CONFESSIONI DI UNA NECROFILA
CONFESSIONI DI UNA NECROFILA
GENERE: horror estremo, necrofilia, cinema indipendente
ANNO: 2021
PAESE: Italia
DURATA: 85 minuti
REGIA: Domiziano Cristopharo
CAST: Angela del Regno, Lorenzo Fedele, Dario Almerighi, Alvia Reale, Vincenzo Paliasc, Daniele Arturi, Chiara Pavoni
“Confessioni di una necrofila” (aka “TetroManiac: Confessions of a Necrophile Girl”) è il nuovo capitolo della collana “TetroManiac” di TetroVideo dedicata alla rivisitazione dei fatti di cronaca nera legati ai più famosi serial killer e psicopatici della storia. Siamo di fronte ad opere di cinema estremo narrate dal talentoso regista italiano Domiziano Cristopharo. Questo capitolo della serie è liberamente ispirato alla storia vera della necrofila americana Karen Greenlee.
Il film si apre con la protagonista (Karen), una tanatoesteta, che si racconta davanti ad una telecamera. Attraverso questa sua confessione (quasi un testamento morale) parla a cuore aperto della sua parafilia, di com’è nata, di cosa la eccita per poi abbandonarsi nella descrizione dei rapporti necrofili più significativi che ha avuto. Ma non è solo un banale racconto, è un aprirsi al suo ascoltatore, un cercare quasi comprensione che però non sfocia in una scontata ricerca di commiserazione bensì in una serie di considerazioni sulla morte e sulla vita, sul dolore e sull’ipocrisia. Colpiscono la calma e la naturalezza con cui la donna espone i fatti, la malinconia e una sorta di ineluttabilità (è tutto normale e non può essere differente da com’è).
Traspare chiaramente come Karen non cerchi solo appagamento sessuale da questi rapporti ma abbia il desiderio di donare a quei corpi freddi e in putrefazione, un ultimo gesto d’amore… di calore… emblematica la frase “i morti sono come vecchi libri che una volta letti vengono messi da parte”, lei sembra non accettare tutto ciò, la morte, l’essere dimenticati… il fare sesso con i cadaveri è la più simbolica delle ricuse.
E così si susseguono le sequenze degli atti sessuali con i cadaveri, che volta dopo volta diventano sempre più estremi. Sappiamo quanto Cristopharo ami inserire all’interno delle sue opere momenti onirici che in questo caso prendono vita nei sogni che turbano (e scaldano) le notti della ragazza (merita una menzione il threesome al cimitero con due zombie in pieno stile “Notte dei morti viventi” di George Romero).
Eccellente la prestazione di Angela del Regno (qui alla sua prima prova attoriale) che sembra avere il personaggio cucito addosso e riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore anche solo con l’espressività del volto. Come spesso accade nelle opere di Domiziano Cristopharo, anche qui l’intera narrazione è sorretta dalla protagonista che si trova a interpretare con grande naturalezza un ruolo molto impegnativo trasponendo sullo schermo una performance istrionica. Sinonimo questo di quanta cura metta il regista nel cercare “la persona giusta” e di quanto sia abile nel saperla guidare e dirigere.
Non mancano i momenti gore e le scene vomitevoli che, costantemente intrise di un elegante ma intenso erotismo e sorrette da una fotografia magistrale e da effetti speciali realistici, sapranno soddisfare anche il palato del più raffinato voyeur.
La storia vera dietro il film è quella di Karen Greenlee, dipendente di un’agenzia funebre della California. Un giorno nel 1979, all’età di 22 anni, scomparve con un carro funebre e la salma che conteneva. Venne ritrovata dalla polizia in overdose e con al suo fianco una lettera dove confessava la sua parafilia e di aver avuto rapporti sessuali con decine di cadaveri. Salvata in extremis, pagò solo una multa per interruzione di funerale perchè all’epoca non esistevano leggi che perseguivano tale condotta. Sebbene inizialmente la donna provasse vergogna per i suoi atti successivamente questo stato d’animo l’abbandonò e smise di nascondersi concedendo addirittura un’intervista a Jim Morton.
La necrofilia è senza dubbio una metafora estrema ma calzante per parlare delle diversità e di come il giudizio della società possa condizionarci, sotto questa luce “Confessioni di una necrofila” assume un’aspetto ed un significato molto profondo ed introspettivo. Un film disturbante ed estremo, non per tutti, che merita sicuramente di esser visto con spirito critico.