi un manga oppure vedi una serie anime facenti parte della categoria “Slice of Life” (letteralmente “spaccato di vita”), nel 70% dei casi l’opera può venire riassunta in “Protagonista maschile e femminile all’inizio sono come acqua e fuoco, ma dopo 12 episodi (O più a seconda della serie e dell’adattamento) si mettono insieme e vissero felici e contenti”.
Ebbene, non aspettatevi ciò da Grand Blue Dreaming.
No, da Grand Blue Dreaming potete aspettarvi di tutto tranne che il solito Slice of Life, grazie alla sua abilità di stravolgere completamente l’aspettativa del lettore, ignaro di non sapere che ciò che sta leggendo sia in realtà un manga sulle immersioni subacquee.
Avete sentito bene. Chi lo approccia inizialmente, senza conoscerlo, parte dall’idea di avere tra le mani un manga (oppure anime) che parla di immersioni subacquee. Chi sogna lunghe scene sott’acqua non potrà che rimanerne deluso— anche se quelle che mostra sono così belle da convincervi a provarlo per davvero— salvo poi passare mezz’ora a ridere grazie alle situazioni sempre ai limiti dell’assurdo nel quale si vanno ad infilare i protagonisti.
Alcool, donne, amicizia e, soprattutto, Tè Oolong (Chi sa, sa).
Nel manga c’è tutto, in maniera fortemente esagerata ma mai da sembrare forzato. A differenza di altri prodotti comici come Gintama, Grand Blue Dreaming percorre la strada del non surreale.
Mentre Gintama è famosissimo per rompere molto spesso la quarta parete e giocare con il lettore (Le parodie dei Big Three di Shonen Jump sono un must), Grand Blue Dreaming ha il pregio di rimanere ancorato a una sorta di realismo che permea l’intera opera che lo rende, quindi, una valida alternativa agli altri manga citati. Ciò nonostante, l’opera è pervasa di scene e citazioni riguardo ogni tipo di intrattenimento (Uno dei capitoli più recenti è una vera e propria parodia di Blue Lock per intenderci) per aumentare il livello di comicità della serie.
Usando le immersioni come misero collante narrativo, Grand Blue Dreaming inganna ed affascina il lettore allo stesso tempo dopo sole undici pagine del capitolo pilota, rivelando i suoi veri colori come un’opera comica di elevatissima qualità che narra la vita universitaria di gruppo di ragazzi ognuno più unico dell’altro, ma allo stesso tempo umanizzati così tanto da permettere ai lettori di immedesimarsi in loro. La trama procede spesso per dei mini archi narrativi effettivi, seguendo una logica costante, rimanendo uno slice of life a tutti gli effetti, però raccontando un racconto (moooooooolto) sopra le righe di come potrebbe, o vorrebbe, essere la vita universitaria del tipico studente fuorisede e in mezzo ad un gruppo di folli.
Possiamo infatti dividere le vicende e i personaggi in due macro gruppi: Il PKB “Peekaboo” (Bubusettete- BBS nell’adattamento italiano su Amazon Prime Video) ed invece gli studenti del corso di ingegneria universitario della Izu.
Se nel primo il focus è sulle immersioni, il secondo invece punta sulla comicità degli studenti che faranno di tutto per assicurarsi un buon voto…o per meglio, fanno tutto tranne che questo.
Iori e i suoi amici universitari non studiano (credo che il capitolo più esilarante è quello in cui cercano invano in tutti i modi di barare e copiare durante l’esame di lingua tedesca) mentre il PKB passa a fare le loro reali attività del club di immersioni forse a malapena venticinque, trenta capitoli su tutta la serie. Per tutto il resto della serie non faranno altro che bere, festeggiare, bere, spogliarsi, bere, litigare, bere, giocare, bere, mettersi i bastoni tra le ruote tra loro, bere, finire in situazioni equivoche, bere, viaggiare, bere, bere, bere…ho già detto bere?
