A HAUNTED TURKISH BATHHOUSE
GENERE: horror, erotico
ANNO: 1975
PAESE: Giappone
DURATA: 81 minuti
REGIA: Kazuhiko Yamaguchi
CAST: Naomi Tani, Misa Ohara, Taiji Tonoyama, Tomoko Mayama, Kôji Fujiyama, Terumi Azuma
A Haunted Turkish Bathhouse (titolo originale Bakeneko Toruko Furo) è un misconosciuto film horror/erotico giapponese del 1975. Un malvivente inganna la sua compagna facendola prostituire, violenta la di lei sorella minore e raggira il titolare di un elegante Bagno Turco che di fatto è solo la copertura di un bordello... in tutto questo un gatto nero si aggira furtivo richiamando alla memoria il famoso racconto di Poe.
Giappone, fine anni ’50, lo Stato ha appena sancito la chiusura dei bordelli. In questo contesto si muove Yukino, un’avvenente meretrice che decide di abbandonare il mondo della prostituzione per via del grande amore che nutre nei confronti del marito Genzô; l’uomo però, contrariamente a quanto crede l’ingenua donna, è un malvivente senza scrupoli che non solo la tradisce costantemente, ma la costringe con l’inganno persino a prostituirsi nuovamente nel vecchio bordello dove lavorava prima, ora camuffato da bagno turco. La situazione diventa ancora più sordida quando Yukino scopre che Genzô ha violentato brutalmente sua sorella minore, Mayumi, che si è trasferita da poco a vivere con loro. Quando Yukino, la stessa sera, annuncia a Genzô di essere incinta, lui reagisce con ira smisurata e violenza inaudita e, insieme alla sua amante Utae (la titolare del bagno turco), la tortura picchiandola e seviziandola fino alla morte. In conclusione nascondono il cadavere murandolo nel seminterrato del bordello. Dopo diversi mesi Mayumi, che si era data alla fuga per salvarsi, arriva al bordello apparentemente in cerca di lavoro ma in realtà decisa a scoprire le sorti della sorella e a vendicarsi di Genzô, che nel frattempo è diventato il gestore del locale. Non sarà però l’unica a cercare giustizia…
A Haunted Turkish Bathhouse di Kazuhiko Yamaguchi è un film molto particolare, potremo definirlo un crossover di generi, si passa dall’erotico al drammatico, dal rape&revenge all’horror soprannaturale condito qua e la da situazioni comiche e grottesche (alla Alvaro Vitali tanto per intenderci). La parte sicuramente più pesante è l’uccisone di Yukino, una lunga sequenza estremamente disturbante e violenta che sconsiglio agli stomaci deboli e agli animi troppo sensibili.
Se vi siete mai chiesti come sarebbe potuto essere in chiave j-horror il famoso e abusato (dal punto di vista cinematografico) “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe, quest’opera è la risposta che però non vi aspettavate. Il film scorre piacevolmente per tutta la sua durata, Yamaguchi – scudiero della Toei di solito impiegato nella realizzazione di film sulle arti marziali – dirige con bravura questo folle film che non viene di certo annoverato negli annali della storia del cinema. Il tentativo di denuncia della prostituzione, della mercificazione del corpo femminile e della violenza sulle donne purtroppo cade nel vuoto in un contesto del tutto poco credibile dove vi ricorderete soprattutto le acrobazie del gatto nero lanciato a caso per aria e le prodezze acrobatiche (si fa per dire) nel finale del fantasma-gatto-incazzato-vendicativo. Per i maschietti… apprezzerete sicuramente alcuni momenti “hot”, intensi ma mai volgari.
In conclusione questo Bakeneko Toruko Furo potete anche vederlo, sebbene non abbia grosse pretese è sempre meglio di molti franchise horror blasonati che passano al cinema di questi tempi (e che di horror hanno ben poco).