LA CODA DELLO SCORPIONE
LA CODA DELLO SCORPIONE
GENERE: thriller, horror
ANNO: 1971
PAESE: Italia
DURATA: 95 minuti
REGIA: Sergio Martino
CAST: George Hilton, Anita Strindberg, Alberto de Mendoza, Ida Galli, Luigi Pistilli, Tom Felleghy, Annalisa Nardi, Janine Reynaud, Franco Caracciolo
‘La Coda dello Scorpione’ si ispira liberamente ad un fatto di cronaca avvenuto a fine anni ’50 a Roma, noto come ‘caso Fenaroli’. Il geometra Giovanni Fenaroli, ancora sposato ma di fatto separato dalla moglie, commissionò ad un killer l’omicidio della consorte per ottenere il pagamento di una polizza assicurativa sulla vita, che egli stesso aveva stipulato.
Squadra che vince non si cambia, quindi dopo il successo di ‘Lo strano vizio della signora Wardh’ i fratelli Martino (Sergio alla regia, Luciano alla produzione) avrebbero volentieri riproposto lo stesso cast per questo nuovo giallo, la protagonista del precedente film, Edwige Fenech, incinta, dovette però giocoforza fare un passo indietro e venne quindi sostituita dalla svedese Anita Strindberg. La Fenech tornò a lavorare con Sergio Martino un annetto dopo, ma la sua sostituta piacque tanto al regista da essere affiancata a lei in ‘Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave’. Il film è una coproduzione italo-spagnola ma venne girato in gran parte in Grecia, ad Atene ed in alcune isolette del Mar Egeo, alcune parti furono invece ambientate a Londra.
‘La coda dello scorpione’ si ispira liberamente ad un fatto di cronaca avvenuto a fine anni ’50 a Roma, noto come ‘caso Fenaroli’. Il geometra Giovanni Fenaroli, ancora sposato ma di fatto separato dalla moglie, commissionò ad un killer l’omicidio della consorte per ottenere il pagamento di una polizza assicurativa sulla vita, che egli stesso aveva stipulato. Al momento della morte della moglie Fenaroli si trovava a Roma con un collega, quindi apparentemente con un alibi di ferro, ma alcune imprudenze del giovane ed inesperto killer che aveva assunto per commettere l’omicidio, unite ad una telefonata sospetta fatta alla moglie da Fenaroli stesso, portarono la polizia a scoprire la verità.
La signora Lisa Baumer, donna giovane e bella, rimane vedova dopo un incidente aereo nel quale perisce l’anziano marito Kurt. Lisa si reca ad Atene per riscuotere il premio della polizza e riceve un milione di dollari, la compagnia assicurativa le mette alle calcagna l’investigatore Peter Lynch per indagare su un eventuale coinvolgimento della vedova nella morte del marito. Poco dopo aver ricevuto l’ingente somma di denaro la signora Baumer viene barbaramente uccisa e derubata. Il caso viene seguito, oltre che da Lynch, da un funzionario dell’Interpol, John Stanley, e da un commissario di polizia locale, Stavros. Dell’episodio si interessa anche la giornalista francese Cleo Dupont, che intreccia una relazione sentimentale con Lynch.
La situazione diventa estremamente ingarbugliata quando diverse persone, in qualche modo collegate ai Baumer, vengono uccise, ed anche Lynch e la Dupont subiscono degli attentati. I sospetti degli investigatori puntano su Lara, amante di Kurt, e poi, dopo la morte della donna, su Kurt stesso che, forse, ha solamente finto di essere morto per incassare i soldi dell’assicurazione. Mentre Stanley e Stavros tendono una trappola all’assassino per stanarlo è proprio Cleo a scoprire casualmente la sorprendente identità dell’omicida, in soccorso alla donna che sta per essere uccisa arrivano, proprio all’ultimo momento, i due investigatori con i loro uomini.
Il titolo del film fa riferimento ad una coppia di gemelli da polso a forma di scorpione, che si riveleranno indizio fondamentale per la scoperta dell’identità dell’assassino. ‘La coda dello scorpione’ è uno dei gialli che Sergio Martino ama di più e ritiene gli siano riusciti meglio, è disponibile solamente in DVD in Italia ma esiste anche un ottimo Blu ray inglese con audio italiano, pubblicato da Arrow film con un ampio corredo di extra, realizzati dagli italiani di Freak-o-rama. Tra Lenzi ed Argento, questo giallo di Sergio Martino non lesina sulla violenza, ma è caratterizzato soprattutto da una ambientazione di grande fascino, arricchita da scelte di fotografia molto ricercate, ed una trama molto complessa, forse anche troppo in certi momenti, comunque sicuramente meno pretestuosa e più attentamente studiata rispetto alla media dei gialli dell’epoca.