OFFSPRING

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Offspring i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         horror, cannibal movie

ANNO:             2009

PAESE:            USA

DURATA:         100 minuti

REGIA:            Andrew van den Houten

CAST:              Pollyanna McIntosh, Jessica Butler, Holter Graham, Stephen Anthony Grey, Amy Hargreaves, Art Hindle

Offspring di Andrew van den Houten è un film horror che rientra a pieno titolo nel sottogenere dei cannibal movies. Tratto dal romanzo omonimo di Jack Ketchum appartiene alla saga horror dello scrittore che prende il nome di Dead River Series; rappresenta il prequel del fortunatissimo The Woman di Lucky McKee, il terzo film della trilogia Darlin' diretto da Pollyanna McIntosh è stato presentato a Cannes nel 2019.

Ci troviamo al confine tra Stati Uniti e Canada, sulla costa nord-est, nella piccola comunità di Dead River dove una tribù di feroci cannibali prende d’assalto le famiglie della cittadina. Quest’ultime subiscono massacri per diventare scorta di cibo mentre neonati e bambini vengono rapiti per essere allevati secondo le loro usanze; vivono in modo a dir poco primitivo in una caverna vicino al mare dove praticano sesso promiscuo e accatastano brandelli di corpi umani come derrata alimentare. Il leader è una donna (Pollyanna McIntosh) con il suo compagno e uno stuolo di fanciulli famelici. La polizia non sa come reagire all’ondata di sangue che sta investendo Dead River e si rivolge al vecchio sceriffo (Art Hindle) che in passato aveva già avuto a che fare con la tribù e ne conosce bene le abitudini.

Il film inizia molto bene, una donna rientra a casa e trova la babysitter smembrata e sbranata, il figlio di pochi mesi in un sacchetto di nylon e un branco di bambini antropofagi con la pancia piena… peccato che proseguendo nella visione si scivoli in un b-movie stile anni ’90 a basso budget. Poichè la storia è molto semplice e la regia insieme alla fotografia non sono ad altissimi livelli, Andrew van den Houten non poteva che sbizzarrirsi nella violenza e nel raccapricciante per colmare le lacune. Vedere bambini violenti e sanguinari è disturbante poichè siamo abituati a concepirli come creature pure ed innocenti; anche il più materno degli atti, l’allattamento, viene distorto in un qualcosa di fastidioso e di doloroso; le scene di sesso non mancano ma hanno il buon gusto di non scadere nella pornografia pur essendo disagianti e sporche.

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Ci troviamo davanti al confronto, appena accennato, tra una famiglia tribale ed una civilizzata ma, se osserviamo con cura ed analizziamo i rapporti umani, la prima è più coesa e solidale della seconda che a sua volta è feroce come la prima quando si trova ad aver la situazione a suo favore. Vittime o carnefici, adulti o infanti, la violenza fa parte dell’animo umano e non ne possiamo fare a meno ed è sempre lecito porci la domanda su chi siano i veri cannibali (e qui mi rifaccio a Cannibal Holocaust).

La nota realmente negativa di tutto il film sono i costumi, come si è potuto vestire la combriccola di antropofagi come i Flinstones?! Questa scelta riesce ad influenzare notevolmente il pathos e la credibilità di alcune scene. Per concludere in leggerezza vi lascio qualche curiosità. Questo è il quarto film tratto da un’opera di Jack Ketchum, i primi tre sono Red, The Lost e The Girl Next Door (di quest’ultimo van den Houten ne è il produttore); il soggetto si ispira alla leggenda di Sawney Bean, che diede realmente origine ad una famiglia di cannibali assassini nella Scozia del XV secolo; il primo dei romanzi della trilogia getta luce sull’origine della gang, sulle loro tradizioni e sulla loro lingua arcaica e quando uscì la prima stampa nel 1980 creò diverse noie allo scrittore, di questo ad oggi non esiste una trasposizione cinematografica.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.

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