THE AUTOPSY OF JANE DOE

THE AUTOPSY OF JANE DOE

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GENERE:         horror

ANNO:             2016

PAESE:            Gran Bretagna

DURATA:         86 minuti

REGIA:            André Øvredal

CAST:              Emile Hirsch, Brian Cox, Olwen Catherine Kelly, Ophelia Lovibond, Michael McElhatton, Parker Sawyers

Padre e figlio medici legali, un laboratorio medico nell'interrato di casa, un cadavere da analizzare e una notte buia e tempestosa. Questi sono gli ingredienti di The Autopsy of Jane Doe del regista norvegese Andrè Øvredal (noto per Trollhunter), horror claustrofobico e ansiogeno di quelli della serie due attori intrappolati in una casa in compagnia di presenze paranormali.

Fuori imperversa un temporale come se ne sono visti pochi, Tony Tilden e suo figlio Austin, medici legali, hanno appena finito l’ispezione dell’ultimo cadavere quando lo sceriffo si presenta, senza preavviso, col corpo esanime di una ragazza. È stata trovata sul luogo di un’incomprensibile strage di famiglia e nessuno sembra conoscerla; proprio per questo viene chiamata Jane Doe, nome che si attribuisce ai morti senza un nome, e portata dai Tilden che devono scoprire il più possibile perchè, il giorno seguente, la stampa sarà affamata di scoop.

Rimessosi il camice, il vecchio Tony aiutato da suo figlio, si rimette al lavoro e fin dalla prima analisi esterna il corpo mostra delle anomalie illogiche: com’è possibile che sia perfetto e non presenti nessuna ferita, livido o escoriazione? Perchè non è presente il rigor mortis? Come mai ha le caviglie e i polsi fratturati senza alcun segno esterno? Per rispondere a questi interrogativi i medici legali proseguono con l’autopsia e più si spingono avanti e più accadono eventi strani e terrificanti intorno a loro. Che segreto nasconde Jane Doe?

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André Øvredal, al suo debutto hollywoodiano, lascia subito un segno positivo sfornando un horror classico che in un certo senso parla di stregoneria e riti pagani; la tensione è sempre alta per tutti i quasi 90 minuti, si vive costantemente coi nervi tesi aspettando un qualcosa che sta per accadere e che ci farà saltare sul divano.

Il senso di claustrofobia gioca un ruolo essenziale nella creazione di questa atmosfera, i corridoi lunghi e stretti, la luce scarsa che spesso è assente, le stanze che sembrano soffocare tutto concorre “a farci rizzare i peli sulle braccia” ad ogni scricchiolio e porta che sbatte, The Autopsy of Jane Doe è un film horror che ci parla dell’eterna lotta tra razionale ed irrazionale, tra ciò che può essere scientificamente spiegato e il soprannaturale, tra un corpo privo di vita e una vita priva di corpo. Quell’inquietante specchio, a metà tra due corridoi, che li riflette entrambi ne è la rappresentazione fisica.

André Øvredal ha avuto a disposizione un cast estremamente ridotto ma di qualità, Emile Hirsh di Into the Wild, Brian Cox che impersonò il primo Hannibal in Manhunter di Michael Mann e lo splendido corpo di Olwen Catherine Kelly (peccato che la sua integrità durerà molto poco prima di venire aperto e smembrato in sequenze gore degne di nota).

La produzione è del colosso IM Global famosa, tra gli altri, per Insidious e Sinister. La sceneggiatura invece porta la firma di Ian B. Goldberg, autore di prodotti di grande successo come Once upon a Time e Criminal Minds.