LA POLIZIA RINGRAZIA
LA POLIZIA RINGRAZIA
GENERE: azione, drammatico
ANNO: 1972
PAESE: Italia
DURATA: 94 minuti
Regia di:
Cast principale:
La polizia ringrazia: primo dei due soli film in cui il regista si firma con il suo nome reale e non con lo pseudonimo di Steno. Questo per differenziarlo dalla sua produzione rivolta essenzialmente alla commedia. Con questo lungometraggio ci troviamo, infatti, davanti ad un poliziesco dai toni drammatici. Film "politico" che, per i temi trattati, trovo assolutamente attuale e contemporaneo.
Il commissario Bertone (Enrico Maria Salerno) è un uomo tutto d’un pezzo, duro, rigoroso nel rispetto delle leggi, intransigente. Quotidianamente deve affrontare una Roma in preda al crimine, alle rapine, alle estorsioni e i mezzi a disposizione sono molto pochi: qualunque cosa faccia la polizia è sotto il mirino di una stampa denigratoria, di un sistema che lega le mani e accusa di abusi di potere qualsiasi iniziativa, spesso travisando e reinterpretando la realtà (è proprio in questa situazione che trovo una forte analogia con la situazione attuale).
Un giorno una coppia di malviventi tenta un colpo in una gioielleria ma finisce male e la proprietaria resta uccisa insieme ad un testimone; i due riescono in un primo momento a mettersi in salvo ma la cattura è inevitabile. Nel frattempo il sostituto procuratore della Repubblica Ricciuti (Mario Adorf) apre un’indagine sul commissario con l’accusa di aver usato violenza su uno dei due rapinatori.
Ma il vero colpo di scena è la comparsa di un gruppo di giustizieri che fanno piazza pulita dei criminali della capitale con lo scopo di guadagnare consenso su l’opinione pubblica ed instaurare un regime totalitario (un golpe, in quel periodo, l’Italia, l’ha realmente rischiato).
Bertone, nonostante questa misteriosa associazione, in un certo senso, aiuti le forze dell’ordine e goda di un forte sostegno popolare e della stessa polizia, li considera per quello che sono: assassini. Con l’aiuto della giornalista Sandra (Mariangela Melato), apre un’indagine che lo porterà a smascherare chi tira i fili del complotto e al tragico epilogo.
Stefano Vanzina, con “La Polizia ringrazia”’ dà il via al filone cinematografico del poliziesco italiano sebbene si rivolga di più allo sviluppo psicologico dei personaggi che all’azione. Da citare in tal senso la morte cruenta di Laura Belli (Anna Maria Sprovieri) durante un’inseguimento.
L’argomento da cui parte la sceneggiatura è una riflessione sulle Brigate della Morte brasiliane, attuale negli anni ‘60 e
ritrae con molta cura, un buon ritmo e tanto pessimismo socio-politico l’Italia di quegli anni con le sue tensioni, le sue paure e le sue contraddizioni ma cercando di tenersi sempre politicamente neutrale, non facendo mai trapelare il suo giudizio ma lasciandolo interamente al pubblico: questo gli causò non molte polemiche.