1334
1334
GENERE: horror, drammatico, cortometraggio
PAESE: USA
DURATA: 17 minuti
REGIA: Nico B.
CAST: Auriana-Lynn, Bill Oberst Jr., Dante White-Aliano
Se hai trovato disturbante ed ermetico il corto "Pig" di Rozz Williams non resterai sicuramente imperturbabile davanti a "1334" ovvero il suo sequel, diretto sempre da Nico B, molto meno folle del suo predecessore ma comunque alquanto pesante poichè mette in scena nella parte iniziale il suicidio di Rozz e successivamente le conseguenze che quel gesto ha avuto su chi gli era vicino. Se sei sensibile a temi quali il suicidio, evita di guardarlo.
“1334” si apre con la sequenza del suicidio di Rozz Williams, fondatore dei Christian Death, dopodichè la camera da presa si concentra sulla discesa agli inferi delle persone che lo conoscevano, che gli erano vicine e che avevano partecipato alla realizzazione di “Pig”. L’intero corto è girato nello stesso bianco e nero sporco del corto antecedente alternato in alcuni momenti da riprese frenetiche in negativo; i dialoghi sono totalmente assenti per lasciare spazio ad una colonna sonora angosciante e graffiante costituita da alcuni brani elettronici dello stesso Williams e da composizioni di Dante White Aliano (Dante and the Zombies); ti assicuro che gli stridori e le distonie di questa musica descrivono le scene mille volte meglio di qual si voglia parola.
Potremo definire quest’opera una sorta di psicodramma – una forma di terapia psicanalitica che aiuta le persone a risolvere traumi emotivi attraverso la drammatizzazione di situazioni reali o immaginarie – attraverso il quale i protagonisti rivivono lo shock della morte di Williams e i momenti subito successivi.
Il cortometraggio incorpora alcune delle riprese realizzate in super 8 girate nel 1997 nell’appartamento di Rozz, in questo modo il regista ha potuto ricostruire con precisione la scena del suicidio.
Nel finale è stata usata la tecnica del “green screen”, che consente di modificare gli scenari dietro il soggetto; siccome l’intento di Nico B. era quello di ricreare un mondo apocalittico, ma il budget non lo permetteva, con questo escamotage ha potuto inserire due dipinti di Pieter Brueghel raffiguranti la Peste Nera del 1334, l’anno in cui ci fu il maggior numero di morti, secondo la teoria di Rozz che aveva una vera ossessione per questo numero.