MASKING THRESHOLD

MASKING THRESHOLD

Masking Threshold i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         horror

ANNO:             2021

PAESE:            USA

DURATA:         120 minuti

REGIA:            Johannes Grenzfurthner

CAST:             Ethan Haslam, Johannes Grenzfurthner, Jason Scott Sadofsky, Bronwynn Mertz-Penzinger

Può un’acufene portare alla pazzia? Per l’austriaco Johannes Grenzfurthner si e ce lo mostra con “Masking Threshold”, un film horror atipico ed estremamente originale, incalzante e martellante come il fastidioso fischio che tormenta chi soffre di questa patologia.

“Un acufene è la percezione di un rumore di diverso tipo (ronzio, fischio o scroscio) e varia intensità, intermittente o continuo, in assenza di un reale stimolo acustico.”

Per tutta la durata del film siamo chiusi in una stanza con un ragazzo, sappiamo solo che è un tecnico informatico, non lo vedremo neanche mai in volto. Il malcapitato soffre di una forma acuta di acufene e, nel tentativo di trovare una cura home-made, decide di allestire nella sua camera un laboratorio improvvisato. È convinto che ogni soggetto vivente emetta un suono, un sibilo caratteristico, soprattutto quando si sta avvicinando alla morte. Proprio questa caratteristica potrebbe essere la causa del suo disturbo e si convince sempre di più di poter fornire al mondo uno studio di altissimo valore scientifico. Inizia così a sperimentare le sue teorie prima sulle piante, poi coltivando muffe e funghi su cibo scaduto e via via salendo nella scala evolutiva su formiche, lumache e topi; non disdegna neanche il suo sperma visto che si masturba costantemente per mantenere basso il livello di cortisolo. Nel finale la follia degenera e le cavie saranno essere umani: l’amica, la madre e il fattorino di Amazon… un’escalation gore di torture e follia che porteranno all’unica cura possibile per il nostro misterioso personaggio.

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Il film segue un ritmo incalzante, non concede mai pause… così come il sibilo nell’orecchio del protagonista non molla mai noi siamo costantemente martellati dai monologhi della sua voce fuori campo che parla… parla… parla… sulla stessa modalità si muove anche la componente video, il nostro sguardo è frastornato da sequenze interminabili di macro e close up (molto ben realizzate) in pieno stile documentaristico e non può essere diversamente dato che il nostro tecnico sta compiendo ricerche mediche. Gore e splatter arrivano solo nel finale, dove molto spesso la violenza è lasciata all’immaginazione ma i dettagli potrebbero suscitare un po’ di disgusto. Concludendo posso asserire che pur non sapendo quanto sia insopportabile l’acufene con “Masking Threshold” posso tranquillamente immaginarlo. Quando arriverete alla parola “fine” un sospiro di sollievo vi nascerà spontaneo. Unica pecca del film? La durata, 90 minuti sono decisamente troppi! Però, riflettendo sul fatto che lo scopo del regista sia l’esasperare lo spettatore creando questo parallelismo tra “malato” e astante, è coerente anche un’eccessiva lunghezza della pellicola.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.