UNA DONNA PROMETTENTE

GENERE: thriller, drammatico
ANNO: 2020
PAESE: USA
DURATA: 108 minuti
REGIA: Emerald Fennell
CAST: Carey Mulligan, Bo Burnham, Alison Brie, Connie Britton, Adam Brody, Jennifer Coolidge, Laverne Cox, Max Greenfield
Una donna promettente. Cassandra “Cassie” è una trentenne un po' schiva, che abita ancora con i genitori ed ha un modesto impiego come barista; di notte, però, si trasforma: frequenta infatti i locali della sua città fingendosi ubriaca e lasciandosi abbordare; lo scopo è quello di far trascorrere un brutto quarto d'ora a tutti quegli uomini che credono di poter approfittare del suo stato di alterazione. Quale oscuro segreto la spinge a comportarsi in questo modo? Sarà la relazione con Ryan, vecchio compagno di corso ritrovato per caso, a lenire le sue ferite?
Nina e Cassie, due promettenti studentesse di medicina, un rapporto quasi simbiotico sin dall’infanzia, anni di sogni, speranze, aspettative… Poi una maledetta festa come tante altre: la musica, l’alcol, lo “sballo”, e c’è chi decide di andare oltre con Nina, tanto l’indomani non ci si ricorderà più niente… Due vite che crollano di schianto: l’una incapace di tollerare lo sfregio subito, sino a farla finita; l’altra che butta tutto a mare nel vano tentativo di aiutare la persona a lei più cara, rimanendo sola con una voragine grossa come una casa in fondo all’anima… Cassie ogni sera “diventa” Nina e ricrea ossessivamente quella terribile “scena primaria”, ribaltando le parti al momento opportuno; non c’è però la catarsi dell’omicidio in questa sorta di parodia delle gesta di un serial killer, ma solo un momentaneo freno al rimorso di non essere stata lì quando serviva, e forse l’illusione, nello smascherare un potenziale violentatore, di riuscire a salvare tante giovani che sottovalutano il pericolo; poi un giorno si rende conto che “qualcuno”, al contrario di chi ha avuto l’esistenza rovinata, ha potuto sviluppare in pieno le proprie capacità, relegando l’accaduto nella cartella “incidenti di percorso” e lanciandosi, come se nulla fosse, incontro alla carriera e alla vita matrimoniale; decide allora che no, non può finire così, bisogna chiudere in qualche modo i conti col passato, ed elabora un piano ancor più machiavellico…
Saper “maneggiare” al cinema un tema così pesante e delicato come quello dello stupro non è cosa da tutti; ma scegliere di trattarlo con un taglio da commedia dark (seppur venata da un retrogusto amarissimo) senza per questo banalizzarlo, ma anzi facendo arrivare il messaggio ancora più forte e chiaro, denota una dose di coraggio e di talento non comuni; doti che la debuttante dietro la macchina da presa Emerald Fennell – sino ad ora conosciuta perlopiù come attrice in prodotti tv come L’Amore E La Vita, Victoria e The Crown – dimostra di possedere in grandi quantità e mette a frutto nel migliore dei modi con questo gioiellino di pellicola.

Una Donna Promettente è un “revenge movie” dove la vendetta non c’è, e quando arriva lo fa per interposta persona, un dramma intimista mascherato da popcorn-movie, un Kill Bill dove il pulp è sempre evocato ma mai esplicitato; e quando, al culmine del climax, tutto porta a supporre che il sangue debba finalmente scorrere a fiumi, Emerald Fennell tira fuori dal cilindro una svolta inaspettata – ma perfettamente coerente, a ben vedere, con tutto ciò che è stato raccontato sino a quel momento – , andando contro le regole canoniche di questo tipo di plot (che abbia guardato al Friedkin di Vivere E Morire A Los Angeles? Altro contesto, certo, ma l’intuizione è quella, e non diciamo altro…).
Si arriva così ad un finale che è comunque difficile, nonostante tutto, definire lieto, e dove la chiusura del cerchio è simbolicamente affidata all’inquadratura di un ciondolo dal cuore spezzato in due che proviene direttamente da Twin Peaks…
C’è tanto cinema, insomma, dentro quest’opera prima, caratterizzata da una sceneggiatura (scritta dalla regista stessa) fantasiosa e molto attenta alle dinamiche psicologiche, nonché da una messa in scena di sicuro piglio; Una Donna Promettente è un film ricco di sfumature e molto più profondo di quanto appaia in superficie, femminista ma senza scadere in un ottuso manicheismo, perchè Emerald Fennell non si tira indietro nello stigmatizzare il cinismo e l’ipocrisia delle donne, evidenziandone le complicità nell’“insabbiamento”, anche a livello istituzionale, del terribile abuso; e non manca neppure, infine, di porre l’accento su quante insidie si possano celare dentro il variegato mondo “social”.
Ma Una Donna Promettente è, soprattutto, lo show di una straordinaria Carey Mulligan, già in odore di Oscar; la sua Cassie, camaleontica e fragile (colpiscono duro certi sguardi in primo piano dove l’attrice inglese riesce ad esprimere magistralmente tutto il dolore sordo della protagonista, magari un attimo dopo aver pronunciato una battuta sardonica), è uno dei personaggi più riusciti ed iconici di questo primo scorcio del nuovo anno.