LA PISCINA

LA PISCINA

La piscina i cinenauti recensioni film serie tv cinema

GENERE:         drammatico, dramma erotico, thriller psicologico

ANNO:             1969

PAESE:            Italia, Gran Bretagna, Irlanda

DURATA:         85 minuti

REGIA:            Jacques Deray

CAST:              Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin, Maurice Ronet

"La Piscina" (La Piscine), diretto da Jacques Deray nel 1969, è un'opera che solletica con maestria sia il thriller psicologico che il dramma erotico. Interpretato da un cast eccezionale composto da Alain Delon, Romy Schneider, Maurice Ronet e Jane Birkin, il film è ambientato in una villa lussuosa a Saint-Tropez. La narrazione si sviluppa durante un’estate in cui quattro personaggi si trovano a confrontarsi con desideri repressi e gelosie nascoste, dando vita a un crescendo di tensione emotiva che culmina in un tragico epilogo.

Jean-Paul (Alain Delon) e Marianne (Romy Schneider) sembrano formare una coppia felice e consolidata, ma l’arrivo di Harry (Maurice Ronet), ex amante di Marianne, e di sua figlia Pénélope (Jane Birkin), sconvolge l’equilibrio. Harry, con il suo fascino e successo, risveglia nell’amico di una vita, scrittore fallito che non ha mai realizzato nulla di concreto, sentimenti di competizione e insicurezza, mentre la giovane Pénélope è una costante tentazione a cui è difficile resistere. Le dinamiche tra i quattro personaggi, intrecciate con abilità, si muovono su un terreno instabile fatto di seduzione, gelosia e sottili manipolazioni.

“La Piscina” è pervasa da un’atmosfera di erotismo e tensione psicologica, in cui le relazioni amorose sono lo specchio delle lotte interiori dei protagonisti. La speciale alchimia tra Alain Delon e Romy Schneider illumina il film, alimentata dalla loro storia personale: la coppia, che si era separata nel 1964 a causa delle continue infedeltà di Delon, porta sullo schermo una tensione palpabile, in cui finzione e realtà si fondono in un gioco sottile e pericoloso.

Inoltre la contrapposizione tra Marianne e Pénélope è uno degli elementi più seducenti. La prima, sofisticata e sicura di sé, rappresenta un modello di femminilità matura e consapevole, mentre la seconda, con il suo stile bohemienne, incarna la freschezza e la spontaneità giovanile. Questo conflitto generazionale è amplificato da un confronto sensuale che emerge non solo dai dialoghi, ma anche dai dettagli visivi, come il vestiario, che sottolinea le differenze tra le due donne. Questa tensione è sempre presente, sospesa tra la luce abbagliante del sole della Costa Azzurra e l’oscurità della notte, culminando in un omicidio, che segna il passaggio dall’erotismo alla violenza.

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La piscina, elemento cardine come si intuisce dal titolo stesso, è una potente metafora della profondità e della complessità delle relazioni umane. Rappresenta uno spazio delimitato, dove l’apparente serenità e trasparenza nascondono tensioni profonde e pericoli latenti. È qui che le maschere cadono e le vere emozioni emergono, trasformandola da luogo di svago e piacere a teatro di conflitti e tragedie.
Il climax, con il riaffiorare del cadavere dopo un atto di violenza, è un colpo di scena che ribalta la serenità idilliaca della villa, rivelando la vera natura dei rapporti tra i personaggi. La piscina altro non è che il simbolo di una borghesia decadente, intrappolata in una rete di desideri insoddisfatti e pulsioni autodistruttive. Rappresentazione che sembra richiamare il cinema di Claude Chabrol, ma aggiunge un tocco personale di alienazione ed esistenzialismo, omaggiando la visione di Michelangelo Antonioni. Il personaggio di Jean-Paul, interpretato da un Alain Delon in stato di grazia, è intrappolato in una vita dominata dall’accidia, simile al Piero de L’eclisse. La sua attrazione per la giovane Pénélope è più una fuga dalla routine soffocante che una vendetta contro l’amico Harry.

La competizione tra i due uomini non esiste solo sul piano sentimentale, ma anche su quello della realizzazione personale. In questo contesto la gara di nuoto tra Harry e Jean-Paul è la metafora della lotta per il potere e il prestigio sociale. La Maserati Ghibli di Harry, verso la quale tutti provano ammirazione, è proprio il simbolo del raggiungimento dello status sociale del successo e delinea la materialità e il conformismo della società di fine anni ’60, in cui la villa con piscina è l’emblema del benessere borghese, ma anche della sua intrinseca vacuità.

“La Piscina” di Jacques Deray, non di facile visione per i suoi tempi lunghi e la sua lentezza, esplora con eleganza e precisione dinamiche complesse relazionali, combinando elementi di thriller, dramma psicologico, erotismo e critica sociale. Il cineasta francese, attraverso una regia raffinata e l’uso di metafore visive, realizza un’opera che trascende il suo tempo, offrendo una riflessione profonda sulla fragilità delle relazioni e sull’inevitabile confronto con i propri demoni interiori. La straordinaria alchimia tra Delon e Schneider, unita alla sottile contrapposizione tra generazioni incarnata da Schneider e Birkin, rende questa pellicola un classico intramontabile del cinema francese.

John il boia Ruth

Sono Gilberto, alias John il boia Ruth, la mente che ha dato forma a questo progetto. Nella vita mi occupo di web: dal marketing alla grafica, dalla progettazione di siti ai Social Network. Ne I Cinenauti ho voluto fondere il mio lavoro, che amo, con la mia più grande passione, il cinema. Prediligo gli horror, meglio se estremi e disturbanti, i thriller, i fantasy e i film d'azione. Insomma divoro qualsiasi cosa cercando di non farmi condizionare dai pregiudizi.