LA ISLA MINIMA
LA ISLA MINMA
GENERE: azione, thriller
ANNO: 2014
PAESE: Spagna
DURATA: 105 minuti
Regia di:
Cast principale:
La Isla Minima. 1980: Pedro e Juan, detective di Madrid, vengono inviati in un piccola frazione dell'Andalusia per far luce sulla scomparsa di due ragazze; l'indagine non sarà priva di insidie e porterà alla luce torbidi retroscena, intersecandosi anche con la complicata transizione politica della nazione, che all'epoca era ancora in divenire...
Il modello di riferimento più evocato per questo film spagnolo è la prima stagione di True Detective (due poliziotti agli antipodi, l’ambientazione rurale e palustre del Guadalquivir che ricorda la Louisiana, un caso di scomparsa ed omicidio di minori), ma va detto che difficilmente Alberto Rodriguez si è potuto ispirare alla serie americana in quanto le due produzioni sono state sviluppate quasi in contemporanea; trovo più credibile invece accostare La Isla Minima ad opere come Il Segreto Dei Suoi Occhi o Memories Of Murder (del quale cita palesemente la sequenza iniziale), per la capacità di inserire elementi storici all’interno di una struttura prettamente di genere.
Pedro e Juan dunque, interpretati dai convincenti Raul Arevalo e Javier Gutierrez Alvarez, figure ben caratterizzate sul piano umano ma anche eminentemente simboliche: il primo è giovane, idealista, ambizioso, prossimo padre, ed è finito nella periferia della periferia per aver criticato un generale a mezzo stampa; il secondo invece è più anziano, disilluso, tutt’altro che ostile al franchismo, nonchè, scopriremo strada facendo, con poco tempo ancora a disposizione a causa di una grave malattia; insomma la nuova Spagna democratica che faticosamente si sta facendo largo sulle macerie di un regime agonizzante ma che ha ancora qualche carta da giocare (non dimentichiamo che nel 1981 alcuni comandanti militari tentarono un colpo di stato la cui azione più eclatante fu l’assalto al Congresso dei deputati).
Alberto Rodriguez però evita intelligentemente la divisione manichea in “buono” e “cattivo”, anzi compie una sorta di interessante “inversione”: dei due, quello brillante e che riesce ad entrare in empatia con un ambiente “chiuso” e piuttosto omertoso (e anche con noi spettatori) è sicuramente Juan; al contrario Pedro è più rigido, ombroso, pervaso da una certa inquietudine di fondo.
La loro investigazione, dopo l’avvenuta scoperta dei cadaveri delle giovani orrendamente mutilati, si svilupperà, in un clima di diffidenza reciproca che man mano si stempera in una tacita stima, tra false piste, intuizioni da segugi di razza e varie “pressioni” affinchè i notabili del luogo non vengano disturbati, certi “traffici” possano continuare senza problemi e l’annuale raccolta del riso si svolga senza particolari intoppi.
Il finale, in questo senso, è piuttosto coraggioso: si scopre infatti solo una parte di verità, quella più banale, a pagare sono i pesci piccoli e i disturbati mentali ma nell’ombra rimane qualcuno del quale non si riuscirà mai ad accertare l’identità anche se probabilmente è ben chiara a chi ha occhi per vedere, qualcuno che incarna il vero potere, quello che prospera e mantiene l’impunità sotto qualsiasi forma di governo; e poi, con un colpo di coda ben assestato, ecco la rivelazione che rimette in gioco anche una serie di presupposti riguardanti le dinamiche tra Pedro e Juan, sancendo, con l’ultimo scambio di sguardi prima di riprendere la via per Madrid, tutta la complessità del percorso per arrivare ad una pacificazione sociale e fare i conti col passato e le responsabilità di chi ne era compromesso.
A colpire di La Isla Minima, oltre ad una sceneggiatura davvero ben congegnata, è la regia di Alberto Rodriguez, che sfrutta al meglio, anche grazie ad una fotografia che esalta al massimo tutte le esplosioni di colori che la natura offre in abbondanza, un paesaggio ricco di fascino fatto di case coloniche, acque limacciose, tratturi, zone quasi desertiche e continuamente sorvolato da stormi di uccelli; va segnalato, per l’alto tasso di difficoltà tecnica della sua realizzazione, un inseguimento notturno tra due auto attraverso un dedalo di paludi; molto efficace anche tutta la sequenza della resa dei conti col killer nell’isola del titolo sotto una pioggia scrosciante.
Pluripremiato in patria e accolto un po’ ovunque con ottimi responsi critici, La Isla Minima è in effetti un thriller solido e riuscito del quale consigliamo caldamente la visione.