CANNIBAL FEROX

CANNIBAL FEROX

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GENERE:         horror, horror estremo vm 18, cannibal movie

ANNO:             1981

PAESE:            Italia

DURATA:         91 minuti

REGIA:            Umberto Lenzi

CAST:               Lorraine De Selle, John Bartha, Danilo Mattei, Venantino Venantini, Zora Kerova, Giovanni Lombardo Radice

Dopo aver dato vita, nel 1972 con Il Paese del Sesso Selvaggio, al genere tutto italiano del cannibal movie, Umberto Lenzi fa uscire nel 1981 Cannibal Ferox. Opera che probabilmente non raggiunge i livelli contenutistici di Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato dell’anno prima ma che lascia il segno nel panorama del cinema horror estremo e disturbante diventando un cult tutt’oggi osannato da molti.

Gloria, studentessa in antropologia, sta incentrando la sua tesi sul cannibalismo e vuole raggiungere uno sperduto villaggio primitivo nel cuore dell’Amazzonia per dimostrare che il “cannibal ferox” è solo un mito creato dalla mentalità colonialista dell’uomo occidentale e che, in natura, l’affermazione “uomo mangia uomo” non esiste; l’accompagnano nel suo viaggio il fratello Rudy che ha il compito di documentare fotograficamente la spedizione e l’amica Pat, libertina e desiderosa solo di spassarsela in un paese esotico.

La loro avventura si interseca con le vicende di Mike, tossico dipendente e spacciatore alla ricerca di pietre preziose e ricchezze in Brasile dopo aver tirato un colpo basso ad un’organizzazione malavitosa di New York. Il delinquente circuisce gli studiosi travolgendoli nella sua spirale di follia, di violenza e di immoralità, alterato ed
estremizzato dall’abuso di eroina.

La prima parte del film ricalca il classico mokumentary e Umberto Lenzi ci porta, dal caos della metropoli, al folto della fitta vegetazione senza risparmiarci gli aspetti più crudi: la scena dell’anaconda che stritola (non per finta) un piccolo maialino è così forte e angosciante da fornirci il biglietto da visita di ciò che andremo a vedere.

La seconda parte ha inizio quando le due storie si uniscono e siamo travolti da iper violenza allo stato puro e torture con Giovanni Lombardo Radice con il suo Mike a fare da mattatore indiscusso con una prestazione assolutamente lodevole.

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Ma chi sono i veri malvagi? Gli uomini bianchi con le loro bramosie e cupidigie (denaro Mike e fama Gloria) o gli Indios con la loro inciviltà? La violenza dei primitivi è diretta conseguenza di quella degli invasori o esiste a prescindere? A mio avviso non esistono ne buoni ne cattivi in Cannibal Ferox, tutti esercitano il loro diritto alla violenza o per poca civiltà o per abuso di droga o per diletto. L’uomo è violento a prescindere per natura.

Il confronto con Cannibal Holocaust nasce spontaneo. Umberto Lenzi non ricerca nulla di nuovo o di innovativo e segue la strada tracciata dal maestro Ruggero Deodato; stesso schema narrativo, nessuna novità nella sceneggiatura, stessi stereotipi nella caratterizzazione dei personaggi, stesse ambientazioni; emerge solo la voglia ancora maggiore di sconvolgere lo spettatore. Su questo Lenzi ci calca la mano, le uccisioni (deprecabili ed inutili!!) degli animali aumentano: oltre alla tartaruga (che sembra essere diventata l’animale sacrificale per antonomasia dei cannibal movie), assistiamo allo squartamento di un coccodrillo e all’uccisione di un piccolo maialino da parte di Mike (uccisione/tortura che dura più un minuto e che Giovanni Lombardo Radice si rifiutò di compiere).

Per non parlare delle torture inferte agli esseri umani che raggiungono alte vette di gore: l’evirazione e lo “scalottamento” di Mike e la tortura di Pat sono tutt’oggi immagini di culto nel panorama del cinema horror estremo.

Bandito in 32 paesi nel mondo, feroce, eccessivo e disturbante Cannibal Ferox è un film che non poteva mancare nella nostra sezione “Film Horror Estremi VM 18”.