LA CAVALCATA DEI RESUSCITATI CIECHI

GENERE: horror
ANNO: 1974
PAESE: Spagna
DURATA: 91 minuti
REGIA: Amando de Ossorio
CAST: Tony Kendall, Fernando Sancho, Esther Roy
Due anni dopo 'Le tombe dei resuscitati ciechi', che era stato premiato da un buon successo di pubblico, Amando de Ossorio mette in produzione un seguito la cui trama è però completamente slegata a quella del primo capitolo, concedendosi anche qualche contraddizione sulla continuità storica delle vicende narrate. Lo status personale, ottenuto grazie al successo internazionale, le maglie allargate della censura del regime franchista in declino, ma anche, e probabilmente soprattutto, un film che, pur restando un horror è in definitiva più ‘leggero’ e ‘politically correct’, consentono a de Ossorio di tornare a girare il film in Spagna, rinunciando alla ricerca di partners esteri.
A Berzano è in corso una festa per commemorare la ribellione degli abitanti del paese contro i cavalieri templari che li soggiogavano, avvenuta 500 anni prima. Lo straniero Luis viene chiamato dal viscido sindaco Ortiz per occuparsi dei giochi pirotecnici della festa, l’uomo non è però uno sconosciuto in paese perchè ha una tresca con la donna del sindaco, Vivian. Mentre i compaesani si divertono, lo scemo del villaggio, Murdo, stanco di essere preso in giro, medita vendetta e mette in scena un rituale volto a risvegliare i templari con l’obiettivo di condurli al villaggio e fare una carneficina.
I cavalieri effettivamente si risvegliano, ma fuggono subito al controllo di Murdo, che è costretto a nascondersi in una chiesa per salvarsi dalla loro furia. I templari assetati di sangue aggrediscono immediatamente una coppia uccidendo l’uomo, Juan, mentre la ragazza, Marta, riesce a fuggire e dare l’allarme ai compaesani. Il sindaco chiama aiuto rivolgendosi al ministro dell’interno il quale, sapendo che in città c’è una festa, pensa che chi lo ha chiamato sia alticcio, per cui non da alcun peso alla telefonata. Nel frattempo i templari giungono al centro del paese e lo mettono a ferro e fuoco mentre Luis, Vivian, Ortiz, il suo scagnozzo La Costa, Marta ed una giovane famiglia composta da Bert, Amelia e la figlia Nancy, si rifugiano in chiesa, dove trovano anche Murdo.
Il film a questo punto cambia registro e sposta l’attenzione sui protagonisti, Luis cerca di prendere in mano la situazione per salvare il gruppo mentre altri cercano di fare i propri interessi, anche a svantaggio dei compagni di sventura. Murdo convince Marta a seguirlo tentando la fuga da un passaggio segreto della chiesa, ma i due all’uscita si ritrovano proprio in mezzo ai cavalieri e vengono trucidati. Ortiz prova a convincere La Costa, con scarso successo, e poi Bert, a fargli strada mentre lui raggiunge l’auto parcheggiata di fronte alla chiesa con la promessa di tornare a riprendere i compagni, ma con l’unico reale obiettivo di
salvarsi e portare con sé una valigia piena di soldi.
Quando Bert, appena uscito, viene aggredito dai templari senza riuscire ad offrire al sindaco una via di fuga, Ortiz non esita a mandar fuori a cercare il padre la piccola Nancy, per distrarre i cavalieri. L’auto del sindaco però si ingolfa e così mentre Amelia sacrifica la propria vita per salvare la figlia anche Ortiz viene ucciso dai templari. La Costa, felice di essersi liberato del dispotico datore di lavoro, è convinto di poterne prendere il posto ed aggredisce sessualmente Vivian, sulla quale ha delle mire da tempo, ma Luis interviene per fermarlo e nella lotta finisce per ucciderlo. Alla fine di questa mattanza si scopre che, semplicemente, al gruppo sarebbe bastato aspettare qualche ora perchè con la luce del giorno i cavalieri templari diventano innocui dando modo ai tre superstiti, Luis, Vivian e la piccola Nancy, di andarsene tranquillamente dalla città.

Come già accennato in fase di introduzione ‘La cavalcata dei resuscitati ciechi’ cade in contraddizione rispetto a quanto raccontato nel primo capitolo della saga in diversi punti, ad esempio quando i templari vengono messi al rogo dopo la loro cattura da parte dei cittadini di Berzano che si ribellano alle loro angherie e non impiccati dalle autorità per il loro tradimento, sono inoltre i contadini stessi e non i corvi ad accecare i cavalieri.
Il film ha delle venature comiche (in particolare introdotte con la persona del ministro e della sua assistente) del tutto assenti nel primo episodio, che era molto più cupo, ma tali sezioni comiche, che fortunatamente non verranno reiterate nel prosieguo della saga, appaiono abbastanza fuori luogo e mal integrate con il resto del film che, d’altro canto, nella prima parte è abbastanza disorganico.
Scompaiono i riferimenti omosessuali espliciti del primo episodio, la violenza resta invece più suggerita che visibile (di certo la saga nella sua interezza non rientra nei canoni dello splatter), ma c’è più azione, e ci sono ovviamente più soldi (non molti, chiaramente, siamo sempre di fronte ad un film a basso budget…) per gli effetti speciali. Il budget più alto consente comunque la realizzazione di alcune scene di massa nella prima metà del film, scene che nel primo episodio erano del tutto assenti.
Nonostante ciò il primo capitolo era certamente più fresco ed innovativo, soprattutto se visto nella versione uncut spagnola, anche perché questi zombie (mi perdoni de Ossorio che non li ha mai considerati tali), che entrano in scena al rallentatore, accompagnati dallo scalpitio degli zoccoli dei cavalli, essendo già stati visti prima restano indiscutibilmente intriganti, ma ovviamente hanno un impatto sullo spettatore inferiore.
Curiosa è la presenza nel cast di un giovanissimo Pedro Almodovar come comparsa, mentre la danese Lone Fleming, protagonista femminile del primo film nel ruolo di Betty, qui torna in un ruolo secondario, quello di Amelia. Il protagonista maschile, Tony Kendall, a dispetto del nome d’arte è italiano (il suo vero nome è Luciano Stella) ed è certamente una figura molto nota agli appassionati di western ed eurospy. La parte finale della pellicola, con i sopravvissuti intrappolati nella chiesa assediata dai templari, dove vengono fuori paure, egoismi e scontri tra i protagonisti è un evidentissimo omaggio a ‘La notte dei morti viventi‘ di George Romero ed è certamente il segmento dell’opera più riuscito. Come i successivi capitoli della saga ‘Le tombe dei resuscitati ciechi‘ è stato pubblicato in Italia in DVD da Mosaico Media in una buona edizione.
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