HORROR
HORROR
GENERE: horror, gotico
ANNO: 1963
PAESE: Italia
DURATA: 90 minuti
REGIA: Alberto De Martino
CAST: Leo Anchoriz, Gérard Tichy, Ombretta Colli, Irán Eory
Horror è un film dell’orrore, tipico del gotico italiano, che si ispira liberamente a tre racconti di Edgar Allan Poe: La caduta della casa degli Usher, Quattro chiacchiere con una mummia e Una storia delle Ragged Mountains. L’ambientazione è un tetro castello appartenente ad una ricca famiglia dove morte e misteri si annidano in ogni angolo.
Emily Blackford fa ritorno al castello di famiglia accompagnata dagli amici Alice e John. Ad attenderla trova suo fratello Rodéric e molti cambiamenti. Il padre in seguito ad un’incidente è rimasto sfigurato e, vittima della follia, si aggira minaccioso per la foresta che circonda il maniero; il vecchio medico di famiglia ha abbandonato il suo posto ed è stato sostituito dal più giovane e misterioso dottor LaRouche; è stata inoltre assunta una governante (che sembra condividere molti segreti col medico), Miss Eleonore, per occuparsi dell’infermo ormai impazzito. Ma c’è di più, il padre, ossessionato da una vecchia profezia, ha giurato di uccidere Alice. Per la giovane donna e il suo seguito la visita di piacere nella nobile residenza si trasforma quindi in un’incubo dove l’assassino è sempre pronto a colpire e dove la realtà si mescola ai deliri della mente in un unico continuum d’angoscia e di paura.
Horror è il quarto film di Alberto De Martino ed è un’opera matura e ricercata ambientata in una Scozia immaginaria in un ‘800 ancor più immaginario e caratterizzato da dialoghi (spesso fin troppo ridondanti) che attingono ad un gergo ed una espressione linguistica in disuso ma dal sapore gotico.
Le inquadrature, asimmetriche ed insolite, creano giochi prospettici che spesso spiazzano lo spettatore; la fotografia di Alejandro Ulloa è rigorosa e perfetta, supportata da scenari decadenti e da un sapiente uso di luce ed ombre; tutte queste caratteristiche rendono lo stile di “Horror”, classico esempio di gotico italiano, molto più vicino al gusto di Mario Bava piuttosto che alla moda dell’epoca. Le musiche di Carlo Franci sono determinanti nel mantenere costante quel senso di ansia che permea l’intera pellicola.
Il cast è composto da una magnifica Ombretta Colli, nel ruolo della protagonista, ed altrettanto convincenti Gérard Tichy, Vanni Materassi e Irán Eory.
Sicuramente un film da (ri)vedere e rivalutare, al momento disponibile su Amazon Prime Video.