THE HUMAN CENTIPEDE 3. FINAL SEQUENCE
GENERE: horror
ANNO: 2015
PAESE: USA
DURATA: 100 minuti
REGIA: Tom Six
CAST: Eric Roberts, Tommy ‘Tiny’ Lister, Larry Moran, Chris Clanton, Carlos Ramirez, Bree Olson
Dico la verità, non avevo intenzione di recensire questa pellicola ma non farlo mi sembrava di lasciare un lavoro incompleto.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga del centipede umano troviamo i due attori protagonisti dei precedenti film ma in ruoli diversi. L’ambientazione è una prigione del New Mexico (mi ricorda vagamente la Sona di Prison Break) il cui direttore è William “Bill” Boss (Deiter Laser) coadiuvato del suo contabile Dwight Butler (Laurence R. Harvey) e dalla bionda segretaria (la porno star Bree Olson).
Bill è un pazzo senza scrupoli, compulsivamente ossessionato dalla disciplina al punto da punire le ottemperanze dei carcerati con forme di tortura, dedito all’alcool e al sesso. Le cose nella struttura non vanno bene, le spese sono molte e insostenibili, soprattutto quelle mediche per ristabilire i detenuti torturati.
Il Governatore (Eric Roberts) si reca nella prigione per dare un ultimatum: o in 20 giorni migliorano le cose o saranno tutti licenziati. Ma Dwight ha la soluzione che rivoluzionerà l’intero sistema carcerario. Grande fan dei film The Human Centipede (viene ripresentato il cliquè del secondo capitolo) propone di realizzare coi detenuti un lunghissimo centipede umano. Questo servirebbe sia da monito che da forma di risparmio: cibo, struttura, personale, etc. Per perorare la sua causa con Bill Boss viene invitato niente meno che Tom Six (che impersona se stesso). Il progetto viene approvato e realizzato. Anche il Governatore, dapprima scettico e contrario, ne risulta entusiasta.
Dei tre film The Human Centipede 3 Final Sequence è sicuramente il meno riuscito. Il primo errore del regista è stata la decisione di non dirigere Dieter Laser ma di lasciarlo a briglia sciolta. L’attore tedesco non si discosta molto nella realtà dai suoi personaggi e il suo istrionismo l’ha portato sì ad una interpretazione di alto
livello ma che risulta spesso e volentieri pesante sia per il suo continuo urlare sia perché ogni battuta è una scena madre.
La seconda leggerezza è la presenza stessa di Tom Six come attore (neanche così brillante direi) con il puro scopo di autoproclamarsi: stucchevole!
Ma la delusione maggiore è dover aspettare gli ultimi venti minuti per veder assemblare e comparire il “mostro”. Notevole e in due “versioni” (uniti tra loro in base alla durata della pena) ma perché gli è stato relegato un ruolo di così poco conto? Budget?
E’ la pellicola più politicamente scorretta (Tom Six è un gran provocatore e proviene dal vero cinema underground): ironizza sull’infibulazione, degrada il ruolo della donna, non lesina in battute razziste, dissacra l’ipocrisia americana.
Ci sono un paio di sequenze shock come l’evirazione e il “rapporto sessuale renale” che, perdonatemi se lo dico, sono notevoli. Anche se di sicuro non è e non sarà mai un cult, The Human Centipede 3 Final Sequence, è la giusta chiusura della saga: una gran bordello!