TOKYO GHOUL

Tokyo Ghoul i cinenauti recensioni film serie tv cinema manga anime

TOKYO GHOUL

Tōkyō Gūru

東京喰種トーキョーグール

GENERE:            dark fantasy, drammatico, splatter, shonen

ANNO:                2014 – 2018

STUDIO:             Pierrot

IDEATORE          Sui Ishida

REGIA:                Odahiro Watanabe

Tokyo Ghoul è un anime dark fantasy drammatico, distribuito da Netflix e tratto dall'omonimo manga di Sui Ishida, che esplora temi complessi come la paura del diverso, la lotta per la sopravvivenza e la ricerca del proprio posto nel mondo. In una Tokyo alternativa, umani e ghouls coesistono in un equilibrio precario. I ghouls sono esseri che si nutrono di carne umana, e per questo sono temuti e perseguitati. Ken Kaneki è un ragazzo che, dopo un incidente, diventa un ghoul. Da quel momento, la sua vita cambierà radicalmente.

Tokyo Ghoul (12 episodi)

L’universo di Tokyo Ghoul è popolato da misteriosi esseri noti come Ghouls, creature dalle sembianze umane che, per sopravvivere, si nutrono esclusivamente di carne umana a causa dell’incapacità del loro corpo di digerire altri tipi di cibo. Questi esseri possiedono forza e sensi straordinari che li rendono una minaccia. Il protagonista della storia è Ken Kaneki, un giovane timido ed amante dei libri, che trascorre le sue giornate in compagnia del suo unico amico, Hideyoshi Nagachika.
La vita di Kaneki subisce un cambiamento radicale quando, durante una visita al consueto bar Anteiku, si imbatte in una bellissima ragazza di nome Rize. Attratto da lei, Kaneki accetta un appuntamento ma scopre troppo tardi che è un ferocissimo Ghoul intenzionato a pasteggiare con lui. Fortunatamente, un improvviso crollo di alcune travi ferisce il ragazzo, ma al contempo uccide il mostro che aveva già iniziato a cibarsi di lui, salvandolo da una fine orrenda. Il nostro protagonista si risveglia in ospedale, accorgendosi di un mutamento avvenuto in lui: il cibo, una volta piacevole, ora gli suscita disgusto, mentre il suo corpo manifesta chiari segni di trasformazione. Confuso e impaurito, Ken comincia a interrogarsi su ciò che gli è accaduto. Il suo bisogno di risposte lo immerge in un intricato labirinto di segreti e conflitti, portandolo alla rivelazione della sua nuova identità di mezzo-Ghoul e catalizzando la sua lotta interiore verso l’accettazione della sua recente natura. La strada che decide di intraprendere lo guida a cercare rifugio in una comunità di Ghouls “pacifica”, caratterizzata da un regime alimentare alternativo e celata dietro l’insegna del Café Anteiku. Questo locale è lo stesso dove in passato aveva fatto la conoscenza di Rize, aggiungendo un nuovo strato di significato al suo viaggio di scoperta e adattamento a questa nuova realtà. Qui fa la conoscenza del vecchio Yoshimura e dei Ghouls Renji Yomo, Touka Kirishima e Nishiki Nishio, tutti personaggi che influenzeranno gli eventi futuri, in particolare la bella e scontrosa Touka.

Tokyo Ghoul √A (12 episodi)

Questa seconda stagione si stacca totalmente dalle vicende raccontate nel manga.

Mentre imperversa una feroce battaglia che vede contrapposti il più forte e radicale gruppo di Ghouls, l’Albero di Aogiri, e la speciale forza di polizia CCG (Commission of Counter Ghoul), un braccio armato il cui scopo è sterminare i mostri, Ken è prigioniero di Yamori, un ghoul serial killer potentissimo che, dopo averlo rapito, lo tortura sadicamente per lungo tempo. In questo contesto i membri del caffè Anteiku entrano in azione per salvarlo. Nel contempo, Touka si ritrova a lottare contro suo fratello Ayato, del quale aveva perso le tracce da tempo, ora dotato di un potere straordinario e tra i capi di Aogiri. Tuttavia, proprio quando Ayato sta per sferrare il colpo mortale contro la sorella, giunge inaspettatamente Kaneki. A forza di essere torturato il nostro eroe ha fatto un upgrade diventando potentissimo. Il suo arrivo rappresenta un punto di svolta critico perchè il suo schieramento, o dalla parte degli uomini o dalla parte dei Ghouls, sarà determinante per l’esito dello scontro.

Tokyo Ghoul: Re (2 parti da 12 episodi ciascuna)

Questa stagione è il naturale sequel della prima.

