JACK THE ST. RIPPER
GENERE: thriller, horror, cinema indipendente
ANNO: 2021
PAESE: Italia
DURATA: 84 minuti
REGIA: George Nevada
CAST: Chiara Pavoni, Fabrizio Occhipinti, Alexio Coen, Mark Thompson-Ashworth, Cleverson Oliveira Rodrigues, Gabrielle Bergère
Jack the St. Ripper è un film thriller/horror diretto da George Nevada, frutto dell'inesauribile creatività di Domiziano Cristopharo e distribuito dall'etichetta TetroVideo. L'opera omaggia il genere del giallo all'italiana e nello specifico parte della filmografia di Dario Argento. Un avvenente e promettente spogliarellista si troverà invischiato in una lunga scia di morte e di sangue.
Jack entra a far parte di un’accademia di danza dedita alla formazione artistica di spogliarellisti maschi. Per la sua bellezza e la sua sensuale fisicità viene subito notato ed invidiato dai compagni; tuttavia, quando scoprono che le dimensioni del suo pene non corrispondono alla maestosità del suo corpo, iniziano a deriderlo e ad oltraggiarlo. Tutti tranne Fred, l’istruttore di danza, che vede in lui il probabile primo ballerino da piazzare in un noto locale della città. Purtroppo il giorno del provino le cose non vanno come dovrebbero e Jack, vittima di una pesante azione minatoria da parte dei suoi compagni, finisce per essere umiliato vedendo svanire così l’opportunità di trovare un lavoro. Ferito nell’animo non gli resta che rientrare a casa dove lo attende la madre, una donna malata e animata da una forte fede religiosa che sfocia nel bigottismo più estremo nonché amante di film horror violenti e di storie raccapriccianti sulle torture inferte ai martiri. Da lì a poco le tracce del ragazzo si perdono ma in contemporanea con la sua sparizione i danzatori e lo staff dell’Accademia iniziano a morire, brutalmente assassinati da un misterioso killer mascherato che sfoga sui loro corpi tutta la sua rabbia accompagnato dalle note di “Casta Diva”.
Jack the St. Ripper trasuda cinema di genere italiano nelle inquadrature strette, nel killer mascherato vestito di nero, nel suo respiro ansimante, nelle riprese con la prospettiva dell’assassino, negli effetti speciali volutamente grezzi e non sofisticati e per finire nell’editing video che richiama le vecchie VHS. Chi viene maggiormente omaggiato è sicuramente Dario Argento con le citazioni di due tra i suoi maggiori capolavori, Suspiria e Profondo Rosso.
Il rimando a Suspiria è palese nella location, sia Jack che Susy entrano in un’accademia di danza (per spogliarellisti il primo e di classica la seconda) situata in Germania a Friburgo. È comunque Profondo Rosso l’opera argentiniana più citata; i primi due omicidi, l’annegamento nell’acqua bollente della vasca da bagno e l’uccisione della segretaria a colpi di mannaia riprendono rispettivamente l’assassinio di Amanda Righetti e della sensitiva Helga Ulmann. Nello svolgimento della storia ci sarà un momento in cui avremo il sospetto che gli assassini siano due, stessa supposizione che si affaccia nella nostra mente anche durante la visione di Deep Red. In una locandina appesa su di un muro viene ricordato anche “Assassinio al cimitero etrusco” di Sergio Martino.
L’opera, pur essendo citazionista, presenta elementi di forte originalità che la rendono unica (d’altra parte la sceneggiatura è di Domiziano Cristopharo e non poteva essere altrimenti) come la scelta di far commettere i massacri sulle note di Casta Diva, la forte sensualità legata al corpo maschile e il finale che presenta tre diverse soluzioni con lo scopo di stravolgere la logica degli eventi e mettere in confusione lo spettatore.
L’enigma di Jack the St. Ripper risiede anche nel titolo stesso e nei suoi riferimenti.
Jack The Ripper ovvero Jack lo Squartatore, uno dei serial killer più iconici della storia. Attivo nei quartieri degradati di Londra sul finire del 1800 ha ucciso e squartato probabilmente 15 persone (solo 5 realmente confermate).
Jack the Stripper ovvero Jack lo Spogliatore, altro serial killer londinese che ha ucciso per strangolamento negli anni ’60 circa otto donne i cui corpi venivano ritrovati nudi (da qui il soprannome) lungo il Tamigi.
Jack il Santo Squartatore… questo lo capirete al termine del film, mi astengo da insani spoiler.
In conclusione Jack the St. Ripper è un film che saprà intrattenervi, spaventarvi, stupirvi e a tratti anche divertirvi. Viva il cinema indipendente espressione di creatività.