61- SCORECARD KILLER
61- SCORECARD KILLER
GENERE: disturbing drama, horror estremo, cinema indipendente, torture porn
ANNO: 2021
PAESE: Italia
DURATA: 64 minuti
REGIA: Domiziano Cristopharo, Poison Rouge
CAST: Roberto Scorza, Daniele Arturi, Alex D’Alascio
Lo aspettavamo da tempo e finalmente ecco “61 - SCORECARD KILLER”, il terzo capitolo della collana TetroManiac distribuita da TetroVideo, serie di film dove il cineasta Domiziano Cristopharo, qui affiancato da Poison Rouge, reinterpreta alcuni momenti delle vite di famosi serial killer. In questa pellicola estrema e disturbante vedremo all’opera Randy Steven Kraft, siete pronti a soffrire?
La trama è all’apparenza semplice, il killer adesca a bordo strada un escort e si appartano in auto, come di consuetudine, in un luogo isolato dove poter dare sfogo al loro effluvio amoroso. Le cose però non vanno come devono e Randy apre il sipario sul suo personalissimo show dove a calcare il palcoscenico sono sofferenza e brutalità… un’escalation che parte da violente percosse fino ad arrivare ad atroci torture praticate con semplici strumenti come l’accendi sigari della macchina o il coperchio di una scatoletta metallica. Nei momenti di pausa scatta fotografie al corpo sempre più dilaniato della sua preda, immagini che verranno usate successivamente nell’ intimità quando, memore dei suoi vituperi, Kraft si abbandona a lussuriosi ricordi. Mentre assistiamo alla minuziosa descrizione del modus operandi del killer fatto di sadici rituali, alcuni flashback ci portano nel suo passato perché, come ormai Cristopharo ci ha abituati, dobbiamo scendere nel profondo buio della psicologia del protagonista che, anche in questo caso, viene eviscerata nell’intimo. Ed ecco che ci troviamo davanti non un mostro ma un uomo con le sue fragilità e in lotta con la sua sessualità che lo mette in antitesi con la società e il “buon costume”, reietto ed abbandonato in primis dalla sua famiglia vive in uno stato costante di sofferenza interiore. Chissà se proprio il suo accanimento contro gli organi sessuali della sua vittima non sia un emblematico accanirsi contro la propria sessualità causa di così tanto dolore.
L’omicidio a cui assistiamo riproduce l’ultimo realmente commesso dallo Scorecard Killer, mentre era in viaggio viene fermato dalla polizia che, nel corso della perquisizione, trova il cadavere nel portabagagli.
Se con Red Krokodil abbiamo assistito ad un’opera claustrofobica che segue le vicende di un uomo in una stanza, qui il senso di soffocamento non ha eguali, quasi l’intero film è girato con maestria all’interno di un auto dove la videocamera si muove con estrema naturalezza, nonostante il poco spazio, regalandoci inquadrature “fotografiche” di assoluta perfezione nonostante le atrocità che mettono in scena.
Ma chi è stato Randy Steven Kraft? Uno dei più feroci serial killer che la società americana abbia mai partorito. Si pensa che nella sua carriera – che dura quasi 10 anni dal 1972 al 1983 – abbia ucciso 61 persone, tutti giovani omosessuali abbordati lungo la strada che venivano storditi con cocktail di droghe e poi seviziati e mutilati fino all’asportazione dell’organo sessuale… Domiziano Cristopharo e Poison Rouge hanno rappresentato tutto ciò con un impressionante ed impeccabile realismo. I media gli attribuirono il titolo di “scorecard killer” perché, al momento dell’arresto, la polizia rinvenne un taccuino con l’elenco codificato di tutte le vittime e molte foto delle stesse, ormai morte, in posizioni pornografiche.
61 – Scorecard Killer è sicuramente uno dei film estremi più crudi degli ultimi anni ma al tempo stesso un gran pezzo di vero cinema, tecnicamente ineccepibile, un viaggio nell’interiorità dell’essere umano.