Passando ai disegni, l’abilità ed il tratto del sensei Yoshioka non sono che perfetti per un’opera come Grand Blue Dreaming, diventando una delle frecce a disposizione dell’opera. I disegni sono di pregiata qualità, sempre chiari da comprendere e, soprattutto, impreziositi dalla bravura del sensei nel disegnare espressioni esageratissime che strappano molto più di una risata al lettore.
A livello di animazione dell’adattamento animato, invece, lo studio che si è occupato di dare vita (e voci) alle avventure dei nostri beniamini è Studio Zero-G. Fondato nell’estate 2011 a Tokyo, Studio Zero-G ha raggiunto la fama grazie al famosissimo spokon “Free!!” nel 2016 con un adattamento di ottima qualità tra animazioni e doppiaggio. Tale qualità è stata infatti riprodotta anche nel 2018, anno in cui l’adattamento animato di Grand Blue Dreaming fu trasmesso sul piccolo schermo giapponese.
A livello di trama, con solo 12 episodi la serie animata copre a malapena la prima “saga” del manga terminando infatti la serie alla fine del cosiddetto arco narrativo della “Notte dell’Otori stile PKB”, proprio prima che l’opera raggiunga la sua maturità a livello di trama con l’inclusione di vari personaggi (e possibili ship).
Parlando di animazione, lo staff di Zero-G è riuscito a racchiudere i momenti chiave (e divertenti) dell’opera, creando uno stile visivo semplice ma abbastanza simile al tratto del sensei Yoshioka purtroppo senza raggiungere il suo livello.
I doppiatori invece sono stati scelti con una perfezione a tratti maniacale, in primis il duo Iori e Kouhei doppiati rispettivamente da Yuuma Uchida (Fratellino della doppiatrice Maaya Uchida, anch’essa presente nella serie come doppiatrice di Nanaka, la sorella maggiore di Chisa) e Ryouhei Kimura (Doppiatore di Sorey dello sfortunato Tales of Zestiria).
Dopo tutto questo la domanda importante resta una sola….
Ma Grand Blue Dreaming è bello o non è bello? Dipende.
Dipende dal tipo di comicità che ognuno di voi predilige. L’inizio dell’opera risulta troppo demenziale tanto da poter non far ridere, eppure, per alcuni in vari casi, forse potrebbe sembrare anche fin troppo volgare se non si è avvezzi a questo tipo di comicità molto “trash”. Ma dopo i primi due capitoli, con l’entrata in scena del coprotagonista, gli eventi iniziano a divenire sempre più spassosi. Una commedia dell’assurdo dove vengono messi in scena i vizi più che le virtù, ma non si può fare a meno di affezionarsi a tutti i personaggi, queste sono le qualità di Grand Blue Dreaming per renderlo definitivamente un capolavoro della comicità attuale.
Forse non ci ha regalato le storie d’amore adolescenziali o le avventure sottomarine che sembra prometterci, ma in cambio sia noi che i personaggi della storia abbiamo ottenuto un’estate indimenticabile, ricca di divertimento, ricordi ed amici, com’è giusto che sia.
“Natsu ni makasete”, lascia fare all’estate, canta la sigla iniziale dell’adattamento animato, del resto.
E così è stato.
Atsuku nare, my friends!
PRO:
- Una storia piena di risate, divertimento, gag e comicità
- Una serie anime da 12 episodi che scorrono velocemente e con leggerezza…
- Disegni di un sensei Yoshioka senza eguali e in forma, i quali rimangono al top per oltre 80 capitoli.
- Personaggi ai quali è impossibile non immedesimarsi, forse siamo tutti membri del PKB in fondo.
CONTRO:
- …Ma il tipo di comicità non è per tutti.
- …Però rimanere fermi ad una sola stagione è un peccato poiché il materiale uscito finora è più che abbastanza per produrre almeno altre 3 stagioni.
VOTO: 9,9/10