AL NUOVO GUSTO DI CILIEGIA
GENERE: horror, drammatico
ANNO: 2021
PAESE: USA
DURATA: 8 episodi (miniserie tv)
DA UN ‘IDEA DI: Nick Antosca, Lenore Zion
CAST: Rosa Salazar, Mark Acheson, Daniel Doheny, Catherine Keener, Eric Lange, Hannah Levien, Darcy Laurie, Siena Werber, Leland Orser, Jayson Blair
Al nuovo gusto di ciliegia è una miniserie tv horror originale Netflix incentrata sul personaggio di Lisa Nova, giovane regista emergente, che approda ad Hollywood con la speranza di poter realizzare il suo primo film; i suoi sogni si infrangeranno purtroppo contro il marcio di un sistema che non è pulito come sembra e la vendetta sarà l'unica strada da percorrere per la propria affermazione.
Lisa Nova (Rosa Salazar) è una giovane regista diventata famosa per il suo corto horror, “L’occhio di Lucy“. Purtroppo per lei viene intercettata da uno dei più noti produttori di Hollywood, Lou Burke (Eric Lange), che la corteggia promettendole di affidarle la regia del film tratto dalla sua opera. Le intenzioni del magnate però non sono così disinteressate come appaiono e, quando lui manifesta i suoi appetiti sessuali, Lisa si nega ferendolo indelebilmente nell’orgoglio. La ripicca è inevitabile: la ragazza si vede defraudata del suo lavoro e privata del suo sogno. La rabbia e il desiderio di vendetta che si impossessano di lei sono così travolgenti da portarla a chiedere aiuto a Boro (Catherine Keener), una maga conosciuta ad una festa a base di droga e alcol. La strega, circondata da gatti e da zombie, le promette di insegnarle il più potente dei malefici. La situazione però degenera molto presto in un turbine allucinato e stravagante di violenza e pazzia.
Netflix prosegue la sua politica di adattamento da romanzo horror contemporaneo, dopo la trilogia di Fear Street è il turno di Al nuovo gusto di ciliegia, ispirato all’omonima revenge story di Todd Grimson. Siamo quindi davanti ad una storia incentrata sulla vendetta che non esula da critiche rivolte al lato becero e meschino dell’industria cinematografica hollywoodiana.
Tra i riferimenti a cui si ispira la serie balzano subito all’occhio le atmosfere oniriche di Lynch e la “passione per la carne” di Cronenberg; trovo anche riferimenti a The Neon Demon di Refn nella fotografia “al neon”, così perfetta nelle luci e nella composizione da essere uno dei punti di forza dell’intero prodotto.
Quello che maggiormente incolla allo schermo è l’escalation di sequenze grottesche, allucinate e allucinanti a cui lo spettatore assiste: donne che vomitano gatti, vagine che compaiono in parti impensabili del corpo, rapporti sessuali per suggellare incantesimi, vermi che vengono inalati insieme alla cocaina per esser poi estratti dai bulbi oculari… tutto molto atipico per una piattaforma come Netflix.
Da sfondo alle vicende c’è una Hollywood corrotta ed ipocrita fatta di personaggi come Lou Burke (chiaro riferimento ad Harvey Weinstein) che sguazzano nel loro mondo di sesso, droga, alcol e soldi. Il produttore però non è l’unico immorale, nessuno è pulito, neanche Lisa che, per fini registici, ha permesso alla sua amica di eviscerarsi un’occhio. A ben pensare non esistono buoni in questa serie, il male alberga in chiunque.
Il cast è tutto di ottimo livello, Eric Lange ci regala un personaggio dai tratti tragicomici veramente esilarante, Catherine Keener è a suo agio nel ruolo di una Boro misteriosa ed imperturbabile; la vera punta di diamante però è Rosa Salazar (Undone e Alita: Angelo Della Battaglia), l’unica in grado di trasmettere emozioni forti e di immobilizzare lo spettatore con il suo sguardo potente e penetrante.
Questa produzione Netflix, di ottima fattura e convincente nonostante una sceneggiatura a volte lacunosa e l’assenza totale di una colonna sonora, merita sicuramente una visione.
Sebbene sia nata come miniserie, quindi autoconclusiva, il finale estremamente aperto lascia presagire una seconda stagione.