KINGDOM
GENERE: horror, survivor horror, drammatico
ANNO: 2019 – in corso
PAESE: Corea del Sud, USA
DURATA: serie tv 2 stagioni, 13 episodi
DA UN’IDEA DI: Kim Eun-hee, Seong-hun Kim
CAST: Doona Bae, Ju Ji-Hoon, Ryu Seung-Ryong, Hye-jun Kim, Kim Sungkyu, Jun Ji-hyun
Kingdom è la prima serie tv coreana disponibile sul catalogo Netflix, il genere è l'horror a tema zombie. La storia si svolge in Corea tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo e, forte di una contestualizzazione storica molto precisa, racconta le vicende dell'ascesa al trono del nobile Chang contrastato dal potente clan Hak-jo. Una violenta epidemia di non-morti giocherà un ruolo fondamentale sull'esito di questa lotta di potere.
Siamo in pieno Medioevo Coreano, durante la Dinastia Joseon; l’intera nazione è in preda a lotte politiche interne per la successione al trono poichè il vecchio re versa tra la vita e la morte. In questo clima di tensione sociale la povera gente muore di fame vittima di una impietosa carestia. L’erede al trono, Chan (Ju Ji-hoon), è ostacolato dal clan Hak-jo e dalle sue macchinazioni; una di queste consiste nel mantenere in vita, in tutti i modi possibili, l’attuale reggente in attesa che la sua giovane moglie, la malvagia regina Cho (Kim Hye-jun), appartente al clan Hak-jo, metta alla luce il figlio che legittimamente usurperebbe il trono a Chan. In questo contesto, in un villaggio la popolazione inizia a morire per tornare in vita poco dopo, se si può definire vita! I risvegliati sono famelici, privi di raziocinio e di memoria, veloci ed aggressivi, mossi solo dalla bramosia di carne e di sangue. Chan, con il solo aiuto della sua fedele guardia del corpo e alcuni amici incontrati durante il percorso, costantemente braccato, inizia un viaggio alla ricerca delle cause della malattia del padre, cause che inevitabilmente si intrecceranno con le misteriosi morti del piccolo villaggio e con eventi accaduti anni ed anni prima ai tempi dell’invasione Giapponese.
Non solo una serie survivor dove gli zombies sono, e direi finalmente, protagonisti ma una serie storica che ci racconta, con precisione un periodo ben definito.
In un universo, quello dei morti viventi, dove ormai abbiamo visto di tutto, Kingdom riesce a ritagliarsi il suo spazio e a spiccare di originalità; i non-morti non solo sono veloci e forti (come in Black Summer o World War Zeta) ma sono sensibili alla luce del giorno o a determinate temperature, elementi che ne limitano l’attività sebbene la trasformazione avvenga con una tempistica molto veloce. La stessa nascita dell’epidemia, che non vi svelo per non anticiparvi troppo, ha una sua peculiarità e una logica assolutamente verosimile. Piccola curiosità, le centinaia di comparse “zombies” si sono esercitate duramente per due mesi sulle coreografie dello sceneggiatore ed ogni puntata ha sforato di molto il costo previsto per la sua realizazzione.
Nulla è lasciato al caso quindi, la fotografia offre immagini mozzafiato, i costumi sono di una bellezza esasperante, gore e jumpscare sono quasi totalmente assenti, passiamo con perfetta sincronia da momenti drammatici a scene horror a battaglie epiche.
Il significato è profondo ed attuale e il periodo storico scelto, il Medioevo, è sicuramente il più consono alla narrazione: mentre la parte ricca della società si scanna per aver sempre più ricchezza e più potere, il popolo resta dimenticato e affamato, impotente in balia degli eventi. In quest’ottica l’epidemia zombie è un’atto di ribellione e di rivoluzione da parte dei ceti inferiori che sono arrivati allo stremo. Ne esce vincente (almeno moralmente) un solo personaggio, Chang, sensibile alla causa dei più deboli e avverso alle guerre di palazzo, un condottiero che parte in sordina e, puntata dopo puntata, cresce inesorabilmente fino ad indossare il ruolo di eroe.
Sperando in una terza, conclusiva, stagione godetevi le 13 puntate delle prime due stagioni di Kingdom e il film KINGDOM: ASHIN OF THE NORTH, prequel delle vicende narrate nella serie, potete leggerne qui la recensione.