THE FLU - IL CONTAGIO
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GENERE: horror, drammatico
ANNO: 2013
PAESE: Corea del Sud
DURATA: 122 minuti
REGIA: Kim Sung-soo
In piena pandemia da Coronavirus COVID-19 ho deciso di rivedere qualche film che tratta l’argomento e tutto quello che ci ruota intorno in modo scientifico, per verificare quanto queste opere di fiction si siano realmente avvicinate a quello che sta accadendo. Ho scelto quindi Contagion di Steven Soderbergh del 2011, Virus letale di Wolfgang Petersen del 1995 e The flu-Il contagio di Kim Sung-su del 2013. Delle prime due ho già , ora vi recensirò l'ultimo.
The flu – Il contagio è una produzione coreana che si avvicina certamente di più a Virus letale che a Contagion, privilegiando quindi la spettacolarizzazione della vicenda ad una analisi che nel film di Soderbergh era, per certi versi, antropologica. Va osservato anche che il finale del film coreano è quasi identico a quello di Wolfgang Petersen anche se The flu è diverso dalle altre due pellicole perché narrativamente più complesso, infatti mischia insieme diversi argomenti, quali immigrazione, politica (e devo dire che questo non è il primo film coreano nel quale percepisco un certo astio nei confronti degli americani) ed infine (anche se questo è un argomento comune ai tre film) ecologia, il tutto shakerato con scene spettacolari ed un po’ (troppo per i miei gusti) di sentimentalismo.
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L’epidemia virale che ispira questo film è quella provocata da H5N1, ed è nota come influenza aviaria, una epidemia che suscitò grande paura in Oriente a causa dell’altissima mortalità (50% dei malati circa) ma che ebbe scarsa diffusione.
The flu immagina che il virus venga portato nella città di Seongnam, in Corea del Sud, da un gruppo di cinesi immigrati illegalmente, nel container nel quale i cinesi sono stipati all’arrivo sono tutti morti, a parte un ragazzo che risulta immune alla malattia. Non sono immuni però i due giovani trafficanti coreani che aprono il container, vengono contagiati e diventano il veicolo di diffusione della malattia.
Quando la situazione diventa chiara le autorità decidono di mettere in quarantena la zona e cercare il ragazzo immune, ma i politici tentennanti finiscono per affidarsi quasi interamente alle decisione dei militari e dei loro consiglieri americani che non si rivelano in grado di gestire la situazione, che infatti rapidamente degenera sia in termini di numeri di contagi che in termini di fiducia della popolazione nelle autorità. Nella città blindata i militari usano il pugno di ferro, non liberano i sani messi in quarantena ed uccidono e bruciano immediatamente i malati per evitare rischi, per questo scoppia il panico che sfocia in una rivolta popolare, mentre i medici trovano un antidoto anche grazie ad una giovane dottoressa che per provarlo lo inietta con successo alla figlia malata.
Nel caos della rivolta però vanno perse le fialette dell’antidoto e viene ucciso anche il giovane cinese immune, l’unica speranza risulta quindi la bambina, mentre la folla inferocita giunge ai confini della città i consiglieri militari americani, che hanno ormai preso il controllo completo delle operazioni, preparano la strage e fanno alzare in volo i bombardieri. Il presidente coreano decide però di prendere in mano la situazione all’ultimo momento e dare fiducia ai medici per tentare di produrre la cura dagli anticorpi della bambina che si trova in mezzo alla folla.