
RECORD OF RAGNAROK
Shūmatsu no Walküre
終末のワルキューレ
GENERE: seinen, drammatico, azione, fantasy, arti marziali
ANNO: 2021
STUDIO: Graphinica
IDEATORE: Takumi Fukui, Shinya Umemura
REGIA: Masao Ōkubo
Nel mondo dell'animazione Netflix, si susseguono scontri epici e botte da orbi in Record of Ragnarok, un anime prodotto da Graphinica. Le divinità di tutto il mondo, stanche del comportamento irriverente dell'umanità e del modo in cui tratta il pianeta Terra, decidono di porre fine a questo stato di cose estinguendo l’intera razza umana attraverso una serie di duelli che vedono affrontarsi i più valorosi guerrieri di entrambe le fazioni. Chi riuscirà a prevalere in questa battaglia titanica?
Al Concilio del Valhalla, che si tiene una volta ogni millennio, gli dei hanno concordato all’unanimità di porre fine alla razza umana: il modo in cui si comporta e le condizioni in cui versa il pianeta Terra, devastato da guerre e intossicato dall’inquinamento, è diventato intollerabile. Un’eccezione però viene sollevata dalle Valchirie (nelle quali scorre sangue umano) capeggiate da Brunilde, che si appella ad un’antica tradizione: il torneo del Ragnarok. Tredici combattenti umani e tredici divini si scontreranno fino alla morte nell’arena e la fazione che conquisterà per prima sette vittorie sarà proclamata vincitrice. Il destino dell’umanità é quindi in bilico tra l’estinzione e la sopravvivenza per altri mille anni. Coloro che soccombono nel Ragnarok vedono le loro anime dissolversi in cenere, condannate a Niflhel, il regno nordico delle nebbie, interrompendo il ciclo di rinascita e causando la morte eterna dello spirito. È l’inizio di scontri epici in cui eroi gloriosi della storia si ergono contro le stesse divinità. Siccome la battaglia sarebbe impari, le Valchirie si schierano al fianco degli umani sfruttando il potere e il legame con li lega, il völundr: questo trasforma le guerriere norrene in armi micidiali in grado di uccidere un dio e di donare forza divina a chi le brandisce.

Gli umani si scontrano in un’arena con gli dei dando vita a spettacolari duelli all’ultimo sangue richiamando l’epoca dei gladiatori. Record of Ragnarok reinterpreta il tema della sfida tra l’umanità e la divinità, attingendo a “I Cavalieri dello Zodiaco/Saint Seiya” e miscelando elementi propri del genere “mazzate a più non posso” in stile “Baki” e “Kengan Ashura”. Il messaggio rimane inalterato: nonostante i difetti, la passione e l’irrazionalità, l’uomo può compiere miracoli. La serie colpisce presentando personaggi estremamente “umani” nelle loro imperfezioni, capaci di intaccare la perfezione degli dei.
Guardando Record of Ragnarok, noterai immediatamente la somiglianza con il mondo del wrestling: c’è il “buono” (rappresentato dall’umano), l’“heel” da odiare (rappresentato dalla divinità), colpi di scena, rimonte improbabili, mosse speciali, un pubblico in delirio e commentatori sopra le righe. Uno spettacolo che può tranquillamente far concorrenza a eventi come Summerslam o Wrestlemania!
A differenza dei comuni anime incentrati sulle “botte da orbi”, Record of Ragnarok offre uno spunto intellettuale aggiuntivo. L’uso di personaggi storici reali motiva gli spettatori a fare ricerche su Google per approfondire le proprie conoscenze. Tuttavia, personalmente, ho avuto qualche difficoltà con il “restyling” degli dei. Radicato in una cultura classica che mi induce a vedere le divinità in modo stereotipato, ho faticato ad accettare Zeus ridotto a un vecchio esile privo del tuono (chiaramente ispirato al Genio delle Tartarughe di Dragon Ball), Thor trasformato in una bionda dalle sembianze effeminate e persino Buddha raffigurato come un figlio dei fiori bulimico e alla moda. Ammetto il genio e l’originalità nel ridisegnare queste figure, ma al contempo ho provato un certo disagio.
La principale critica a questa serie risiede però nella prolissità degli scontri, superiore di gran lunga alle azioni calcistiche di un cult come Holly e Benji. Ogni incontro si estende per 3/4 puntate, con un’azione che spesso latita, interrotta da eccessivi flashback e commenti noiosi degli astanti. Questa interruzione frequente del ritmo durante i momenti più coinvolgenti della storia risulta fastidiosa. Anche gli sketch comici con Brunilde e Göll, la più giovane delle Valchirie, sembrano fuori luogo.
Nonostante alti e bassi, Record of Ragnarok è una serie trash che intrattiene e talvolta rtiesce anche a coinvolgere e ad empatizzare con i protagonisti. Parteggiare per umani o dei non sarà facile, dovremo sostenere la nostra razza, ma a volte ci troveremo a schierarci anche con gli dei nonostante la loro supponenza.