DAMPYR

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Dampyr i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         Horror, Azione

ANNO:             2022

PAESE:             Italia

DURATA:         120 minuti

REGIA:              Riccardo Chemello

CAST:              Wade Briggs, Frida Gustavsson, Stuart Martin, Sebastian Croft, David Morrissey

Dampyr (2022) è il primo film dell’Universo Cinematografico Bonelli, tratto dal fumetto omonimo creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Ambientato durante la guerra dei Balcani, segue Harlan Draka, un Dampyr (metà vampiro e metà umano), unico in grado di uccidere i Maestri della Notte. Nonostante un budget importante e una distribuzione internazionale su Netflix, il film ha avuto incassi molto modesti, mettendo in stand-by ulteriori sviluppi futuri del franchise.

Dampyr è il primo, e fino ad oggi unico, film dell’Universo Cinematografico Bonelli, un progetto nato dopo una lunga gestazione, passata per coproduzioni cinematografiche e piccoli esperimenti televisivi, sviluppato pensando ai franchise di grande successo delle americane Marvel e D.C. Comics, i cui prodotti cinematografici negli ultimi anni si sono succeduti senza soluzione di continuità nelle sale di mezzo mondo, incassando dollari a palate, anche se la qualità delle pellicole non sempre lo giustificava. Purtroppo, nonostante l’attenzione maniacale prestata a tutte le sfaccettature del progetto e la partnership con un colosso come la Eagle Pictures, che ha portato a girare prudenzialmente in Romania per ridurre i costi, i 15 milioni di euro di budget finale non sono stati minimamente coperti da incassi nazionali molto modesti (inferiori al mezzo milione), solo parzialmente tamponati grazie al successivo approdo del film sulla piattaforma Netflix, bloccando così a tempo indefinito ogni nuovo sviluppo.


La scelta del personaggio, certamente non il più noto della casa editrice, può essere legata sia a questioni di diritti (quelli sul più famoso Dylan Dog erano stati ceduti ad Hyde Park Entertainment e sono stati recuperati solo di recente), sia alla volontà di strizzare un occhio a temi più vicini ai giovani d’oggi (cosa che escludeva sostanzialmente un fumetto western ‘classico’ della casa come Tex, al quale fu peraltro già dedicata una pellicola di scarso successo negli anni ‘80), a prescindere dalla fidelizzazione al fumetto stesso, ma resta in definitiva da un lato sorprendente, dall’altro un elemento di rischio notevole all’interno di una pianificazione del progetto apparentemente così attenta a minimizzare ogni insidia, in un mondo che, d’altro canto, Bonelli conosceva poco.

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Tratto dal fumetto ideato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, pubblicato fin dall’Aprile del 2000, il film si ispira ai primi due numeri della saga (disegnati da Mario Rossi, alias Majo) ed è ambientato durante la guerra dei Balcani degli anni ‘90. Harlan Draka è un Dampyr, figlio di un vampiro ed una donna umana, l’unico essere in grado di uccidere i Maestri della Notte originali, che hanno origini extraterrestri. Quando un Dampyr nasce viene sempre ucciso dal padre, che ne riconosce la pericolosità, ma Harlan sopravvive, protetto da alcune streghe che lo allevano dopo la morte della madre, avvenuta durante il parto. Arrivato a circa 30 anni Harlan non invecchia più, ma è comunque convinto di non essere speciale, vende quindi i suoi servizi da cacciatore di vampiri a popolani creduloni con l’amico-manager Yuri, in effetti, però, non ha mai incontrato un vero vampiro in vita sua, e deve ancora scoprire l’essenza dei suoi poteri. L’occasione arriva quando Lazar, che è originario del suo stesso paese, si ricorda di lui e lo conduce al cospetto del suo capo, il temibile Kurjak, che gestisce un manipolo di soldati decimati da alcuni vampiri nella piccola città di Yorvolak. Abbandonato dai soldati nella notte nel bel mezzo del paese, per testarne le capacità, Harlan dimostra di non essere un ciarlatano, uccidendo un paio di vampiri e prendendo come prigioniera Tesla, una giovane creatura della notte che in realtà sta svolgendo il ruolo di spia per il suo padrone, Gorka. Impauriti ed invitati alla rivolta da Stefan, il viscido vice di Gurjak, i soldati disertano, chiudendo in un edificio del paese Gurjak, Tesla ed Harlan. I fuggitivi vengono però facilmente trovati dai vampiri, alcuni di loro vengono uccisi, altri, tra cui lo stesso Stefan ed il govane Yuri, vengono trasformati da Gorka e diventano suoi schiavi. Tesla sfonda facilmente il portone dell’edificio in cui è imprigionata ed il trio, con la vampira decisa a tradire il proprio padrone per riavere la sua libertà, va a caccia del Maestro della Notte, che si nasconde in un antico rifugio appartenente in origine al padre di Harlan, sotto i resti della grande biblioteca di Sarajevo sventrata dalle bombe.

Nel complesso fedele ad un fumetto che ha comunque, fin dalla sua nascita, tematiche molto sfruttabili dal punto di vista cinematografico, ed utilizzando in maniera intelligente ed efficace leggende slave non prive di un certo fascino malsano, miscelate con una ambientazione in cui la guerra cancella ogni residuo di pietas anche negli umani (tematica che risulta peraltro di grande attualità), Dampyr è un dignitoso horror d’azione, con una regia efficace, nonostante i dubbi che si potevano legittimamente avere sul suo regista, il semiesordiente Riccardo Chemello, noto soprattutto per la realizzazione di brevi clip sportive. I personaggi, pur interpretati da attori poco conosciuti, sono ben calati nell’atmosfera e offrono prestazioni attoriali di buon livello (certamente aiutati da un doppiaggio molto professionale). Gli effetti visivi, nonostante il ricco budget, hanno una riuscita nel complesso accettabile, ma con alcune cadute di stile (l’alone rosso intorno ai Maestri della notte non convince granchè).

Allora perché Dampyr è stato in definitiva un fiasco? Forse perché è poco originale, in effetti ricorda molto Blade, ma più probabilmente per l’assenza di un vero bacino di utenti che fosse interessato al prodotto. In definitiva, a mio parere, Bonelli ha steccato il target, i ragazzini che accorrono in massa a vedere i film prodotti da Marvel non hanno infatti mostrato alcun interesse per una pellicola di questo tipo. Ed è un peccato, perché dopo questo fallimento probabilmente l’esperimento iniziato da Bonelli non andrà oltre, o verrà sensibilmente ridimensionato, ed il mio sogno di vedere un film tratto da Martin Mystere resterà tale.

Hannibal the Cannibal

Il mio nome è Cristiano, alias Hannibal the Cannibal, sono cresciuto girovagando con la famiglia al seguito di mio padre, che si spostava molto per lavoro, ho seguito le sue orme lavorando alcuni anni in Nord Africa. Nel nuovo millennio sono tornato 'a casa' ed oggi sono lead programmer in una azienda che crea software gestionali. Amo tutto il cinema ma sono attratto in modo particolare dal cinema 'di genere' e da tutto ciò che è di nicchia.