TERROR BEACH
TERROR BEACH
GENERE: horror
ANNO: 1976
PAESE: Spagna
DURATA: 75 minuti
REGIA: Amando de Ossorio
CAST: Maria Kosti, Victor Petit, Julie James, Sandra Mozar
‘Terror beach’, noto anche come ‘La notte dei resuscitati ciechi’, è il quarto e conclusivo capitolo della saga dei templari, oltre che uno degli ultimi film di Amando de Ossorio, che poi tornò ad occuparsi soprattutto di radio, come aveva fatto in gioventù. Negli anni ‘80 si discusse a lungo della realizzazione di un ulteriore episodio della serie, che però non vide mai la luce. Come per tutti gli altri film della saga si tratta di una pellicola indipendente e non di un seguito vero e proprio, cosa che consente di comprenderla tranquillamente anche senza aver visto i precedenti capitoli.
Nel prologo, di ambientazione medievale, alcuni templari uccidono un uomo e rapiscono la donna che è con lui, la legano e la sottopongono ad un rito al culmine del quale le strappano il cuore dal petto inserendolo in un idolo. Nella versione italiana uscita prima al cinema e poi in home video, incomprensibilmente questa parte mancava ed è stata reintegrata solamente nella ristampa del titolo in DVD, in lingua originale con sottotitoli.
Dopo un salto temporale si passa negli anni ’70, quando il Dottor Henry Stein e la moglie Joan si trasferiscono in un piccolo villaggio costiero ed il vecchio dottore, andandosene di gran fretta, mette in guardia i nuovi arrivati raccomandando loro di farsi i fatti propri e non uscire mai la sera, per la loro incolumità. Gli abitanti del paese in effetti appaiono subito piuttosto strani agli Stein, sono molto diffidenti, si affidano ai guaritori piuttosto che al medico del villaggio ed arrivano persino a rifiutarsi di servire i nuovi arrivati nei negozi. I due notano anche che ogni notte passano diverse persone in processione nei pressi della loro casa direzionandosi verso la spiaggia, che si trova molto vicina alla loro abitazione, inoltre dopo il calar del Sole si sentono spesso dei rumori sinistri che terrorizzano Joan, campane che risuonano, urla, strida di gabbiani, canti lugubri, strani riti che Henry ritiene inizialmente legati alla pesca.
Gli unici a dar confidenza ai nuovi arrivati sono Teddy, considerato lo ‘scemo’ del villaggio, continuamente vessato dai suoi compaesani, al quale gli Stein offrono protezione e cibo, e Lucy, una giovane orfana che pur non volendo confidare nulla delle stranezze del paese, accetta di andare a servizio dagli Stein. Una sera una ragazza, Tilda Flanagan, si presenta in cerca di aiuto dal dottore che le da un tranquillante prima di affidarla, non senza titubanza, ai suoi genitori, della ragazza però non si saprà più nulla, come di molte altre giovani del luogo, che sono sparite improvvisamente e senza apparente ragione nei giorni precedenti. Una sera anche Lucy scompare, portata via dalle persone che passano in processione, gli Stein scoprono così che le ragazze vengono offerte come sacrificio umano per evitare che i cavalieri templari attacchino il villaggio, secondo un accordo che prevede che vengano sacrificate sette vergini per sette notti consecutive ogni sette anni. Gli Stein decidono di abbandonare il villaggio ma, avvisati di quello che sta per accadere a Lucy da Teddy decidono prima di salvarla, provocando l’ira di quelli che gli abitanti chiamano i ‘Cavalieri del mare’, cioè i templari risorti in cerca di sangue, che circondano la casa degli Stein uccidendo prima Teddy e poi anche Lucy. Henry riesce però finalmente a metter fine alla maledizione distruggendo l’idolo adorato dai templari.
La donna uccisa nel prologo è interpretata da Susana Estrada, attrice, cantante ma più in generale personaggio estremamente provocatorio, una sorta di sex symbol ante litteram che ottenne grande notorietà nel periodo di transizione democratica della Spagna Franchista, nel quale la censura del regime si andava affievolendo. A proposito di questo appare stano che un comunque non più giovanissimo Amando de Ossorio si sia allontanato dal cinema proprio poco dopo la morte del Caudillo (1975) quando avrebbe certamente avuto meno problemi con la censura rispetto all’inizio della carriera.
‘Terror beach‘ è un film di genere che perde alcune delle caratteristiche delle prime due pellicole della serie ma ne acquista altre, è cinema di intrattenimento certo, ma onesto e, tutto sommato, ben fatto. Girata di giorno e poi scurita in postproduzione, come fu fatto in molte scene dei capitoli precedenti, questa pellicola in particolare è quasi totalmente ambientata in notturna, anche per questo il film, che soffrì nella prima edizione italiana in DVD di una luminosità insufficiente, risultava al limite dell’incomprensibile. Questo difetto, come accaduto col prologo mancante, è stato risolto dalla successiva riedizione pubblicata da Mosaico Media.
La “Saga dei Resuscitati Ciechi”, tutte le recensioni.