UNCUT GEMS

UNCUT GEMS

uncut gems diamanti grezzi i cinenaui recensioni film serie tv cinema

GENERE:        thriller, drammatico

ANNO:             2019

PAESE:            USA

DURATA:        135 minuti

REGIA:             Benny Safdie, Josh Safdie

CAST:                Adam Sandler, Lakeith Stanfield, Idina Menzel, Judd Hirsch, Eric Bogosian

Uncut Gems. Siamo a New York nel 2012; Howard Ratner, gioielliere ebreo, ha una vita piuttosto movimentata: incallito scommettitore, deve molti soldi a personaggi poco raccomandabili e in più il suo matrimonio sta andando in pezzi a causa della relazione con una giovane dipendente; quando però riesce a importare illegalmente un opale etiope di grande valore le cose sembrano poter svoltare nella maniera giusta; in realtà sarà solo l'inizio di una serie di tragicomiche disavventure...

Dopo l’ottimo Good Time tornano i fratelli Safdie e stavolta si superano: Uncut Gems è un viaggiosulle montagne russe, un tour de force di due ore e un quarto (che volano via letteralmente) dentro la vita di un simpatico cialtrone il quale, confidando su parlantina e faccia tosta, prova a stare a galla in un mondo ormai sempre più somigliante ad una giungla. Nume tutelare dei due rimane senza dubbio il Martin Scorsese (non a caso presente nelle vesti di produttore) di Fuori Orario, Casino, The Wolf Of Wall Street, ma un occhio di riguardo viene riservato anche ad autori come Spike Lee e Abel Ferrara, nonché a Joel e Ethan Coen, fratelli per antonomasia del cinema americano; Uncut Gems rappresenta il trionfo di una scrittura debordante che, combinando elementi reali (al centro dell’intrigo figura l’allora stella dei Boston Celtics Kevin Garnett, mentre il cantante The Weekend appare in un cameo) ad altri fittizi, mescola gli stilemi della commedia adrenalinica a venature noir e grottesche, non disdegnando qualche momento più intimista; la “pietra grezza” è un prisma dal quale si irradiano destini di sangue e avidità, dall’Africa agli Stati Uniti, dalle viscere della terra a quelle dell’uomo (con l’uso più geniale mai visto di una colonscopia… ) per ascendere, infine, alle stelle; in mezzo c’è una Grande Mela tentacolare, con la gente perennemente di corsa, i club alla moda, il milieu malavitoso composto da sordidi banchi dei pegni, scagnozzi sempre all’erta, ristoratori/ bookmakers; c’è il negozio di Howard nel Diamond District, brulicante come un termitaio; ci sono gli orologi di marca di dubbia provenienza e i ciondoli pacchiani, la pasqua ebraica e i playoff NBA, lo star system “black” e il sottobosco che gli gravita intorno; c’è, soprattutto, il Dio Denaro che ha ormai preso il sopravvento su qualsiasi parvenza di rapporto umano disinteressato: tutti ne vogliono e ne parlano, nessuno ascolta o sente ragioni; tutti rilanciano e nessuno si ferma; tutti hanno un pensiero magico col quale sono convinti di poter governare il caos, ma nessuno considera le conseguenze; allora le cose non possono che decidersi con l’ultimo canestro a fil di sirena…

Ed è qui, al momento di tirare le somme, che i due fratelli piazzano un acuto paradossale e a suo
modo coraggioso, ma perfettamente in linea con lo spirito di una pellicola nella quale anche la
stupidità ha un peso non secondario.

uncut gems diamanti grezzi i cinenaui recensioni film serie tv cinema

Questo folle caleidoscopio trae linfa vitale da una manciata di meravigliosi interpreti, a cominciare da un monumentale Adam Sandler, che rimbalza per tutti i luoghi e gli stati d’animo possibili come una pallina da flipper impazzita, tallonato incessantemente dalla macchina da presa; non sono da meno l’esuberante e sexy Julia Fox (dalla cui biografia si apprende che è nata a Milano e annovera, tra le sue varie attività, quella di “dominatrice”… ) nei panni dell’amante, e un Eric Bogosian torvo e minaccioso in quelli del cognato Arno; ma non c’è personaggio, per quanto secondario possa essere, che non abbia la faccia giusta, e l’abilità dei Safdie nella direzione degli attori si evince chiaramente dalle performace dei già citati non professionisti (stupisce soprattutto Garnett, che in questo caso dimostra, oltre a buone doti recitative, anche una certa dose di autoironia).

Girato come una sorta di trip psichedelico, col suo montaggio frenetico (straordinario), i cromatismi “fluo” che già caratterizzavano Good Time (alla fotografia abbiamo l’iraniano Darius Khondij, maestro visionario che ha dato forma, per citarne giusto un paio, alla città da incubo di Seven e all’ultimo delirio in ordine di tempo di Nicolas Winding Refn, la serie tv Too Old To Die Young), e l’avvolgente colonna sonora dell’alfiere del pop ipnagogico (qualunque cosa voglia dire… ) Daniel Lopatin, meglio conosciuto come Oneohtrix Point Never, Uncut Gems – disponibile su Netflix, ma sarebbe davvero un peccato non poterne godere anche in sala – è un film imperdibile, un vero e proprio instant cult.

Anton Chigurh

Mi chiamo Mattia, alias Anton Chigurh, classe 1975, ho fatto studi classici e sono orgogliosamente spezzino; cosa chiedo ad un film o ad una serie tv? Di farmi riflettere, di inquietarmi, di lasciarmi a bocca aperta, di divertirmi... Per sapere dove trovo tutto questo, leggete le mie recensioni su I Cinenauti!