BALLAD IN BLOOD
GENERE: horror, thriller
ANNO: 2016
PAESE: Italia
DURATA: 93 minuti
REGIA: Ruggero Deodato
CAST: Gabriele Rossi, Carlotta Morelli, Noemi Smorra, Edward Williams, Ernesto Mahieux
Premetto subito che, dopo aver visionato una copia in lingua originale, devo confermare le parole di Deodato: la recitazione degli attori, seppur non di primissimo livello, risulta comunque più convincente e credibile rispetto a quanto emerga dal pessimo doppiaggio italiano; perciò rinnovo l’invito a fruire, se possibile, di questa opzione.
In generale trovo che il film, a una seconda visione, guadagni punti; fatti salvi i difetti già evidenziati da Hannibal (soprattutto una parte centrale un po’ debole), bisogna rimarcare alcuni squarci di una potenza visiva non indifferente: notevole ad esempio l’uso dello splendido e particolare Pozzo di San Patrizio di Orvieto, che il regista ha reso minaccioso sfruttandone profondità ed anfratti; da ricordare poi, oltre alla già menzionata parte finale, almeno il momento della scoperta del corpo di Elizabeth, il quale finisce per precipitare da un soppalco in una pioggia di vetri (una sequenza quasi “Suspiriana”).
Piuttosto intrigante è il sottotesto vagamente necrofilo che attraversa tutta la pellicola: Elizabeth, così ordinaria in vita (viene descritta come una classica brava ragazza lontana dagli eccessi), una volta morta diventa polo di fascino e di attrazione; il suo cadavere incombe e si manifesta in ogni stanza dell’appartamento, viene lavato, toccato, trafitto, coperto, scoperto, vestito, in una sorta di gioco macabro e sensuale allo stesso tempo; assurge così a simbolo di purezza, tanto da resistere incredibilmente persino allo sfacelo della decomposizione (sfacelo, morale e materiale, che invece colpisce in modo inesorabile il mondo che la circonda).
Ballad In Blood è un film imperfetto ma che ha, paradossalmente, la forza e la freschezza di un’opera prima e in questo corrisponde perfettamente alla persona del suo creatore, un ragazzino di ottant’anni ancora entusiasta, nonostante tutto, del cinema e della vita.