Kaneki, catturato da Kisho Arima (uno dei leader della CCG e da qui in avanti figura fondamentale) viene sottoposto a torture ed esperimenti da parte dal Comando Anti-Ghoul: questi gli hanno creato una nuova identità resettando i suoi ricordi ed ora agisce sotto lo pseudonimo di Haise Sasaki impegnandosi nello sterminio dei suoi simili. In questa veste, guida la squadra dei Quinx, investigatori speciali del Comando, ovvero umani ai quali sono state impiantate artificialmente le Quinque, le armi naturali che i Ghouls hanno inglobate nel loro corpo. Un primo incontro con Touka sembra risvegliare ricordi sepolti, ma è solo alla fine della prima parte, durante l’Operazione di Sterminio della Famiglia Tsukiyama, che Kaneki riacquista completamente la sua identità originaria. Diventato il capo dei Ghouls che cercano di sopravvivere ai costanti attacchi degli investigatori, Kaneki abbraccia il titolo supremo di Re con il Sekigan. In questa nuovo ruolo, si lancia in una strenua lotta contro Furuta, il burattinaio che ha manipolato le fila della storia fin dall’inizio. Kaneki, ora pienamente consapevole della sua forza e del suo destino, si erge come una figura centrale nella battaglia tra Ghouls e umanità, spinto dal forte desiderio di creare un mondo nel quale le due razze possano vivere in pace tra loro.

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Quando l’essere umano si scontra con ciò che è diverso e non comprende ha paura e reagisce all’insicurezza che ne scaturisce con violenza, alla necessità di capire antepone la volontà di reprimere. L’uomo, di natura è arrogante e presuntuoso, la sua realtà è l’unica degna di esistere, la sua idea è l’unica verità, le sue motivazioni sono le sole corrette… e il diverso? Va eliminato! Lo viviamo ogni giorno… nelle piccole e nelle grandi cose. Possiamo leggerlo nei libri di storia o sulle pagine dei giornali, possiamo osservarlo sugli schermi dei nostri televisori o intorno a noi nella quotidianità. Questo meccanismo però, oltre che essere sbagliato, ne innesca altri molto pericolosi: l’oppresso, umiliato e ghettizzato, esplode… il suo istinto alla sopravvivenza si risveglia così come la sua voglia di affermazione e ne nasce un sanguinoso circolo vizioso dove la linea di confine tra chi è il buono e chi invece è il cattivo vacilla fino a diventare così labile da non esser più vista. Questo è ciò che ci dice Tokyo Ghoul – riproponendo il messaggio di George Romero in “La notte dei morti viventi” piuttosto che di Ruggero Deodato in “Cannibal Holocaust” -. L’interrogativo che prima o poi ti porrai è: chi sono i veri mostri in questa storia? In tutto questo si attivano poi altri meccanismi. I prevaricatori riconoscono un valore negli “inferiori” e cercano di impadronirsene per interesse (vedi il reset dei ricordi di Kaneki piuttosto che la creazione dei Quinx); i prevaricati che non vogliono essere pedine di questo gioco abbandonano le loro abitudini e rinunciano alla loro libertà d’espressione per chiudersi in illusoriamente sicuro anonimato (vedi l’Anteiku). Esistono poi i Ken Kaneki, esseri illuminati, che vogliono dimostrare, anche a rischio del martirio, che è possibile creare un mondo dove si può vivere in pace nonostante le diversità.

Se Tokyo Ghoul è parafrasi della società, Ken Kaneki è metafora dell’accettazione di se come motore della propria crescita personale. Un bel giorno si risveglia “ibrido”, metà umano e metà mostro… ma qual è la sua vera natura? Solo la sua personale odissea fatta di cambiamenti continui e ribaltamenti di identità lo condurrà alla profonda consapevolezza di se. La maturità arriva nel momento in cui capiamo chi siamo e qual è il nostro posto in questo mondo.

Tokyo Ghoul è una serie anime notevole con personaggi ben costruiti e una storia che riesce, con alti e bassi, a coinvolgere emotivamente. L’unica grande pecca è costituita dalla terza stagione, troppo caotica, troppo farcita di personaggi nuovi che non si sa da dove arrivino, questo causa inevitabilmente buchi nella sceneggiatura abbastanza importanti. Inoltre non muore mai nessuno, il clichè di illuderti che un personaggio muoia per poi tenerlo in vita all’ultimo annoia e rende gli scontri prevedibili spegnendo il pathos che viene a crearsi, le “morti eccellenti” per quanto dolorose coinvolgono, Game of Thrones lo insegna molto bene.