STRANGE DAYS

STRANGE DAYS

Strange Days i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         sci-fi, thriller

ANNO:             1995

PAESE:            USA 

DURATA:         145 minuti

REGIA:             Kathryn Bigelow

CAST:               Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Vincent D’Onofrio, Michael Wincott

Strange Days è un film del 1995 diretto da Kathryn Bigelow su un soggetto di James Cameron. Si tratta di un thriller sci-fi ambientato poco prima del capodanno del 2000. In un'atmosfera di tensione razziale dilaga una droga virtuale, rappresentata da un supporto magnetico, attraverso la quale si possono vivere frammenti di vita di altre persone; proprio uno di questi dispositivi contiene la verità su un omicidio politico le cui conseguenze stanno per sfociare in una vera e propria guerra civile.

Lenny Nero (Ralph Fiennes) è un’agente di polizia bandito dalle forze dell’ordine; si guadagna da vivere spacciando una droga virtuale, ovvero delle video clips di ricordi ed esperienze vissute che vengono registrate e riprodotte attraverso un lettore, lo Squid (Dispositivo Superconduttore a Interferenza Quantica). Quando si indossa, il dispositivo può registrare quello che i nostri occhi stanno osservando oppure si può entrare in una realtà virtuale nella quale rivivere il contenuto del dischetto; siccome lavora su base neurale la sensazione di realismo è totale.
Una sera, mentre l’ex poliziotto è intento nelle sue attività illecite, viene fermato da Iris, una prostituta che lui conosce, braccata da due poliziotti; in preda alla paura lo avvisa che ha nascosto una clip di vitale importanza e che la sua ex fidanzata Faith Justin (Juliette Lewis) è in grave pericolo. Poche ore dopo Lenny riceve un “black jack”, ossia una registrazione contenente snuff movie, dove assiste impotente allo stupro e alla morte in diretta di Iris. Grazie all’aiuto dei suoi amici Lornette “Mace” Mason (Angela Bassett) e Max Peltier (Tom Sizemore) riesce con difficoltà a comunicare con Faith prigioniera dal suo nuovo amante, il produttore musicale Philo (Michael Wincott), un uomo paranoico ed ossessionato dalla morte del suo pupillo Jeriko One, un rapper di colore che con i suoi testi di ribellione contro l’oppressione del bianco sul nero sta mettendo in subbuglio la città. Finalmente entrato in possesso della clip incriminata, Lanny scopre quanto sia “esplosivo” il contenuto e quanto sia determinante farla arrivare nelle mani giuste per evitare una catastrofe.

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Tutt’oggi Strange Days è un film geniale e tremendamente attuale di cui, purtroppo, si parla troppo poco. La storia è ben congegnata e ottimamente realizzata (soggetto, sceneggiatura e produzione sono di James Cameron); l’ambientazione in questo futuro distopico, buio, cupo e violento è eccezionale; il cast è di altissimo livello in ogni ruolo, oltre ai sopra citati Ralph Fiennes, Juliette Lewis, Angela Bassett, Michael Wincott sono presenti anche Vincent D’Onofrio, Glenn Plummer e William Fichtner. Purtroppo, quando uscì nelle sale ebbe pochissimo successo di pubblico e la critica lo demolì brutalmente probabilmente perchè era troppo avanti per quei tempi.

James Cameron, come da lui stesso dichiarato, prese spunto per la storia dal brutale pestaggio da parte della polizia nei confronti del tassista afroamericano Rodney King nella Los Angeles del 1992. In seguito a questo fatto, ripreso da alcune telecamere e reso pubblico, scoppiò una vera e propria guerra civile per le strade della città californiana. I poliziotti vennero arrestati ma rimessi subito in libertà. Purtroppo a scene del genere stiamo assistendo ancora oggi e con sempre maggior frequenza.
Tuttavia l’attualità di Strange Days è insita anche nello Squid che richiama il tanto discusso Metaverso, un mondo virtuale nel quale potremo vivere per fuggire da una realtà spesso difficile e pesante; ed è proprio quello che accade nel film di Kathryn Bigelow, il Dispositivo Superconduttore a Interferenza Quantica ha la funzione di scollegarci dal vissuto per permetterci di entrare in una dimensione irreale ma perfetta, nella vita che vorremo ma non possiamo avere.

Dal punto di vista tecnico sicuramente non sono passate inosservate le riprese molto particolari in POV (ora comuni ma all’epoca presenti solo nel mondo dei video giochi) per il punto di vista che offrono; i tecnici, per poterle realizzare, hanno dovuto costruire una telecamera speciale dalle dimensioni ridotte che poteva essere trasportata su una struttura portatile. L’idea venne alla Bigelow dal film L’occhio che uccide di Michael Powell, rimase colpita dalla genialità di quelle riprese voyeristiche e voleva uno strumento che simulasse il più possibile l’occhio umano.

La presenza degli Skunk Anansie con la canzone Tricky e la performance reale sul palco di Juliette Lewis che interpreta Hardly Wait, scritta da PJ Harvey sono le ciliegine sulla torta che consacrano il lungometraggio nell’Olimpo dei Cult.