
THE GERBER SYNDROME: IL CONTAGIO
THE GERBER SYNDROME: IL CONTAGIO

GENERE: horror, survivor horror
ANNO: 2011
PAESE: Italia
DURATA: 88 minuti
REGIA: Maxi Dejoie
CAST: Valentina Bartolo, Elisabetta Fischer, Pia Lanciotti, Nicola Marchitiello, Anna Nevander, Ettore Nicoletti, Sax Nicosia
The Gerber Syndrome - Il Contagio è un horror indipendente italiano diretto da Maxì Dejoie e sebbene sia un film del 2011 risulta una delle opere più attuali e quasi una macabra e puntuale previsione del periodo storico che stiamo attraversando.
Un nuovo virus si è diffuso nel pianeta, all’apparenza sembra un’influenza generica con tratti che l’avvicinano anche all’AIDS ma i suoi sintomi, nel breve termine, degenerano in una forma molto aggressiva; nell’ultimo stadio il contagiato sviluppa una forma di aggressività molto marcata e smette di alimentarsi finchè non sopraggiunge la morte. Le autorità e i media minimizzano gli eventi sebbene venga creato un’organo specifico per contenere il contagio, la Central Security detto CS.
Seguiamo il racconto e lo sviluppo di ciò che accade attraverso il servizio di una testata giornalistica volta a fare chiarezza oltre il velo di omertà che ricopre la verità. Siamo quindi trasportati dalle telecamere nella giornata di un affermato medico, il dottor Ricardi, alle prese con la figlia contagiata di una coppia di suoi cari amici, Melissa, e di Luigi, vigilante del CS che ha il compito di pattugliare le strade per catturare i malati e consegnarli in una struttura di studio e di contenimento.
La situazione non è facile, non esiste ancora un vaccino ma solo una cura sperimentale che salva la vita ma crea danni permanenti al sistema nervoso; in più il malumore della popolazione sale per via dei metodi poco ortodossi del CS e del mistero di cosa accada nelle loro strutture, più simili a lager che a poli ospedalieri.

Se, dopo la visone di questo film, ci proiettiamo indietro nel tempo al 2011 ci verrebbe da pensare: “Speriamo di non dover mai vivere questa situazione!” e invece oggi ci troviamo al centro di questa storia. Il realismo con cui è stato previsto lo sviluppo di una pandemia è veramente scioccante: nulla è stato lasciato al caso o frutto di fantasia ma terribilmente reale.
Maxi Dejoie ci racconta la storia attraverso la tecnica del falso documentario (mockumentary) ed è molto abile a sfruttarla per nascondere il bassissimo budget di produzione e per giustificare gli errori e le leggerezze che inevitabilmente ne derivano. Sebbene non sviluppi temi originali (gli infetti all’ultimo stadio hanno parvenza e sembianze di uno zombie) The Gerber Syndrome esprime un realismo che ti incolla allo schermo, supportato anche da una recitazione naturale e credibile. Se dovessi avvicinare il suo stile e la sua messa in scena ad una produzione decisamente più importante mi viene da dire senza ombra di dubbio, [Rec] di Jaume Balagueró e Paco Plaza.
The Gerber Syndrome è veicolo e metafora di importanti considerazioni. In primis il sensazionalismo e la ricerca morbosa di alcuni prodotti televisivi volti a fare odience sbattendo in faccia il dolore delle persone. Il dramma della famiglia di Melissa viene ostentato e ripreso senza rispetto imponendo la telecamera quasi con violenza.
Il dottor Ricardi rappresenta l’evoluzione scientifica che deve andare avanti, poco importa se lascia vittime durante il suo percorso, sono il prezzo del progresso. Il cinismo di Luigi e il razzismo dei gruppi di vigilantes autonomi è la simbologia del “diverso” che viene represso sia dagli organi di stato che dall’ignoranza del popolo che ha solo voglia di sfogare la propria rabbia e la propria violenza.
The Gerber Syndrome – Il Contagio, una chicca di cinema indipendente italiano. Godetevelo nella speranza che altri registi coraggiosi come Maxi Dejoie possano dare alla luce altri prodotti del genere.